venerdì 31 ottobre 2008

Il Colle dello Sport_ I Puffi pareggiano ancora!

Seconda partita per i Puffi nel campionato Uisp di Ponte Buggianese contro Ponte B e secondo pareggio consecutivo, ancora 4 a 4. Assenti per infortunio Grandepuffo e Puffo Pellegrini, la squadra ha visto il debutto di Pieri Francesco (puffo burlone) e Mascagni Marco (puffo inventore). Primo tempo che ha visto le due squadre equivalersi fino a 10 minuti dalla fine. Lì il black out per i nostri Puffi. Punizione per Ponte che spiazza la difesa (immobile) con un passaggio smarcante che trova il proprio attaccante solo davanti al portiere e insacca. I puffi accusano il colpo, non riescono a manovrare in avanti e subiscono in contropiede il raddoppio avversario (complice Puffo sciccoso che difetta nella presa). Secondo tempo che iniza come il primo, senza grandi emozioni, solo qualche tiro dalla distanza che esaltano le doti del portiere pontigiano. Poi segna ancora il Ponte con una bella giocata e un pò di fortuna ma invece di chiudere la partita, sveglia i Puffi che iniziano a giocare alla grande. Puffo sognatore (Dario) trova la via del gol su punizione con una splendida conclusione di potenza. Il Ponte però sfrutta una disattenzione in difesa per riportare a 3 i gol di vantaggio. Puffo sciccoso salva altre due occasioni da rete ma la squadra sembra poter cambiare ritmo e lo fa! Puffo inventore segna dopo una lunga manovra offensiva e i puffi chiudono nella propria area il Ponte. Donatini trova così due gol per riaddrizzare una partita che sembrava ormai persa. Stavolta il pareggio da entusiasmo per il proseguimento del torneo.
Grandepuffo

InfoColle_ Stasera ci si diverte

ALMENO PER OGGI, ANCHE SE E' UNA FESTA IMPORTATA DALL'AMERICA, ANCHE SE PIOVE, ANCHE SE IN ITALIA NON C'E' NIENTE DA RIDERE, DIVERTIAMOCI.
E, (PER CHI CI CREDE) E' APERTA LA CACCIA AI VAMPIRI.

giovedì 30 ottobre 2008

Pensieri Liberi_ Scuola, l'ipotesi di Calamandrei

In questi giorni è di attualità il problema della scuola. Molte sono le proteste contro un decreto che ha chiaramente l'intento non di riformare la scuola per le parti di cui necessità, ( dalle parentopoli universitarie, al moltiplicarsi di corsi di laurea inutili, dalla vergogna del precariato e delle assurde liste d'ingresso degli insegnanti, sprechi vari ecc) su cui credo ci sia ampia convergenza, ma solo quello di far cassa e tagliare INDISCRIMINATAMENTE fondi per andare ad inmpinguare le dissanguate casse Governative svuotate da varie crisi, guerre in qua e là e favori politici assurdi, come i 140 milioni di euro inviati al comune di Catania per pareggiare i debiti del medico personale del Cavaliere.... Il mio intento è quello di aprire un dibattito serio per un problema enorme come quello dell'istruzione che sicuramente coinvolge anche noi montecarlesi. L'intervento che di seguito riporto è quello di uno dei Padri Fondatori della nostra REPUBBLICA, Piero Calamandrei, che credo sia assolutamente attuale e, visto la trasversalità della protesta, penso possa far riflette seriamente le persone al di là dello schieramento politico a cui appartengono.

Calamandrei fu professore durante il fascismo, uno dei pochi a non avere nè chiedere mai la tessera del partito. Fondò il Partito d'Azione e fu membro della Consulta. Nel 1950 fece un discorso sulla Scuola, parole che sembrano attualissime.


L'ipotesi di Calamandrei.

"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle.

Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.

Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico." Piero Calamandrei

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950

InfoColle_ I Montecarlesi finiscono sul Corriere della Sera



ANCHE DA MONTECARLO PER VELTRONI E "PER SAVIANO"
Fra le delegazioni di tutta Italia che hanno partecipato alla manifestazione di Roma del Partito Democratico di Sabato 25 ottobre al Circo Massimo c'erano anche montecarlesi. Nella foto allegata, pubblicata dal Corriere della Sera nell'edizione di domenica 26, si vede lo striscione portato durante il corteo dai montecarlesi, quello che invita tutti gli italiani a sentirsi solidali con lo scrittore Roberto Saviano. Il messaggio, nella foto sorretto dal Consigliere Comunale di Montecarlo Tiziana Ulivieri, è stato particolamente applaudito e fotografato.
Non siamo usuali qui su Il Tordo ad entrare nella politica schietta di partito, fatta di nomi di titoli e tante altre bolle mediatiche. Certo è forse vicino il tempo in cui Il Tordo, con il crescere delle collaborazioni e dei lettori e con il passare del tempo fara "politica" nel senso più alto del termine, occupandosi delle cosa pubblica che ci riguarda come montecarlesi. Qui, invece, ci è piacevole segnalare una componente di parte ma sempre di montecarlesi, partecipi attivi della vita della nazione, che il fato ha colto in fotografico simposio con i big della politica nazionale all manifestazione di sabato scorso a Roma. Questo il senso della pubblicazione, questo il privilegio della nostra libertà. Il Tordo vola, libero.
Vittorio Taccone Fantozzi

martedì 28 ottobre 2008

Pensieri Liberi_ Addio Cavalier Borroni



Ieri ho trovato la triste notizia su internet.

Domenica 26 ottobre è morto nella casa di riposo Don Guanella a Castano Primo, nel milanese, il Cavaliere di Vittorio Veneto DELFINO BORRONI, classe 1898 (aveva compiuto 110 anni lo scorso 23 agosto). Era l’ultimo reduce italiano della Grande Guerra, combattuta dal 1915 al 1918 dalle Dolomiti al mare di Trieste.

In Francia, quando nell’aprile scorso se n’è andato, a 109 anni, l’ultimo pilou Lazare Ponticelli (di origini italiane), gli organi di informazione hanno dato ampio risalto alla notizia, il Presidente della Repubblica lo ha commemorato e gli sono stati tributati gli onori di un funerale di Stato.

Invece in questo nostro Paese distratto, immemore, privo ormai di senso civico e di rispetto, solo qualche riga a margine sui maggiori quotidiani, mentre l’informazione televisiva, tutta presa a dare fiato ai tromboni della politica, ai pallonari, ai famosi delle isole ed altre amenità, ha ritenuto che questa notizia non avesse alcun interesse (nessun riferimento nemmeno nei sottotitoli dei telegiornali dove si dà ampio risalto, per esempio, al divorzio miliardario dell’attricetta di turno).

A me piace invece pensare che oggi il bersagliere Borroni ha chiuso dietro di sé, per sempre, la porta di un angolo del cielo dove ha ritrovato gli oltre seicentomila caduti durante i quattro anni di guerra ed ha potuto rivedere tutti quei compagni d’arme che, uno alla volta ed in silenzio, se ne sono andati durante questi novanta anni.

Ciao Delfino, la pace sia con te e con tutti gli altri, che sopravvivono solo nel ricordo privato dei propri cari.

Un nipote.

lunedì 27 ottobre 2008

Infocolle_ Nuovi fenomeni di microcriminalità a Montecarlo


Quella sopra raffigurata è (era) la serratura della mia auto dopo essere stata forzata in pieno giorno dal malvivente di turno in località Luciani, precisamente nel piazzale antistante la NCV (da tutti conosciuta come la vinicola). Ora, mi chiedo, a che punto siamo arrivati se di domenica pomeriggio, a due passi da casa, ti forzano l’auto che, come si può notare, non è una Ferrari ma una Fiat Seicento del 2004. Il bello poi è che il bottino, se così si può chiamare, è consistito in una borsa da calcio con dentro i panni da lavoro (aggettiverei “strafiniti”) del mi babbo, ritrovata alcuni giorni fa da alcuni passanti davanti alla pieve di San Piero in Campo. Niente da dire: dei veri e propri geni. Non voglio qui dilungarmi in sterili sermoni, credo che l'immagine si commenti da sola.
Ps. Per la serie: 'un si può più nemmeno uscì di 'asa.

L’Achille del forrone.

Infocolle_ L'Italia del Vino faccia quadrato... anche la Doc di Montecarlo! ecco cosa succedo con la rifoma dell'UE



Non sono ancora terminate del tutto le operazioni di raccolta delle uve nelle nostre vigne, ancora all'inizio ed in piena operosità si trovano le cantine, tanta ancora è la fatica dei nostri operatori del settore, alle prese con mosti e tini ovunque intorno, che a completare il quadro ci mancava proprio la lungimirante opera amministrativa dell'Unione Europea, tanto amata quando sostiene con contributi lo sviluppo (o la sopravvivenza?) del comparto agricolo, quanto vituperata nel momento in cui mette mano, con criteri incomprensibili al cittadino, a norme e regole comuni. I montecarlesi tutti, specie quelli fieri ed amanti della propria produzione vinicola, sono avvisati: con la riforma del comparto vino predisposta dall’Unione Europea, potremmo veder dimezzata la ricchezza enologica nazionale, montecarlese inclusa.
La riforma del comparto vitivinicolo europeo, decisa quasi d'improvviso dai lungimiranti commissari della UE, è pronta a ridisegnare nomi, marchi, etichette e mercati di un comparto più che fondamentale per la nostra produzione nazionale: il tanto amato, invidiato e copiato "made in Italy", che per l'appunto riguarda - per una percentuale pari all’80% - i piccoli comuni d''Italia come Montecarlo, la spina dorsale del bel paese.
Proprio nei piccoli comuni infatti, per precisione nel 99,5% del totale, si trovano i prodotti tipici nazionali con tanto di certificazione, tanto noti a tutto noi: nei piccoli comuni - scusate se insito nella dizione ma vorrei vi fosse chiara - ci sono il 93% delle DOP e degli IGP ed in campo vinicolo il 79% dei vini DOC E DOCG, ovvero tra i più pregiati e conosciuti in tutto il mondo. Dati che ritengo siano più che noti, arcinoti, ai "non eletti" commissari di Bruxelles ed agli "insindacabili" uffici di Strasburgo.
Una riforma, quella che nei prossimi giorni vi forniremo per fila e per segno qui su Il Tordo e presso le aziende agricole, che dovrebbe entrare in vigore nell'agosto del 2009, rivoluzionando e scardindando l'equilibrio socio-economico - già reso fragile per altri varissimi motivi - di molti tra i piccoli comuni, i quali tra fatiche immense ed investimenti importanti (non solo statali, ma spesso anche privati), sono riusciti ad esprimere esempi di autentica eccellenza nella produzione vinicola: realtà competitive sul mercato non solo europeo ma globale, capaci di concentrarsi sull’innovazione e sulla qualità del prodotto, fortificati da una tradizione plurisecolare che fa della cultura del territorio - e noi montecarlesi e lucchesi siamo un esempio che mi piacerebbe mostrare a Bruxelles, non solo a tavola - una fonte di ricchezza non certo sacrificabile alle esigenze di catalogazione di Strasburgo. Non cito, solo perchè evidente, il fattore umano - quello dei produttori o dei lavoratori della terra, se consentirete il termine - con il suo contributo in coraggio, in investimento e lavoro, meglio tradotto in "dedizione".
Per Montecarlo significherebbe festeggiare nel 2009, comtemporaneamente, il 40° anniversario della concessione della Doc - la seconda in Toscana per il bianco, dopo la Vernaccia di San Gimignano, ottenuta con grande sforzo dalla mitica amministrazione Spadoni, con l'ausilio indiscutibile ma dimenticato di un grande uomo, chiamato Federigo Melis - e la data di morte della stessa.
Un motivo per muoversi, non da soli e per abbaglio mediatico, ma in sinergia con tutte le altre realtà vinicole in pericolo, non "chiedendo" l'intervento ma "intervenendo" direttamente con tutte le forze politiche e sindacali della nazione (e complimenti alla Coldiretti, tra le altre).
Se il governo nazionale e tutti i governi locali - regionali, provinciali e comunali, insieme oltre le insegne politiche - non intervengono da subito, l'Italia potrebbe passare dai suoi 500 marchi di qualità a meno di 200, con conseguente totale compromissione di un settore di punta del mondo agroalimentare nazionale. Un settore che si descrive da solo, cari concittadini: un milione di addetti nel settore (il 40 % di tutti i lavoratori vitivinicoli europei sono "italiani"), 700.000 ettari coltivati a vite con quasi 50 milioni di ettolitri di vino prodotti per un valore totale che sfiora i 9 miliardi di euro. Di chi deve fare l'interesse l'Europa unità dunque, costata tanti sacrifici, dinnanzi tali dati? Un esempio concreto sugli effetti della riforma? La previsione di eliminare marchi DOC, DOCG e IGT per regalarcene due di caretter europeo, DOP e IGP. Un concetto discutibile e forse anche apprezzabile se teniamo conto del vivere in mercato comuune, sempre però si tenga conto del patrimonio economico, ambientale e culturale del nostro territorio, che io considero inestimabile, e del resto d'Europa. Mi comprenderanno i lettori quanto spero i nostri fratelli europei, alle prese con lo stesso nostro dilemma.
Montecarlese, ce lo vedi il nostro vino ed il nostro olio accanto a quello greco - buono anch'esso che diamine! - distinti dai colori di una etichetta dove entrambi però portano il marchio "made in europe"? Io, no. Credo non basti.
Il Presidente delle Città del Vino Valentino ha suonato la carica, ora tocca al ministro per le politiche agricole Zaia fare ed essere la cavalleria al galoppo, assieme ai presidenti di regione con relativi assessori, ai presidenti di provincia con relativi assessori, ai sindaci con relativi consigli comunali, senza dimenticare la vasta rappresentanza di deputati europei che ci "dovrebbero" rappresentare e tutelare al Parlamento Europeo. A loro farsi portatori unici di un'unica richiesta, diventare le dita di una sola mano, con la quale battere in pugno sui tavoli di Bruxelles prima che sia tardi, se già non lo è.
Per saperne di più? prego! La famigerata OCM Vino (Organizzazione Comune di Mercato del settore vinicolo) viene prevista dal Regolamento n. 479/2008, tra pochi giorni disponibile qui per voi.
Vittorio Fantozzi

InfoColle_ Paolo Nasara Miniati parte per Tougourì... lascia sposa inconsolabile

Con quali parole e con quali toni gli uomini del passato hanno celebrato i grandi dei loro tempi? Tante sono state le forme, basti pensare alle incisioni su pietra, al geroglifico egiziano, ai cantori della Grecia, al travertino ed al marmo di Roma, alla prose dei poeti volgari ed a tutto ciò che oggi ci può indicare ciò la brevità della vita non ci può narrare più. Ed è più modestamente sul divenire immenso della rete che io voglio fissare qui, per chi passarà a leggerlo e per chi non passerà mai, il poema di un uomo che oltre il mezzo del cammin della sua vita ha deciso di rinascere per gli altri e contribuire a fare del mondo intero un posto migliore nel cui vivere. Nasara partirà all'alba di domani per tornare di nuovo sulle terre assolate del Burkina Faso, per spostarsi poi a Tougourì, a continuare quell'opera di civiltà e benessere che tutti oggi conosciamo e contribuiamo - con maggior propensione proprio grazie a lui - ad accrescere. Il progetto prevede la realizzazione di un ulteriore pozzo, come quello narrato qui sul tordo puntata per puntata, anche se questa volta non sarà necessario dover attendere il ritorno del nostro prode per conoscere l'andamento della situazione, difatti il nasara si è dotato di un potentissimo Asus EeePc 900 con quale potrà collegarsi in diretta con noi, al termine delle dure giornate di lavoro (cosa di cui ci racconta poco...). Tougourì, grazie al sistema wi-fi, presente sul suo territorio, garantirà al Miniati un rapporto diretto con la propria famiglia e con la fondazione locale Sankara, così da rendere ancor meno distante la grandezza dei sentimenti che lo legano ai due mondi di cui sta diventando il Garibaldi. Nell'augurare buon viaggio al nostro Paolopolo, noi gli dedichiamo per bocca di Leonardo Pieraccioni una lezione sull'Italia con cui rallegrare le serate degli amici di Touguorì. Avanti Paolo, porta con te un pò di tutti noi e della terra di Montecarlo.

Taccone

sabato 25 ottobre 2008

Eventi_ MontecHarloween. La paura sale... il Colle

Finalmente un evento pensato dai montecarlesi per i montecarlesi, si d'accordo, anche per ogni graditissimo amico ed ospite che vorrà salire il colle della paura, ma con la voglia di divertirsi organizzando una delle feste più particolari dell'anno, Halloween! Ed allora dal niente, da una voce e dal passa parola, ecco emergere dall'idea dei nostri più giovani - e quindi audaci e dinamici - e dai nostri eterni commercianti - pilastri unici dell'eterno centro storico, il programma per una serata in compagnia, tra zucche e fantasmi, dedicati a grandi e piccini e chiunque voglia farsi una bevuta e due risate tra un passo e l'altro nella magia arcana di una sera d'autunno a Montecarlo. Non mancate, cliccate sul volantino per farvi un'idea, passate parola e preparate i canini ed il mantello nero e, se avete voglia di dare una mano senza chiedere chi organizza o chi comanda, chiamate Marzia allo 0583229118 che da fare - oh, tra un bicchiere di vino o spuma ed un dolcetto - ce n'è per tutti!



Fantozzi di Taccone

venerdì 24 ottobre 2008

InfoColle_ Anche Badia tifa per Tougouri

Storie & Tradizioni_ La Diaspora di Montecarlo


Per secoli la terra di Montecarlo, sassosa ed arida non è stata in grado di assicurare sufficiente sostentamento a tutti i suoi abitanti.
Quindi anche i montecarlesi, come milioni di altri italiani, si sono dovuti trasferire, dalla metà dell'ottocento alla metà del secolo scorso, in paesi all'altro capo del mondo alla ricerca di migliori condizioni di vita.
I registri di rilascio dei passaporti del Comune dall'inizio del 1900 riportano (almeno per quelli consultabili), ogni anno decine se non centinaia di richiste per andare all'estero per lavoro.
La Francia e Marsiglia in particolare, l'America con Chicago e San Francisco, il Brasile con San Paolo e l'Argentina sono state le nazioni che più videro gli arrivi degli abitanti del Cerruglio.
Tali registri riportano sfilze di nomi con i classici ed ativici cognomi che per secoli hanno abitato il colle di Montecarlo.
Se fosse possibile fare una statistica di tutte le persone, i cui antenati derivano da originari di qui, forse ci accorgeremmo che vivono più montecarlesi nel mondo che a Montecarlo.
Ogni tanto questi pronipoti tornano a Montecarlo a ricercare le loro origini, a vedere i luoghi dove nacquero i loro nonni o bisnonnni.
A loro è dedicato questo post. Con la riproposizione di una piccola storia della famiglia Carmignani, (il cognome più frequente attualmente in questo Comune), pubblicata sul mensile l'Eco alcuni anni fa, ed una foto: quella della visita in Toscana di due anni fa della famiglia di Eliane Dupire Rappelin il cui nonno Carmignani Ranieri Giovanni era originario di Montecarlo.

A loro ed a tutti gli altri che attraverso il Tordo potrebbero seguire le vicende di questa comunità, mandare messaggi, riallacciare i rapporti con la lingua e la cultura dei loro progenitori

giovedì 23 ottobre 2008

Il Colle dello Sport_ Debutto dei Puffi di San Salvatore



E' nata una nuova squadra di calcetto a San Salvatore, "I Puffi". Iscritta al campionato Uisp di Ponte Buggianese presso i campi del "Derby" ha iniziato la sua avventura martedì contro "Intipizza".
Inizio sfortunato per I Puffi visto che durante il riscaldamento ha perso Giacomo Pellegrini (Puffo golosone) per un risentimento muscolare alla coscia e dopo 10 minuti dall'inizio dell'incontro, Fantozzi Emanuele per un problema al ginocchio (da valutare nei prossimi giorni, legamenti, menisco o rotula possibili cause).
E pensare che la partita era iniziata bene visto che proprio prima di infortunarsi Fantozzi (grandepuffo) portava in vantaggio la squadra puffa finalizzando un perfetto contropiede. Subito dopo Fantozzi si fa male, tutto da solo, e lascia la squadra in inferiorità numerica per il resto dell'incontro. Intipizza ne approfitta subito per pareggiare ma quello che sembra un finale già scritto non lo è. Donatini Dario (Puffo sognatore) sale in cattedra e prende in mano la squadra realizzando due gol che chiudono il primo tempo con i Puffi in vantaggio per 3 a 1. Il secondo tempo inizia con un eurogol del solito Donatini su punizione. Da qui la fatica si fa sentire e Intipizza in superiorità numerica ne approfitta fino al pareggio finale proprio nei minuti di recupero. Grande prestazione di sacrificio per Selvanetti Alessandro (Puffo artista che guida la difesa), Pennoni Gianluca (Puffo forzuto) e il portiere Bernardi Andrea (Puffo sciccoso) che hanno retto la difesa. Un 4 a 4 finale che lascia un pò di amaro in bocca ai puffi vista l'indubbia superiorità manifestata anche con un puffo in meno.
Prossimo appuntamento giovedì 30 alle 22.30 contro Ponte Buggianese con il debutto di nuovi puffi in sostituzione di quelli infortunati, arcipuffolina!


Grandepuffo

martedì 21 ottobre 2008

Pensieri Liberi_ Post-it per un montecarlese



Il tempo passa, scorre veloce fra le mille cose da fare, gli impegni...poi ti capita per caso in mano una foto, ed allora ti soffermi un attimo,... ricordi, rifletti. Persone, fatti ed esempi ognuno ha contribuito al formarsi della nostra "storia paesana".
In questo blog voglio ricordare la prematura scomparsa di un montecarlese da generazioni, Sergio Tori. Andatonese troppo presto da questa vita ha contribuito a far conoscere il mondo ai montecarlesi con le foto dei suoi viaggi lontani e meravigliosi, il suo modo di ricordarci che il mondo non finisce al Turchetto ed a San Piero. Esso è molto più grande, più vario, multiforme e che ogni civiltà, anche quando all'apparenza sembra più arretrata della nostra, ha sempre qualcosa di positivo da insegnarci....basta avere l'umiltà di riconoscerlo.
Nel post una parte di un suo scritto su di una rivista lucchese degli anni 90' Luna Nuova ed una foto sul rientro in chiesa dell'immagine della Madonna del Soccorso in un otto settembre, vista singolare di percepire questo evento, sempre uguale...sempre nuovo.

lunedì 20 ottobre 2008

MyownTexas_ I'm in America from Jacopo Pasquini



14:30 circa. Pietro's bar, ristorante italiano in terra Texana. Non so quanti altri ce ne siano nel mondo che fanno calzoni di tale qualità. Non a Longview eh, nel mondo. Entra una ragazza di colore nel bar, ordina qualcosa, va in bagno, mangia. Io sono lì, due tavoli più in là, che discuto con Larry, tipico uomo americano, un po' stile marine, della stagione che faranno i Cowboys (squadra professionistica di football di Dallas). E' un po' come discutere della prossima stagione del Milan, con Ronaldinho, Kakà, Pato. "Eh no eh, tanto prenderà tanti quei goal con quei pensionati che si ritrova in difesa...eh". Il livello della discussione più o meno è quello. Non che Larry sia di tale livello, anzi è la persona più rispettabile che abbia incontrato finora: Harely Davidson e lì andare! Si fa una 30 miglia tre volte la settimana per andare a mangiare i suddetti calzoni. Il discorso continua, verte su altri argomenti ma niente di più importante dei Cowboys (per carità, qua sono una fede, ma non che ciò m'importi). Intanto fuori dal bar succede il finimondo. Si perchè il cielo in 5 minuti improvvisamente si oscura, ma non è che comincia a piovere. No, comincia a diluviare, perchè come ho ormai appreso "in Texas tutto è sproporzionato, quindi se piove vien giù l'Apocalisse (cit.)".
Ma non è tutto. No? No, perchè dov'è che siamo? Ah già.
Tento invano di non guardare fuori perchè lo scenario è inquietante; qualcuno dice che ogni tanto passano anche dei piccoli uragani, ma niente di che, questa non è zona per quelli grandi. Vedo un auto della polizia, un poliziotto che discute con qualcuno. Sposto la testa per vedere oltre la finestra. L'interlocutore del poliziotto, o per meglio dire le interlocutrici, sono due persone di colore, mamma e figlia. Hanno un van blu. "Apra il van per favore." Lo aprono. Ops, stenderia di vestiti (credo) rubati (di sicuro). Niente storie, manette e dritte nella volante. "Non ho fatto niente" continuano a ripetere. "Ok, adesso, per favore, entri GENTILMENTE nell'auto. Grazie!" Ci entrano, forse volentieri, visto che intanto continua a venire giù il diluvio. Inanto è arrivato un altro poliziotto, e ironia della sorte, nel bar c'è lo Sceriffo della contea. Che tuttavia era a mangiare con la moglie, quindi non ne vuole nemmeno sentir parlare. Esce e con un cenno ai colleghi se ne va. Inanto il secondo poliziotto entra nel bar con in mano il tipico taccuino per raccogliere le testimonianze, che però rimarrà bianco. "Sto cercando una ragazza di colore, giovane, deve essere qui dentro." Bingo. Presa con le mani nel sacco (ma dico no, almeno vattene in un bar un po' più lontano!). Mi volto. Vi ricordate la ragazza di colore che era entrata nel bar durante la discussione sui Cowboys? Ecco, dileguata, dissolta nell'aria. Tutti perciò dicono:"Beh era qui fino a un secondo fa". Io non lo faccio perchè non so esattamente come si dice, ma questa è un'altra storia. "Vabbè, state qui che ritorno, le indagini non sono finite." Ma come, oltretutto che ve la siete fatta scappare da sotto il naso, devo anche aspettare? No. Infatti vado a casa, contento e un po' disturbato dal fatto di aver assistito al primo arresto in diretta della mia vita. In America questo altro. La prossima volta voglio vedere Chuck Norris!
Ah, un attimo. Menzione speciale se la merita Josè Flusciano. Eh? Origini portoricane, vissuto a New York fino a 14 anni, quando muore il nonno. Così suo padre dice:"Sai che c'è? Vado a vivere a Jacksonville, Texas." Fatte le valige si monta sul bus e si va a Jacksonville senza fare una piega. No, anche perchè non è che ora Josè se la passi proprio male: 9 figli, 9, una host student dalla Germania, e una montagna, anzi un Everest di soldi, arrivati direttamente dalla cosetta di assicurazioni che era stata messa su dopo il trasferimento. Adesso ha un palazzo che emula quelli di New York. D'altra parte la sua città, come dice lui, è quella. In America Josè e (molto) altro.

Jacopo.

venerdì 17 ottobre 2008

Storie & Tradizioni_ Storie di guerra...per vivere in pace





Nell'inverno dell'anno scorso, insieme a Sergio Nelli e Giorgio Pieraccini, abbiamo trascorso alcune serate a "veglia" da Pierino Chiriconi. In questi momenti diverse notizie sul passato di Montecarlo sono venute a nostra conoscenza. Queste serate hano trovato un momento pubblico nell'incontro tenuto in teatro con Piero ed a cui parteciparono numerosi montecarlesi e sansalvatorini.
Uno degli argomenti che più appassionano noi che ascoltiamo sono i racconti del periodo della guerra. Anziani che raccontano la loro partecipazione al conflitto o semplicemente come hanno vissuto il "passaggio del fronte" nascosti nei rifugi improvvisati.
Oltre a Pierino a Montecarlo vi sono altre persone che hanno da raccontare la loro storia di guerra.
Uno di questi è il Commendator Silio Baldacci di San Salvatore. Il Baldacci partecipò come aviere al conflitto mondiale e tre delle foto che alleghiamo sono sue.
In una si vede San Salvatore visto dalla Stazione ferroviaria grosso modo in quel periodo ed in una lui stesso in divisa insieme ad alcuni paesani.
Le altre due (non molto nitide) ritraggono il passaggio su San Salvatore di un aereo militare, siamo nel settembre 1943, a bordo dell'aereo c'era Silio Baldacci e le foto sono state scattare da terra dalla strada, grosso modo di fronte all'attuale distributore di San Salvatore.
Credo sarebbe simpatico pubblicare altre foto, altre storie ed altre vicende di quegli anni.
Non solo per ricordo di chi li visse ma quasi ad "esorcizzare" ed a sperare che quegli anni di guerra "non tornino mai più".

giovedì 16 ottobre 2008

Pensieri Liberi_ Viva la natura... sempre




A Montecarlo la forza della natura evidenzia ancora la sua forza in modo particolare. Qui ci si rende conto di come aria, acqua, terra siano indispensabili alla vita dell'uomo.
E da come la vita di questi sia ancora indissolubile dal permettere alla natura di "fare in suo corso" senza eccessivi stravolgimenti.
Le piante poi sono in grado di porgere alla nostra vista veri e propri capolavori, sia nel bene ..che nel male.
Inserisco sul post tre foto di vere e proprie particolarità notate a Montecarlo in questi anni .
L'edificio completamente avvolto dal rampicante e quello al Turchetto ove esisteva il bar-trattoria Sciacqua e dove ora, liberatisi completamente dal rampicante, si presenta il ristorante Alla Dogana
La foto dell'ulivo morto e secco e presa nei campi limitrofi alla via Traversa del Marginone. E ci dice: attenti niente è eterno, farete comunque questo passaggio, cosa rimarra....
Rimarra un rispledere di foglie verdi, la vita continua forte e fantasiosa. La terza foto è un insolito "albero della vite", inestinte in botanica ma presente a Luciani ogni autunno a ricordarci che "la natura è libera e cosi deve essere lasciata".

mercoledì 15 ottobre 2008

Pensieri Liiberi_ Il pericolo nucleare


Nella foto: Il reattore nucleare di Trino Vercellese, la cui costruzione fu bloccata nel 1987 a seguito del referendum contro l'uso del nucleare in Italia.

Nel maggio 2008 il governo ha annunciato che in Italia si prevede la costruzione di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione a partire dal 2013. Ciò mi ha spinto a compiere una riflessione sul tema del nucleare le cui conclusioni sono riassunte in questo breve articolo.

E’ noto che le risorse energetiche si dividono in esauribili e non esauribili. Non tutti però sanno che l’uranio (usato come combustibile nei reattori nucleari) è una risorsa non rinnovabile. Infatti, nonostante sia un elemento presente in molte varietà di minerali, le quantità utilizzabili per la fissione o la fusione sono tali da renderlo una risorsa rara. Si stima che ai livelli di produzione attuali se ne possano ottenere quantità discrete per non più di una cinquantina d’anni, e quindi l’uranio si dovrebbe esaurire ancor prima del petrolio. Per quanto riguarda l’oro nero, è quasi certo che il “Peack oil” sia stato raggiunto e non ci sono dubbi che entro la fine del secolo le riserve petrolifere saranno destinate ad esaurirsi, testimone il graduale aumento del costo dei carburanti negli ultimi decenni. Tornando al nucleare, c’è da dire che al giorno d’oggi sono in funzione 434 reattori (150 solo in Europa) e la produzione di energia atomica ricopre più o meno il 16% del fabbisogno mondiale di energia. Seppur redditizia dal punto di vista della produzione energetica (una moderna centrale produce all’incirca 10.000 di GWh l’anno mentre l’Italia nel 2008 ne ha prodotte in totale 300.000), l’industria nucleare comporta però numerosi rischi. L’incidente di Tree Mile Island del 1979 e quello di Chernobyl del 1986 sono lì a ricordarcelo. Solo a seguito di questo grave incidente - che è costato alla Russia miliardi di dollari e che ha portato alla morte migliaia di persone - molti paesi hanno detto no al nucleare. Tra queste, oltre all’Italia (con il referendum del 1987), molte delle nazioni più avanzate al mondo come Norvegia, Svizzera, Austria, Danimarca e Nuova Zelanda.

Il nucleare, infatti, oltre è un rischio sia per l’uomo che per l’ambiente. Infatti la produzione di energia derivata dall’uranio comporta l’immissione nell’ambiente di scorie radioattive estremamente nocive per gli organismi viventi, che diventano innocue - ciò vale ad esempio per il plutonio 239 - solamente dopo 200.000 anni. Tale problema ad oggi non risulta eludibile, infatti anche se verranno create tecnologie nucleari più economiche e meno inquinanti il problema delle scorie continuerà a permanere. Non facciamoci ingannare: non esiste, almeno per ora, un nucleare pulito. Altro problema del nucleare si lega al plutonio, elemento radioattivo usato nei reattori la cui vita media conta migliaia di anni e che se ottenuto dalle reti terroristiche potrebbe essere impiegato come strumento di ricatto per le potenze occidentali. Inoltre c’è da considerare il fatto che le centrali debbono essere costruite in luoghi geologicamente stabili, ricchi di risorse idriche, lontano da centri abitati e posti nelle vicinanze di un grande porto per l’importazione di macchinari. E, purtroppo, credo non esistano in Italia siti esenti da pericoli di natura geologica e comunque con le caratteristiche sopra riportate. Forse per questo Tremonti, solitamente più acuto, ha proposto di costruire le centrali in Albania (così i rischi connessi al nucleare se li assumono loro).

Se, come detto, i combustibili fossili (tra questi metano e gas naturali) sono destinati ad esaurirsi non resterà altro che investire in forme di energie più pulite come quelle derivanti dal sole, dal vento e dalle biomasse (energia prodotta dalla combustione di rifiuti organici e di materie prime rinnovabili). Appare così abbastanza chiaro che le grandi potenze mondiali dovranno necessariamente riformare il sistema energetico attuale (che lascia fuori oltre due miliardi di persone e serve in modo inadeguato un terzo dell’umanità) per puntare su queste nuove forme di approvvigionamento energetico. Proprio per questo l’UE ha stabilito l’obiettivo del 12% di produzione di energia derivata da fonti rinnovabili rispetto al totale entro il 2010, mentre oggi siamo solo al 5% (anche se in fase di netta espansione, grazie soprattutto all’impegno di Spagna e Danimarca). Anche l’Italia sta impegnandosi seriamente nel campo delle energie rinnovabili: infatti è stato realizzato un parco fotovoltaico in Puglia ed alcuni parchi eolici nelle regione più prospere di vento. Se i soldi spesi sino al 1986 per il nucleare fossero stati investiti nello sviluppo delle fonti rinnovabili, come meglio di noi hanno fatto diversi paesi europei, probabilmente l’Italia avrebbe accresciuto di molto la produzione energetica e non sarebbe nuovamente apparso lo spettro del nucleare. Comunque, credo che non sia mai troppo tardi per sviluppare innovative forme di approvvigionamento energetico, anche se come al solito ci ritroviamo a rincorrere chi prima di noi ha avuto il coraggio di scommetterci. Per quanto riguarda il nucleare, credo proprio che alla fine non si farà, sia per gli elevati costi che la costruzione delle centrali comporta che per l’opposizione di quella buona fetta della popolazione che il nucleare proprio non lo vuole.

Dario Donatini.

lunedì 13 ottobre 2008

Storia & Tradizioni_ "L'età dell'oro"




Con le parole riprese dal titolo di un racconto scritto anni fà dalla concittadina Anna Carrara, sulla sua infanzia felice a Montecarlo, propongo al blog queste foto.
Per tutti quei montecarlesi che a qualunque titolo hanno frequentato le scuole o l'asilo dalle suore, vi hanno studiato la dottrina, che qui hanno lavorato, utilizzato la biblioteca comunale, partecipato a manifestazioni culturali, o semplicemente degustato un caffè ai vari circoli.....
Queste due foto ritraggono: una due finestre del primo piano sulla piazza Carrara, siamo nel 1983 ed i locali sono ancora utilizzati come asilo delle suore, e la primavera incombe visto il nugolo di fiori e rondini dipinte sui vetri , l'altra ritrae i locali della ex-biblioteca, oggi vuoti e spogli, in attesa di conoscere il loro futuro destino.
Fra pochi giorni inizieranno i lavori di risistemazione dell'ala sud dell'edificio dell'ex-Istituto Pellegrini-Carmignani e questi locali, questi spazi, queste scale non si presenteranno mai più ai nostri occhi in questo modo.
E' un'occasione unica per compiere l'ultima visita e scattare le ultime foto ricordo per poi lasciare il posto al "nuovo secolo" : Infatti nel 2014 l'edificio compie 400 anni e si prepara al nuovo look: Ancora a disposizione di questo paese...sempre paziente verso i suoi abitanti.

domenica 12 ottobre 2008

MyownTexas_ Cronache di ser Jacopo Pasquini



20 agosto, Longview.

E' passata una settimana dalla partenza. Una settimana e sembra sia passato un mese, forse un anno. Le emozioni di 7 giorni fa probabilmente non si ripeteranno mai più, anzi sicuramente non si ripeteranno. No, quelle son cose che si provano una volta nella vita, la seconda potrebbe essere fatale. Poi però quando passano sembrano lontane un secolo. Sembra sia passato un secolo da quando ho salutato gli amici a Roma, sembra sia passato un secolo da quando mamma e babbo stavano in Italia. Non che non ci stiano più, ma ora (mom and dad) stanno anche qua, a Longview, e la cosa mi risulta alquanto bizzarra. In effetti in una settimana possono cambiare più cose di quanto uno creda: paese, famiglia, amici, conoscenti, abitudini e qui mi fermo soltanto perchè non mi vengono in mente le altre centinaia possibili. In una settimana puoi sentirti lontano da tutti e da tutto ciò che avevi e non sentirne la mancanza, perchè sai che se avrai bisogno loro ci saranno sempre. Ah poi in una settimana (o anche in un giorno) puoi andare a Shreveport, Lousiana. Shreveport, e soprattutto Lousiana, meritano un capitolo a parte. Interstate 20, che dal South Carolina termina nel Texas, mezza America di strada insomma. Basta il tratto che da Dallas, TX va a Shreveport, LA per capire una cosa. 2 ore e mezzo di niente fin quando arrivi al confine con la Lousiana. Ecco, da li un altro mondo. Il paesaggio (stereotipato quanto volete) è quello delle immagini pre-uragano Katrina (quelle post fanno caso a parte). Case antiche, per non dire vecchie e decadenti, chilometri e chilometri di niente. Un niente che però non ha nulla a che vedere con il niente del Texas. In Texas il benessere c'è e si vede. Varchi il confine, e la desolazione c'è e si vede anche bene. Per quel poco che ho visto, in Lousiana, o sei ricco o sei povero, senza troppe mezze misure (salvo le eccezioni). A Shreveport ci sono 3 casino. A giocare arrivano da tutta l'America, ma gli indigeni che vanno al casino son pochi, ma davvero pochi. Fermi, non siamo in Africa,non si muore di fame, ma non tutta l'America è un sogno, anzi son certo che qualcuno vorrebbe andarsene altrove.
Io invece resto qui, perchè il Texas è bello e mi piace, tutte le persone che incontri per la strada sono (super)accomodanti. E come chi mi conosce bene sa, ormai la decisione l'ho presa, indietro non si torna, e in questa settimana mi sembra anche di aver preso una buona decisione. Speriamo in bene.


Jacopo

venerdì 10 ottobre 2008

Storia & Tradizioni_ E noi suoneremo le nostre campane



Questa è la famosa frase detta da Pier Capponi al re Carlo V durante l'assedio di Firenze.
Ed effettivamente la campana è lo strumento per eccellenza per la raccolta e segnalazione delle comunità sia civiche che religiose.
Per la sezione dei “ricordi” ma anche dei “valori” della comunità di Montecarlo inseriamo nel blog un post con due foto che ci sono state fornite dal Commendator Silio Baldacci, governatore emerito della locale Misericordia.
Sono state scattate ad Avellino in Irpinia nel marzo 1981 durante una missione di consegna degli aiuti inviati da Montecarlo, ed ogni altro paese, alle popolazioni colpite dal devastante terremoto.
Nelle foto sono ricoscibili di Montecarlo e San Salvatore: Silio Baldacci nel suo elegante vigore, Alberto Tintori, conpianto amministratore, nella sua rubiconda tranquillità, e due giovanissimi
Franca Carmignani e Nardi Enrico probabilmente ancora fidanzati.

Ventisette anni fa, immagine di come la solidarietà dei toscani affondi negli anni e di come Montecarlo e la sua Arciconfraternita di Misericordia non sia mai stata seconda a nessuno nel partire, nel portare, nell'esserci .
Si alternano le persone, cambiano i luoghi, si migliorano i mezzi e le risposte per gli interventi ma rimane la stessa identica e gratuita abnegazione .
Se questo non è un VALORE.
Simbolica la foto accanto alla campana abbattuta dal sisma. Quante campane hanno fatto tornare a suonare i montecarlesi-san salvatorini...e quante ancora nel futuro.


mercoledì 8 ottobre 2008

Pensieri LIberi_ Quando manca un amico

Ci sono momenti, in cui alle parole vorremmo affidare il più impossibile dei compiti, come quello di colmare un vuoto, di quelli che il destino apre a voragine innanzi al cammino della vita di ciascuno. In altro modo, Silvano, non saprei descrivere ciò che provo in questi mesi, di questo impossibile riemergere dal vuoto che hai aperto sulla strada tante volte percorsa insieme. Te ne sei andato, tutto d’un tratto, senza il tuo solito preavviso, segno distintivo della tua serietà, ma quasi sembra tu non sia partito mai, tanto vive il tuo ricordo ed ancora mi parla la tua voce. Parlammo, lungamente a ripensarci, ignari fosse per l’ultima volta, nell’ombra afosa della sale comunali, ove sempre d’improvviso incrociavo il tuo sorriso complice, la tua figura retta e gentile. Parlammo a lungo e seriamente, ed oltre la stima che già ci univa capimmo entrambi di volerci bene, senza fossero parole qualunque a dovercelo dire. Ci lasciammo, in un abbraccio, con quel tuo sorriso di pace, io a rimediare qualche guaio, tu in partenza per l'amata San Vincenzo, pronto a fare il nonno, come pronto sempre ad adoperarti per ogni piccola grande umana impresa. Dicemmo di rivederci presto e credo che questa promessa tu l'abbia infine mantenuta, non solo con me ma con tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerti, fosse stato per una sola volta. Nel ritmo frenetico del vivere non passa settimana in cui, innanzi agli ostacoli ed alle faccende da sbrigare, la mente non mi richiami a te, al tuo esserci. In quante cose ci sei ancora, amico mio, in quanti momenti riecheggia e vive il tuo consiglio, la tua parola, il tuo esempio. La tua preziosa schiettezza, la prontezza del consiglio, il tono pacato, la calma invidiabile, l'aiuto senza compenso, la propensione a risolvere un problema senza acuirlo o crearne altri. Silvano, in quante giornate ed in quante imprese manchi e sei presente, in quante cose delle più semplici la vita mi richiama a te. Non hai lasciato un vuoto, non sarebbe stato il tuo stile, hai semmai voluto lasciarci un vuoto pieno di te, affinché restassimo soli ma senza solitudine. E questo è stato il dono più grande che hai potuto fare, con l'esempio della tua vita, a tutti coloro che sono stati vicino a te. Manchi due volte, Silvano, perché manca l'uomo e manca l'esempio, manca il padre, il marito, il nonno, l'amico e mancano gli uomini della tua fibra, della tua moralità. E per ogni giorno che verrà io voglio pensarti così, come ogni volta ci siamo trovati l'uno al fianco dell'altro, tu la spalla su cui contare, tu la mente cui offrire il braccio. Tu vuoi che noi ti pensiamo così e solo così potrò credere ancora, che non te ne sei andato mai.

Fantozzi di Taccone


martedì 7 ottobre 2008

Storia & Tradizioni_ Ombelico Urbis


Ogni civiltà si regge su valori condivisi, essi sono alla base di ogni sistema per quanto ci si possa riconoscere singolarmente in essi.
Per noi occidentali questi valori sono sia civici che cristiani. E per quello che riguarda la nostra Toscana io ritengo che il cuore simbolico della nostra "nazione" sia il Battistero di San Giovanni a Firenze , Ombelico Urbis.
Esso è opera d'arte fra le più antiche e alla sua fabbrica hanno lavorato artisti come il Ghiberti, Andrea Pisano, Filippo Lippi e Benozzo Gozzoli.
Il centro della città di Firenze e forse il centro del mondo, almeno per quello che riguarda l'umanesimo.
La foto inserita nel post ci mostra la figura centrale del mosaico della cupola. L'immmagine del giudizio universale con al centro il maestoso Cristo Giudice.
Se vogliamo ripartire dai valori condivisi ci dobbiamo domandare anche "quali siano questi valori condivisi" e se vogliamo "essere comunità" a Montecarlo e San Salvatore dobbiamo evidenziare quali siano i "simboli" condivisi, passati e presenti, di questa comunità, non bastando un'anagrafe ed un ruolo tarsu a fare un "Comune".

lunedì 6 ottobre 2008

Storia & Tradizioni_ Il Castello di Montechiari

La piana di Lucca vista da Montechiari


Il castello di Montechiari, anticamente denominato Montechiaro, deve il toponimo alla sua particolare collocazione geografica. Il borgo fu infatti posto in un luogo aperto, luminoso, esposto a mezzogiorno e per questo sempre battuto dal sole. Il villaggio sorse nel punto più elevato di tutte le colline che formano la giogaia montecarlese, a dominio della Piana Lucchese e della Valdinievole.

Sebbene non si sappia se un conte o altro simile padrone avesse possedimenti in questa zona nel medioevo, è certo però che una famiglia magnatizia lucchese, di cui si comincia a parlare nel secolo XI, era designata Signora di Montechiari e di Uzzano. Non risulta dai documenti che questi feudatari abbiano avuto residenza in Uzzano, mentre è certo che da tempo risiedevano a Montechiari.

Antico possesso di questi nobili (presumibilmente conti di origine longobarda), il castello di Montechiari faceva parte di quella cintura di fortificazioni posta sul crinale collinare tra la Lucchesia e la Valdinievole. La roccaforte lucchese sorgeva a pochissima distanza a nord-ovest di Montecarlo, su di un poggio in vista della fortezza del Cerruglio. Il centro, assai piccolo, era dotato di una sua piazzetta, di mura, di una sua porta d’accesso con tettoia per le guardie, di un palancato e di un fossato. Una rocca proporzionata, ingombra di cordami e di sacchi di sale dominava sul centro e su di essa si trovava una torre, forse alta non più di sette metri circa, in cima alla quale rintoccava una campanella. Si conosce il responsabile di tale porta, Giacchetto, proprio per il fatto che, nel 1374, fu sorpreso dall’ispettore governativo Ser Vito Bandelli mentre dormiva profondamente invece di custodire l’accesso al paese.

Il colle era alto, specie se visto da Ponente dalla Parte del “Castellaccio”, ma le mura erano basse, tanto che un soldato nel 1419, cascando da esse, non si fece quasi nulla. L’antico documento riserva tuttavia anche una notizia più importante, e cioè la presenza di un antico edificio religioso nel piccolo centro abitato. Tuttavia non è stata ritrovata nessuna traccia materiale dell’esistenza di questo antico luogo di culto. La storia di questo castello finì tra il 21 ed il 22 Dicembre 1429, come ricorda il fiorentino Rinaldo degli Albizi, che era a capo delle milizie fiorentine in azione ai danni del Signore di Lucca. Il centro fortificato di Montechiari fu infatti semi-cancellato dalla topografia locale in quanto incendiato dai suoi stessi abitanti per impedire che finisse nelle mani del nemico. Da queste colline mosse nel settembre 1325 Castruccio Castracani degli Antelminelli per scontrarsi all’Altopascio con i fiorentini di Ramon de Cardona, i quali vennero pesantemente sconfitti dalle forze lucchesi.

IL TEMPLARE.

sabato 4 ottobre 2008

InfoColle_ Al via la mostra su Cassola


Si inaugura oggi alla fortezza di Montecarlo la mostra in ricordo dei vent'anni dalla morte dello scrittore Carlo Cassola.
"ABITARE E SCRIVERE LA TOSCANA, LA VITA E I LIBRI"
A cura della professoressa Alba Andreini la mostra rimarrà aperta da oggi al 21 dicembre 2008.

venerdì 3 ottobre 2008

Storia & Tradizioni_ Il Cappo dei Carmignani



Questa sera alle ore 20 presso il Grand Hotel Croce di Malta a Montecatini Terme si tiene una cena di gala organizzata nel programma dell'iniziativa denominata "CULTURE E SAGRE, TERRITORI DA VIVERE INSIEME" che nei giorni dal 3 al 5 ottobre vive li la sua seconda edizione nazionale.
La cena di gala ha per tema "Del cibo e del vino...di territorio in territorio a cura di Fuso, Baffo e sopratutto delle loro donne".
Baffo ed oggi Fuso sono due nostri concittadini, montecarlesi da generazioni che si tramandano la coltivazione della vite ed oggi la diffusione della cultura del vino.
La loro fattoria è aggrappata sul costone della Cercatoia Alta che si raggiunge da via della Tinaia laddove i Carmignani dalla metà del trecento, dissodano, piantano, raccolgono e....bevono il miglior prodotto delle nostre terre sassose.
L'olivo nella foto è situato di fronte alla loro casa ed è di notevole dimensione nonostante abbia patito il gelo del 1985. Ha sicuramente centinaia di anni ed io amo credere che rappresenti il "Ceppo dei Carmignani", e comunque uno dei simboli delle generazioni di contadini che si alternati fra solchi, filai e...pagliai.

InfoTordo_ Problemi di caricamento de IlTordo


I lettori ed amici de Il Tordo ci segnalano problemi con il caricamento - il più delle volte il vero e proprio blocco del Pc - della Home Page del nostro Blog. Per quanto ci è umanamente consentito ci siamo mobilitati per giungere all'origine del problema, così da risolverlo in modo definitivo. Compiuto un primo check-up, pare sia concausa nel problema di apertura della Home Page la dimensione (il peso) stessa di quest'ultima, mentre la velocità di connessione non pare avere rapporto alcuno con i problemi segnalati. In altri casi trattasi della necessità di aggiornare il proprio software con quelli richiesta per la visione di foto o di filmati, come nel caso di youtube.

Di fatto da oggi il Blog, in attesa di ridefinire i modi di un più ampio potenziamento, alleggerisce la propria Home Page presentando solo i cinque post (articoli) più recenti. Nessun problema e nessuna paura: basterà cliccare sul fondo della Home Page "post più vecchi" o cliccare sul lato destro del sito nell'archivio per leggere qualsiasi articolo di qualsiasi data che possiate aver perduto. Ai Tordi che scrivono raccomandiamo di caricare foto non troppo grandi, ridimensionandole prime oppura in fase di caricamento.
Per il resto aiutate Il Tordoweb, passando parola, e fate in modo che gli amici degli amici lo visitino e soprattutto vi contribuiscano con tutti i contenuti del vivere quotidiano della montecarlese, così che la prima comunità virtuale di Montecarlo di Lucca, splendida terra amata nostra, ne tragga fonte di aggregato dibattito e personale arricchimento di ciascuno. Se volete, dite Amen.
Scusateci per ogni problema tecnico registrato, per i quali nuovamente occorrendo, chiediamo ci siano segnalati o via commento a questo articolo o via mail a iltordomontecarlo@live.it

TordoWeb

giovedì 2 ottobre 2008

InfoColle_ Un mese fa le Giornate Europee a Montecarlo. Il coro dei nostri ragazzi canta l'Inno alla Gioia



Un mese fa la cerimonia di gemellaggio di Montecarlo con la città tedesca di Mylau in Sassonia. I ragazzi delle scuole di Montecarlo cantano l'inno europeo durante il solenne momento.

mercoledì 1 ottobre 2008

Jacopo from Usa_ Benvenuti in Texas

Con questo post iniziamo la pubblicazione a tutti i lettori de Il Tordo le cronache oltreoceaniche del giovane amico e compaesano Jacopo Pasquini (il post dedicato alla sua avventura lo trovate in archivio al mese di settembre) impegnato in un anno di liceo all'estero, scelta volontaria fatta per amore dello studio e dello sport (il basket) grazie ad un progetto in essere nella tanto vituperata scuola italiana. Settimanalmente le cronache di Jacopo saranno lettura toccasana per tutta la nostra comunità, la quale potrà seguirlo e parlargli come invece di essere nel Texas fosse invero nell'Anchione. Crogiolandoci al particolare stile di questo uomo del ventunesimo secolo avremo l'occasione di vedere il nuovo mondo con gli occhi di ognuno di noi, forgiato sul colle nostro tra le mura antiche di gesta e pensieri. A voi buona lettura e grazie a Jacopo per averci aperto il suo pensiero.



Dov'è che siamo? Ah sì, Longview, Texas! Finalmente a casa, nella nuova casa ovviamente. Qua in Texas quasi tutte le case hanno un unico piano, sono basse, anzi bassissime. In compenso le strade, gli aeroporti, gli hotel, qualsiasi cosa possiate immaginare qua è enorme. Non esistono mezze misure, a dir la verità nemmeno le piccole. Da Starbucks il caffè te lo servono in un bicchiere da più di mezzo litro, per un italiano un'eresia...ci farò l'abitudine, eh si, è proprio il caso che ce la faccia.
In mezzo a tutto questo un viaggio in aereo durato (tra scali e robe varie) 16 ore, il giorno più lungo della mia vita (30 ore, causa fusi), e un milione di addii, tra parenti e amici, vecchi e nuovi. Quello che è strano è che non ti rendi conto di essere dove sei, di fare quello che stai facendo: tutto troppo in fretta, tutto troppo strano.
Come svegliarsi e essere in un letto a due piazze, alzarsi e vedere le casette (rigorosamente ad un piano) circondate ognuna dal proprio giardinetto, così verde che non penseresti di essere in Texas.
E invece? Benvenuto in Texas! Adesso però stiamo a vedere cosa succederà. Non si può che sperare in bene, d'altra parte da qua lanciano le navicelle che vanno fin su Marte...come non vederci qualcosa di buono??
Ah, vi ricordate la massima del nonno, dimenticatela, o chiedete il significato in altra sede, è meglio.

Jacopo
myowntexas.blogspot.com