domenica 30 novembre 2008

2 A 2 DEI PUFFI

I Puffi orfani del loro portiere scioccoso e della sua inseparabile sciarpa "Luis Vitton" portano a casa un punto prezioso. Debutto di Fedele Giuseppe (puffo sornione) e nuovo ruolo da portiere per il rientrante Selvanetti (artista) che difende benissimo i suoi pali. La partita, facile sulla carta, si rivela insidiosa soprattutto per il campo (si giocava nel campo piccolo) che aiutava la squadra Braci e Abbracci a chiudere bene gli spazi. Vantaggio dei puffi con Mascagni (inventore) e pareggio a fine primo tempo. Secondo tempo che inizia male con i puffi che vanno sotto e poi dopo due miracoli del portiere bracese pareggiano con una punizione di Donatini (sognatore) che sfonda la barriera avversaria. Finale senza grandi emozioni e pareggio giusto.
Pagelle: Puffo artista 6,5; puffo sornione 6; puffo burlone 5,5; puffo golosone 5,5; puffo sognatore 6; puffo inventore 7.
Grandepuffo.

VIVA SANT'ANDREA 744 VOLTE



Oggi 30 novembre è Sant'Andrea, se per tutti gli altri comuni della nostra regione è la festa della Toscana per il paese di Montecarlo è anche il Santo Patrono.
Una festa religiosa e paesana che negli ultimi anni ha assunto un tono minore, nell'astenzione lavorativa ma anche per i festeggiamenti religiosi a vantaggio della più venerata Madonna del Soccorso.
Eppure tale patrono affondà la sua tradizione dal lontano passato, addirittura dai tempi di Vivinaia.
Infatti proprio a Sant'Andrea era dedicata la chiesa della distrutta Vivinaia sicuramente dal 1264.
E' proprio del 31 dicembre di quell'anno il primo atto che si conservi rogato all'interno della Chiesa di Sant'Andrea.
Sono quindi sicuramente 744 anni che tale santo è il principale di Montecarlo, sicuramente a seguito della costruzione di una nuova e più grande chiesa che andò a sostituire una precendente dedicata a San Michele.
Sant'Andrea è conosciuto per la raffigurazione della particolare croce fatta a x, un tipo di strumento di morte raffigurato fin dai primi tempi della cristianità come dimostra la sovrastante foto che raffigura dei frammenti del tappeto dell'esilio risalente al 150/180 dell'era cristiana.
Ma la croce di Sant'Andrea è raffigurata anche all'interno della nostra Collegiata. Proprio nell'unico frammento pittorico risalente al XIV secolo a noi rimasto.
Si trova nell'intonaco in alto, sul lato destro vicino alle scale del pulpito.
Questa immagine ( seconda foto ) sarà sconosciuta alla maggioranza dei montecarlesi perchè situata in alto ed in luogo buio. Essa rappresenta il volto del Salvatore con accanto nella cornice due croci a x, proprio nella forma come era probabilmente la croce su cui è morto Gesù.
Quest'anno 2008 la parrocchia ha organizzato dei festeggiamenti più solenni per il Santo Patrono.
Quindi oggi tutti in chiesa secondo il programma esposto nel post di due giorni fà.

sabato 29 novembre 2008

NOVITA’ AL BAR DA FABIO: IL GIRO DI PIAZZA (A CALCI NEL CULO)


Cari amici, sono certo che il titolo da Vernacoliere vi stupirà ma credetemi che il giro di piazza a calci nel culo è stato davvero provato la scorsa notte da un peregrino di Altopascio. In cambio di cosa? Beh, in cambio di un Mars. Si, proprio di quel delizioso cioccolatino di cui vanno matti i nostri bambini. Tutto ciò vi sembra assurdo? Allora cerchiamo di mettere insieme i pezzi di questa strana vicenda.
Tutto iniziò una notte di inizio autunno quando, al bar da Fabio, rintoccava l’una di notte. Il freddo iniziava a pungere e la stanchezza sembrava pervadere il corpo del nostro avventore altopascese che, per tirarsi un po’ su, scelse di acquistare la nota barretta di cioccolato al bar sansalvatorino. Non ci fu mai mossa più funesta, perché, mentre stava pagando il conto, entrò dalla porta il Demone della bassa piana. Occhi della tigre, sguardo minaccioso e… piede pronto al tiro. I due si guardarono a lungo, il nostro malcapitato era attonito, disperso, avrebbe voluto mai essere lì. Rimase di gesso alcuni secondi poi accennò una rapida fuga, l’unica ancora di salvezza, ma fu subito ripreso con uno scatto felino appena fuori la porta d’ingresso. Ebbe inizio la mattanza e la fortuna non fu certo dalla sua parte: ebbe parcheggiato in fondo alla piazza. Correva alla cieca, come una zebra rincorsa da un leone affamato, e ad ogni passo riceveva un fendente nel sedere, di quelli che fanno male, di quelli che pungono come frecce arroventate. Soffriva, il nostro sfortunato amico, ma correva più che poteva, come chi sa bene che fermarsi sarebbe equivalso ad una fine ancor più tremenda. Dopo essere giunto alla macchina scrivendo sul terreno una parabola arcuata, aprì la portiera e finalmente riuscì a mettersi in salvo da quella furia bestiale. Chiuse la vettura, dolorante come una vongola in padella, sospirò, emise suoni indecifrabili e ripartì per la patria lontana. Fu visto alcuni giorni dopo con l’animo a terra, mentre camminava a passo lento con una fascia al collo che gli sorreggeva la mano livida. Del motivo della mattanza non posso riferire: dirò solo che le umane passioni spingono spesso l’uomo a gesta spietate ed imprevedibili. Non posso aggiungere di più.

OMBRA DELLA NOTTE

venerdì 28 novembre 2008

InfoColle_ Sant'Andrea Apostolo e Martire. Patrono di Montecarlo



E STASERA TUTTI AL CINE


Inizia stasera alla chiesa della Misericordia di Montecarlo la rassegna di film organizzata dalla locale associazione paesana CINES MONTECARLO. Essere "campanilisti" significa anche uscire di casa in una serata di pioggia e ritornare a vedere tutti insieme un film, invece che rimanere da soli di fronte alla tv. Anche questo è "comunità".

mercoledì 26 novembre 2008

SERATA CINEMA AFRICANO A MONTECARLO


Giovedi 27 novembre 08 alle 21 presso la ex-chiesa della Misericordia di via Cerruglio serata Montecarlese inserita nella terza rassegna lucchese del cinema africano.
Introdurrà la serata l'Assessore alla Cultura del Comune di Montecarlo Vittorio Fantozzi.

domenica 23 novembre 2008

I PUFFI TORNANO A VINCERE

Tornano subito a vincere i Puffi dopo la batosta "Badia" e accolgono il nuovo puffo vanitoso (Grossi Francesco) al debutto. Contro "La Collese" inizia subito bene grazie a puffo sognatore che porta i nostri in vantaggio. Poi vanno sotto per due a uno fino a quando non entra puffo forzuto (Pennoni), arrivato in ritardo, a dare equilibrio in difesa. Il secondo tempo inizia con i puffi che assaltano la porta avversaria senza risultato ed esaltando il loro portiere fino 10 minuti dalla fine quando puffo vanitoso decide che è venuto il momento di chiudere la partita: tre gol in due minuti e un assist per puffo sognatore (che poi segna ancora allo scadere). 6 a 2 finale con buona prestazione generale di tutti. La classifica ora vede i puffi al terzo posto in attesa di giocare con Braci e A.
Classifica: Badia 9; West Ham* 7; Derby*, Puffi , Red Devils 6; Napoli time, La collese 5; Rocky bar 4; Blancos, Intipizza 3; Ponte B, Brace e A 2. * una partita in meno
Grandepuffo

IL PUNTO HANDY RIAPRE A MONTECARLO


ARTICOLO PUBBLICATO SULLA CRONACA DI LUCCA DEL GIORNALE LA NAZIONE DEL GIORNO VENERDI 21 NOVEMBRE 2008.



venerdì 21 novembre 2008

Montecarlo fuochi d'artificio




A Montecarlo i più vari aspetti della natura possono apparire veri e propro "fuochi d'artificio".
Nelle foto: vista di Montecarlo con esplosione di "verde", insieme di alberi di melo in piena maturazione e....anche dei ferri abbandonati in Cercatoia Alta sembrano sculture moderne in esposizione.

mercoledì 19 novembre 2008

MyOwnTexas from Jacopo Pasquini_ I Mavericks e il Maverick, due storie diverse.



4 novembre 2008

"Hey Jacopo".

Sono ormai le 10 passate, e non tanto la scuola, quanto la quotidiana doppia seduta di allenamento, si fa sentire. Siamo più o meno all'ora di addormentarsi insomma.

Quel nome, pronunciato per l'ennesima volta con quell'ormai familiare accento americano, ha qualcosa di più strano stasera.

"Come here, look at this".
Avevo lasciato gli Spurs a 4 minuti dalla fine del 4° quarto sotto di sedici contro i Mavs, che quella sera sembravano essere stati benedetti dal più importante degli dei del basket. Dirk tuttavia non era in serata strabiliante, 30 in 37 minuti. Ci avevo quasi creduto, non so con quale logico sostegno, ma devo ammettere che ci avevo quasi creduto. Forse Gregg, anche se nel nuovo stile meno ammiraglio e più uomo vissuto (vedi barba incolta ormai da parecchie settimane) offriva sostegno a tale tesi, che tuttavia rimaneva pur sempre terrena e quindi irrealizzabile, vista la presenza divina che quella sera era scesa all'AT&T Center.

Così mi dirigo molto controvoglia verso la tv, da cui sento arrivare un frastuono di gente che urla. Come se gli Spurs avessero miracolosamente rimontato. Si, questa volta sono quasi del tutto convinto. Sullo schermo brilla un numero bianco su sfondo blu, che più o meno occupa tutta l'immagine: 284. Sinceramente troppi, anche se ci fossero stati i vecchi Suns, figuriamoci per la squadra di Popovic.

"Look, this is Chicago, he's gonna talk in a minute!"

Su un palco circondato da migliaia di persone appare l'eletto. Downtown Chicago fa da sfondo al nuovo presidente degli Stati Uniti. 284 sono i "seggi" (la traduzione da "electoral votes" mi sfugge) che Barack Obama, ore 10:20 sul fuso della Windy City, ha appena conquistato. 270 ne servivano per la vittoria. Da lì in avanti, seppur restando con il voto popolare in bilico, sarà un massacro: 365 a 162. Ma ormai nessuno se ne curava nemmeno più. Il primo uomo afro-americano era stato eletto da pochi minuti Presidente degli Stati Uniti. Roba da non credere. No infatti, nessuno ci credeva. Chi aveva votato l'uomo da Chicago era abbastanza sicuro che l'America non fosse pronta per tutto ciò, mentre i sostenitori del Maverick (guarda te, le coincidenze) increduli sbattevano il telecomando contro il televisore, convinti che questa, più di molte altre cose, porterà più danni che benefici. C'è chi poi invece si rassegna dicendo che (testuali parole) se il nostro presidente è nero, non ci possiamo far niente, dobbiamo solo accettare la dura realtà. Che detta così fa spavento, ma anche se l'inglese ancora qualche volta zoppica, il senso di tali parole l'ho ampiamente compreso. E non credo servano spiegazioni.

Apparte ciò, credo che questo episodio in qualche libriccino/almanacco in un modo o nell'altro è destinato a finirci. Ed essere lì, con qualcuno che in fondo ci sperava, ma che in cuor suo non voleva mettere troppo le mani avanti, è una di quelle cose che ti riconciliano. Con il mondo, con l'America. Se poi la mattina seguente, la professoressa di diritto, marito e figlio nell'esercito, texana fino all'osso e apparentemente repubblicana convinta, dice che in 8 anni l'amico del maverick ha fatto "più danni della grandine" e per questo i compari non meritano altri 4 anni nel D.C., allora ti riconcili anche con tutti gli altri. Tutti gli altri poveri (scusate l'invettiva) stolti che credono che il colore valga più di tutto il resto. E allora che blu (colore dei democratici ndr) sia, e che sia sempre più scuro, tendente al nero, se qualcuno fosse propenso a creare un'analogia. A tutti gli altri poveri stolti che hanno la storia sotto gli occhi, e non se ne vogliono rendere conto. Un grazie invece a tutta l'America repubblicana o democratica che sia, che si accorge che forse a partire dal 4 novembre 2008 qualcosa è cambiato, e aldilà dell'ideologia politica, quel qualcosa si è evoluto, è migliorato. Grazie, per avermi fatto toccare con mano La storia.

Menzione speciale se la merita chi poi, stando a destra dell'oceano riserva (e come non aspettarcelo) amenità varie sul nuovo eletto, "prendendosi la briga e di certo il gusto" di far passare da idioti una sessantina di milioni di persone. Vabbè, nel grande ci sta il piccino, anche lui con il suo pensiero qualcuno pur rappresenterà…Forse. Come la pensa chi scrive più o meno si sa.

Jacopo.

Pensieri Liberi_ Una nota di nostalgia mentre le famiglie di Montecarlo colgono le olive al sole ultimo d'autunno...

Leggi razziali, grazie Presidente Fini


Grazie Presidente Fini a nome di tutti quei cittadini Italiani che ancora oggi provano profonda vergogna per uno degli atti più indegni che la storia nazionale ricordi. Un esempio di chi sa guardare al futuro.
Fini: ''Leggi razziali vergognose''
Il presidente della Camera Fini ha condannato come "vergognose" le leggi razziali del 1938.
Le leggi razziali, emanate dal Parlamento italiano nel 1938, sono "una delle pagine più vergognose della storia italiana". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini in uno dei passaggi del suo discorso di apertura del convegno, nella Sala della Lupa a Montecitorio, sul tema "Religioni per la pace". Fini ha ricordato che il convegno si tiene, per una coincidenza, nell'anniversario del giorno "in cui questa Camera si rese protagonista di una delle pagine più vergognose della storia italiana con l'emanazione delle leggi razziali".

domenica 16 novembre 2008

PENSIERI LIBERI_BUONA GUARIGIONE MAESTRO HANDT


“L’ora più buia annuncia l’alba”

Ho recentemente appreso dai giornali la notizia riguardante il pestaggio a Columbus, capitale dell’Ohio, del maestro Herbert Handt ad opera di un malvivente che ha agito senza apparenti motivi. Mentre auguro una pronta guarigione al maestro, che rischia la cecità, vorrei farvi riflettere sull’accaduto. Questo non è affatto un caso isolato negli States, in quanto i casi di violenza, definiamola “anarchica”, negli ultimi anni nel paese a stelle e strisce sono in aumento esponenziale. Ebbene sì, nella paradisiaca società occidentale, prodiga di benessere e di libertà, si compiono atti criminali senza senso, indicatori del declino socio-culturale e del progressivo imbarbarimento della nostra civiltà.
Nel paese modello della democrazia la forbice tra ricchi e poveri non fa che allargarsi, pertanto la disperazione ha fatto aumentare i casi di suicidio e di violenza privata, entrambi raddoppiati dagli inizi del novecento ad oggi. In una società opulenta, dove una parte della popolazione si sta proletarizzando ed un’altra fetta risulta insoddisfatta in quanto incapace di godere dei propri vantaggi sociali, aumenta in maniera esponenziale il consumo di alcool e di droga. Queste sostanze, come tutti sanno, alterano lo stato psichico di chi le assume e possono portare a compiere azioni socialmente pericolose, come quelle che potrebbero aver portato all'insensato pestaggio del maestro. A livello di idealtipo, la mancanza di solidarietà che si lega ad un utilitarismo sfrenato dovuto al culto del self made man, infine, può condurre senz'altro al disprezzo del prossimo e può sfociare in vari tipi di violenza (non solo fisica). La decadenza delle istituzioni scolastiche, l’edonismo di massa, il trapasso della famiglia tradizionale e l’evacuazione dalle esigenze spirituali a mio avviso hanno concorso a fare il resto.
In America, e per riflesso nel vecchio continente, la violenza si sta espandendo sempre più e non si riesce più a canalizzarla e nemmeno ad integrarla, così da divenire perversa ed imprevedibile nel suo grado d’ampiezza. Si consta che in Francia, le violenze gratuite, dal 1984 ad oggi, siano passate da 116.000 a 230.000 all’anno. Ovviamente gli atti di violenza sono difficili da quantificare in quanto molti di essi non vengono denunciati, così da far aumentare notevolmente il loro numero reale. L’espansione virale della violenza, specialmente tra i giovani, è sotto gli occhi di tutti anche in Italia. Visto il trend, pare proprio non resti altro che rassegnarsi ad una nuova, inarrestabile, stagione di violenze.

Dario Donatini.

venerdì 14 novembre 2008

Storie & Tradizioni_ Casette insolite a Montecarlo




Tutto può essere oggetto di espressione artistica, ed a volte girando per le nostre campagne si incontrano situazioni particolari che ci affascinano per la loro curiosa fantasia, o l'utilitaristica particolarità .
Inseriamo nel blog tre foto.

La prima ritrae un improvvisato ed essenziale disegno a gessetto che si trovava nell'inverno scorso nel piazzale di ingresso della scuola media di San Giuseppe.

La seconda immortala una grossa pianta di fico d'india nel Poggio Baldino. Ma tale pianta non è adatta al nostro clima invernale, ed il proprietario ha pensato bene di costruirgli intorno una "casetta" a mò di riparo.

La terza ci mostra una catasta di legna in deposito per l'inverno costruita nella campagne di San Salvatore.

Piccole cose e semplicità campagnole le quali contribuiscono a fare unico il nostro paesaggio toscano ed "arguti" i suoi abitanti.

giovedì 13 novembre 2008

Il Colle dello Sport_ Disastro dei Puffi alla Badia

Primo stop in campionato per i Puffi che prendono una sberla da BADIA. 10 a 1 il risultato finale che non è mai stato messo in discussione e che allontanano i nostri dalla vetta della classifica (le due squadre erano ai primi due posti). Rete della bandiera di puffo burlone, unico a meritarsi una sufficienza in pagella. Per gli altri un disastro, puffo sciccoso alterna parate strepitose a gaffe inspiegabili (frutto del delirio di squadra), puffo selvaggio abbandona anzitempo la partita amareggiato lasciando la squadra in inferiorità numerica (anche se il risultato era già di 10 a 1), puffo poeta e puffo sognatore sembrano giocare al solitario (non passano una palla neanche a picchiarli). Insomma una batosta che speriamo non lasci troppi strascichi. Per la prossima partita, anticipa grandepuffo, "faremo qualche rivoluzione per ritrovare l'armonia persa sia nello spogliatoio che in campo".

Pensieri Liberi_Free Blogger

Dal sito di Beppe Grillo riporto questa interessante notizia per chi utilizza anche la rete come mezzo di comunicazione. Credo che sia importante informarsi e aderire. Io lo farò e Voi spero anche.
"E' stata depositata dall'incaricato di Veltroni Franco "Ricardo" Levi, alla Commissione Cultura della Camera, con alcuni ritocchi degni di Pol Pot, la famigerata Levi/Prodi. Detta anche legge "ammazzablogger". Legge che va ribattezzata in Levi/Veltroni grazie alle nuove clausole.

In sostanza:- ogni blog è equiparato a un prodotto editoriale- ogni blog che pubblica Adsense di Google o banner può risponderne all'Agenzia delle Entrate- ogni blog deve iscriversi al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione)- ogni blog è soggetto alle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa- ogni blog che non si iscrive al ROC può essere denuciato per il reato di "stampa clandestina": due anni di carcere e sanzioni economiche.Un blogger può scegliere se iscriversi al ROC, e correre il rischio di una delle innumerevoli denunce penali e civili sui reati a mezzo stampa che risalgono al Codice Rocco del fascismo o, in alternativa, entrare in clandestinità prima di entrare in galera. Insomma, può impiccarsi o spararsi un colpo in testa.La Commissione che deve esaminare la proposta di legge inizierà a breve i lavori sulla "ammazzablogger". Un sostegno da parte della Rete la aiuterà a prendere le decisioni.Loro non molleranno mai (ma gli conviene?), noi neppure.Inviate le vostre foto con la scritta: "FREE BLOGGER":Invia una mail a freeblogger@beppegrillo.it con:- Oggetto: il tuo nome- Testo: indirizzo del tuo blog- Allegato: la tua foto con un cartello "Free Blogger"Le foto appariranno nella barra superiore del blog."

mercoledì 12 novembre 2008

Pensieri Liberi_ Nassiriya, per non dimenticare

Cinque anni fa dodici carabinieri, cinque militari e due civili furono uccisi in un attentato a Nassiriya, città dell'Iraq all'epoca sotto il controllo del contingente italiano. In occasione dell'anniversario della strage, credo sia doveroso un ricordo di quelle 19 vittime che persoro la vita durante lo svolgimento della missione a loro affidata. Ai loro famigliari va la nostra vicinanza di cittadini italiani riconoscenti per l'enorme prezzo pagato.

lunedì 10 novembre 2008

Pensieri LIberi_ Ricordare, perché non capiti mai più


*Nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938, detta "notte dei cristalli" (Kristallnacht), in tutta la Germania furono bruciate molte sinagoghe e distrutte le vetrine dei negozi appartenenti agli ebrei. L'azione, che indusse numerosi ebrei a lasciare il paese, fu decisa come rappresaglia a seguito dell'uccisione del diplomatico tedesco Ernst von Rath per mano di un esule ebreo, Hirsch Grynszpan sconvolto dalla deportazione operata dai nazisti dei suoi genitori in Polonia. Per ritorsione Hitler scatenò una campagna punitiva coordinata tra gioventù hitleriana e SS che in ventiquattr'ore devastò migliaia tra sinagoghe, negozi, uffici e abitazioni di ebrei, facendo quasi duecento vittime, e avviò ai campi di concentramento 26.000 ebrei. I titolari delle proprietà distrutte non solo non vennero risarciti, poiché gli ebrei tedeschi erano stati privati del diritto di stipulare indennità assicurative, ma in base a un decreto del 12 novembre subirono anche la confisca del 20% dei loro beni a titolo di multa. Tre giorni più tardi ai bambini ebrei fu formalmente proibito di frequentare le scuole tedesche. La notte dei cristalli segnò così il momento di passaggio dalla politica di discriminazione contro gli ebrei, avviata dal regime nazista con le leggi di Norinberga del 1935, a quella dello sterminio di massa, la cosiddetta 'soluzione finale' del problema ebraico portata a compimento con la Shoah.*

Voglio ricordare questo tema dal valore universale e non prettamente montecarlese, visto che proprio ieri il Papa Benedetto XVI dopo l’Angelus, ha ricordato a tutti noi l’immane tragedia con queste parole: “Ancora oggi provo dolore per quanto accadde in quella tragica circostanza, la cui memoria deve servire a far sì che simili orrori non si ripetano mai più e che ci si impegni, a tutti i livelli, contro ogni forma di antisemitismo e di discriminazione, educando soprattutto le giovani generazioni al rispetto e all’accoglienza reciproca.Significative mi sembrano le ultime parole in cui il Santo Padre ricorda la necessità di educare le nuove generazioni al rispetto e all’accoglienza ma, soprattutto aggiungo io, a ricordare perchè quello che accadde non succeda mai più e a guardare avanti senza i fantasmi del passato che troppo spesso ultimamente qualcuno sembra voler far riemergere con comportamenti, parole e azioni che devono essere immadiatamente isolate.

* informazioni tratte da Ms Encarta

domenica 9 novembre 2008

InfoColle_ Paolo Miniati..è qui


Per gli amici del blog che seguono le iniziative sull'Africa vi informo che Paolo Miniati ieri è ritornato dal suo terzo viaggio a Tougouri.
Lui è ancora bello, giovane ed "abbronzato" ma non è nessuno fra quelli della foto sopra.
Però sta bene ed è soddisfatto di quanto impostato e realizzato nella sua permanenza in Burkina.
Tutti noi ci auguriamo che nei prossimi giorni voglia raccontarci sul blog di questa sua nuova, breve ed intensa esperienza.

sabato 8 novembre 2008

Pensieri Liberi_ Processo alla Televisione


E senza dubbio il nostro tempo… preferisce l’immagine alla cosa, la copia all’originale, la rappresentazione alla realtà, l’apparenza all’essere.
Feuerbach, Prefazione alla seconda edizione de L’essenza del cristianesimo.

Il televisore, che tra poco compierà settanta anni di storia, è l’elettrodomestico più diffuso nel mondo ed è quello che più di tutti ha cambiato lo stile di vita dell’uomo moderno; tanto che oggi pare impossibile farne a meno. Abituati come siamo alla sua presenza, se entriamo in una casa nella quale ne manca uno, questa ci parrà sicuramente fredda, poco accogliente o quantomeno incompleta. Questo perché la TV è posizionata al posto d’onore nella sala principale della casa, in un punto in cui sia visibile da tutti e possa irradiare chiunque con i suoi avvolgenti fasci luminosi. Pertanto la disposizione di altri mobili ed elettrodomestici all’interno della stanza varia in funzione di essa. Messa sul trono, essa pare guardarci da una posizione di superiorità, mentre come sudditi ipnotizzati ne rimaniamo incantati per lunghe ore. Possiamo così dire che la sua presenza ha rotto il cerchio conviviale, il quadro nel quale si collocavano un tempo le relazioni umane. Mi spiego meglio. Se prima si poteva parlare con i propri parenti ed amici attorno al focolare oppure al tavolo, adesso è la tv a catturare l’attenzione perlomeno di una parte dei membri della famiglia e così viene a mancare il dialogo, elemento alla base dell’educazione di un figlio e del rapporto moglie/marito. A tal proposito c’è da dire anche che la televisione è l’unico mezzo che riesce a catturare l’attenzione del bambino, creatura solitamente vivace ed attiva, che così annichilisce. Invece di uscire, di parlare, di andare a teatro od al cinema (che purtroppo si sta conformando sempre più alle esigenze della tv) oggigiorno si guarda la televisione. Essa favorisce dunque lo sfaldarsi del legame comunitario e crea un forte isolamento, comportando un sacco di problematiche sociali, che possono portare alla droga, all’alcolismo od ad altre forme di alienazione.

Guardare la televisione costituisce oggi per gli occidentali una delle attività principali della giornata, si stima che la gente ne guardi in media due-tre ore al giorno. Ed, assieme ad internet, costituisce il principale mezzo informativo per milioni di persone, questo la dice lunga sul grado di preparazione degli occidentali sui temi di attualità. Infatti, la televisione fa passare per vero quello che in realtà è il frutto di una selezione, di un montaggio. Fa passare solo ciò che vuole e ciò che non viene raccontato è quindi come se non esistesse. Può far paura ma è così. Il messaggio della televisione, poi, vuole raggiungere tutti, e per far ciò viene abbassato notevolmente il livello culturale. Ecco perché ci dobbiamo sorbire veline, reality e spazzatura varia. Infatti l’unica cosa a contare per i produttori è l’auditel. Ma una cosa guardata da più persone vale più di una guardata solo da una nicchia? La quantità non è forse una cosa diversa dalla qualità? Dieci sedie rotte valgono più di una sedia buona? La critica poi non è ammessa in televisione. Ovviamente chi ne contesta il sistema ne è escluso a priori, spoil-system o meno. Il principio della concorrenza infine obbliga ad uniformare l’offerta, così ci troviamo davanti a programmi analoghi su qualsiasi rete e ciò comporta un’estrema monotonia; risulta così difficile uscire dal labirinto della banalità.
Purtroppo, viviamo in quella che Guy Debord, agli albori del ’68, definì la società dello spettacolo. In questa società i programmi televisivi sono al servizio del mezzo di produzione capitalistico, divenendo non altro che spazi tra due pubblicità. Lo spettatore incarna dunque la figura del consumatore, che gode dello spettacolo ma non si rende conto dell’alienazione che esso comporta. Perché lo spettacolo non è altro che merce, la pubblicità stimola vecchi e bambini all’acquisto di beni materiali e quindi alimenta il consumismo, e quello che esso provoca credo sia sotto gli occhi di tutti. I mezzi di comunicazione di massa posso infatti imporre quali prodotti acquistare, screditare idoli, elevare determinati valori a scapito di altri. Insomma, la televisione manipola le menti e condiziona le persone che la guardano, conformando ed appiattendo i comportamenti della gente. Vi invito dunque, cari amici, a rendervi conto di quello che la sua presenza, e soprattutto la sua accensione, comporta.

Dario Donatini.

Pensieri Liberi_ Agricoltura tra passato, presente e futuro.

Da anni a Montecarlo non abbiamo più una politica agraria degna di questo nome. Infatti, a parte i soliti momenti di spettacolarizzazione dei prodotti come il settembre montecarlese, sulle questioni di fondo l’ente comunale non ha elaborato alcuna politica seria. A questa situazione si sono aggiunte alcune questioni di non poco conto come la crisi mondiale delle risorse agricole, il mutamento climatico e il Piano di Sviluppo Rurale della Regione che ha in modo vergognoso inserito Montecarlo e più in generale i comuni della piana di Lucca in ambito urbano e non agricolo. So bene che l’eccezione che verrà mossa a questa critica è determinata dal fatto che oggi non possiamo certo definire Montecarlo comune agricolo che vive di mezzadri e attività agricola generale; ma credo che da un punto di vista anche solo morfologico per la stragrande parte del territorio comunale, questa definizione sia più che calzante, senza dimenticare poi che l’economia locale è nei fatti di tipo agricolo. Questa premessa doverosa non può farci perdere di vista la questione fondamentale della carenza di una politica agraria da parte del comune. Infatti se pur in presenza di alcune collaborazioni, il nostro comune appare oggi assolutamente isolato rispetto al cospetto provinciale e regionale. E non mi si dica che l’acquisizione bandiere arancioni e gemellaggi sono un collegamento poiché essi rappresentano un buon bondage pubblicitario ma non certo sostanza. Infatti quanto parliamo di sostanza nelle politiche agricole è impossibile non partire dall’elemento fondamentale: i servizi all’azienda agraria. Parlo di servizi non di vantaggi, di opportunità non di favori, visto che quando si parla di questi temi la storiella un po’ vecchia che viene fuori è sempre riferita all’esenzione da tributi ecc. Nell’introduzione citavo alcune questioni quali la drammatica riduzione a livello mondiale delle risorse agrarie fondamentali quali riso, mais, ecc. perché, finalmente, in alcuni grandi paesi si è cominciato a mangiare. La polemica sull’aumento dei prezzi di pane e pasta è recente; nei mercati mondiali ci sono stati aumenti notevoli a causa della carenza di questi prodotti dovuti alla scarsa produzione e l’Italia soddisfa ad oggi a malapena un po’ di più del 30% del proprio fabbisogno nazionale dipendendo dall’estero per la parte rimanente. Questo problema emergeva già anni fa ma la lunga corsa speculativa, culminata nel fallimento del sistema finanziario mondiale, aveva sempre oscurato questi dati. L’agricoltura è in economia un settore primario strategico e quando una nazione non è in grado di soddisfare i propri bisogni alimentari di solito è una nazione povera. La prova di questa tesi sta nella spietata lotta che da anni le grandi multinazionali si fanno per il dominio del mercato alimentare attraverso i brevetti e i sementi che sono sempre più ibridi e quindi sostitutivi della normale riproduzione sementizia che sfocia quasi sempre nell’impiego delle biotecnologie come moderna forma di sfruttamento dei popoli. La mutazione climatica in corso, che ha visto salire di 1,5 gradi solo nel 2007 rispetto al periodo decennale precedente la temperatura con una riduzione delle piogge di oltre il 10% di media annua, ci pone anche il problema del trattenimento delle acque e del rinnovamento degli impianti di irrigazione al fine di garantire la capacità produttiva. La crisi mondiale dovuta ai mutui subprime porterà sicuramente ad un calo delle presenze nel settore turistico con un possibile danno anche per i nostri operatori. In tutto questo non nascondo la mia preoccupazione e anche arrabbiatura, per il totale immobilismo di fondo che i politici attuano. Ma che fare allora? Innanzitutto rielaborare una politica agricola che si basi sul contenimento dei costi delle produzioni e di nuovi e moderni servizi alle imprese stimolando e premiando le aziende virtuose, ma anche concedendo possibilità di diventare virtuose a quelle aziende che per ora non lo sono. Elaborare un piano d’intervento che sviluppi azioni inerenti l’ammodernamento delle infrastrutture pubbliche e aziendali. Azioni politiche da parte degli Enti Pubblici di coordinamento delle attività attraverso un percorso itinerante di valorizzazione e promozioni delle produzioni agricole locali continuo. Riconversione energetica delle aziende, ammodernamento delle filiere di produzione, potenziamento e istituzione di raccordi con le istituzioni scolastiche ( Università e Scuole Agrarie) per favorire la ricerca attraverso borse di studio che consentano un coinvolgimento delle nuove generazioni. Politiche fiscali adeguate e non come ultimamente quando i nostri amministratori montecarlesi volevano inserire per quanto riguarda Tia e Acquedotto, gli agriturismi non tra le aziende agricole ma tra le strutture alberghiere. Recentemente una sentenza della cassazione ha ribadito il carattere complementare dell’agriturismo nell’ambito dell’azienda agraria e quindi la tassazione comunale non può essere rapportata ad altra attività! Provo profonda tristezza per chi amministrata un comune come il nostro e non conosce nemmeno lo spirito fondativo dell’agrituristico che nasce come sistema di sostegno al reddito dell’azienda agraria e non certo come attività esclusiva come la ricezione alberghiera. Altro elemento importante che voglio qui rilanciare e la zonizzazione del territorio al fine di certificare l’esclusività delle produzioni. Le cronache di tutti i giorni ci riportano notizie di clonazioni, tentativi di sottrarre marchi e nomi importanti ecc.. La zonizzazione del territorio consentirebbe la valorizzazione dei prodotti locali con il meccanismo della produzione autoctona delle piante. Questo sistema dove applicato a consentito non solo il mantenimento e valorizzazione delle produzioni agrarie, ma anche un valore aggiunto al patrimonio fondiario dell’azienda, elemento questo non trascurabile per la permanenza dell’azienda sul territorio ed deterrente per l’abbandono dell’attività agricola a favore magari di speculazioni edilizie di cui certo Montecarlo potrebbe essere oggetto. Ultimo elemento, ma non certo meno importante, l’agricoltura come elemento di integrazione dei popoli. Sul nostro territorio la comunità Albanse lavora per la stragrande maggioranza in agricoltura ed è perfettamente inserita nel tessuto sociale locale. Devono essere mantenuti i livelli di opportunità lavorativa ed essere combatutti senza nessuna remora tutti quei fenomeni che possono alterare questo equilibrio quali lavoro nero, caporalato ecc. Di fronte a noi ci sono dunque molte sfide per un settore fondamentale dell’economia locale; queste sfide, come riformisti dobbiamo non solo saperle affrontare ma anche saperle guidare e favorire. Senza preclusioni, con intelligenza e decisione, consapevoli del fatto che è proprio dalle grandi sfide come queste che si contribuisce ad innovare un paese che altrimenti non può che finire nel baratro dell’immobilismo negando un futuro ai nostri giovani.

Pensieri Liberi_ La potenza dei media... ed ognuno ha i suoi




Oggigiorno nessuno ignora quale sia la potenza dei mezzi di informazione per veicolare il proprio messaggio o per pubbicizzare notizie, avvenimenti e fatti.
Certamente i mezzi di informazione come giornali e TV non hanno abbastanza spazio per contenere tutta la voglia di comunicare della popolazione.
Allora il cittadino comune si organizza, usa la fantasia e per far conoscere l'ingegno della propria arte, il suo incontenibile amore o il proprio disappunto di fronte a certi comportamenti sociali usa altri mezzi.
Montecarlo non sfugge a questa regola e presenta molteplici simpatiche esplicitazioni.
Le foto inserite nel post ci mostrano "l'eterna" dichiarazione d'affetto verso Arianna che occupa il muro di cinta della scuola media, un'opera d'arte inusuale ma significativa esposta l'estate di alcuni anni fà presso la Fattoria Buonamico e l'esplicito disappunto del propritario di un terreno in Cercatoia verso chi non fà fare i bisogni dei propri animali a casa sua.
Tutto è notizia, tutto è arte, tutto è incontenibile messaggio di gioia verso la vita.

venerdì 7 novembre 2008

Pensieri Liberi_ A Montecarlo la scuola è già di qualità


Mentre in tutta Italia imperversa il dibattito sulla scuola e sull'universita, dove ognuno ha la sua ricetta per migliorarne l'efficenza e la qualità a Montecarlo si può gia dire che siamo sulla buona strada.
La dimostrazione sono le molteplici attività integrative e complementari svolte dagli studenti dei vari livelli educativi. Ma sopratutto lo "certifica" il fatto che all'Istituto comprensivo scolastico di Montecarlo vengono allievi provenienti dai vari paesi del circondario, e ci vengono perchè essa è migliore di quella del loro paese.
Fra le varie attività svolte dalla scuola media c'è, ormai da alcuni anni, la pubblicazione di un annuario dove si esplicitano le varie attività didattiche del plesso.
Quella della foto è la copertina dell'annuario di quest'anno, recentemente distribuito, in seguito inseriremo anche capitoli interni dello stesso, dcon le iniziative più qualificanti o legate alla comunità paesana.

giovedì 6 novembre 2008

Un Montecarlese in Usa_ Mister musscolo e l'etica del lavoro

Si sa che le persone (o almeno quasi tutte) per vivere vanno a lavorare. C'è chi fa il dottore, c'è chi fa l'avvocato, chi fa l'operaio e chi il minatore. Tutti, più o meno, guadagnano, tutti, più o meno, lavorano. Ecco, proprio riguardo a ciò occorre fare una distinzione: l'avvocato e il dottore "fanno una professione", gli altri due, disgraziati, "lavorano". E qua, dove (almeno così dicono) vige una ligia meritocrazia, i più meritevoli hanno avuto la pensata geniale di interpretare nel migliore dei modi tale distinzione.

Diciamo a questo punto che da annettere al dottore e all'avvocato ci sono anche gli insegnanti, che tuttavia, nonostante "professino" la loro conoscenza, cercano di fare il loro onesto "lavoro". Insomma: scuola pubblica americana? Ok, tutto quello che vuoi, ma ho visto di peggio. Fa eccezione lui: 5° periodo. Che dopo varie scampagnate in lungo e in largo per il campo, ci porta in palestra. Lì risiede una persona, o personal trainer, con una maglietta grigia con scritto Lobo(l'animale simbolo della scuola)-Football. Tanto per dare un'idea di chi sia l'individuo che colma tale t-shirt, dico solo che i suoi bicipiti, a occhio e croce, sono più grandi delle sue cosce. Per di più tiene continuativamente le braccia conserte, che di certo non aiuta ad affermare il contrario. Diciamo che due o tre "lavoretti" così a perditempo lui se li è fatti. E di certo i suoi successori non possono essere da meno. Così si arriva in palestra e formate le coppie, si va verso un'ora e un quarto di "duro lavoro". I due coach, appena arrivati, assistono sprezzanti a quel massacro di fatica. E anche questo "lavoro", come ogni altro, lo fai perchè ti serve, e la ragione del bisogno non conta. Altrimenti saresti già a mangiare il sandwich che con tutta la cura viene preparato ogni mattina, prima di andare a scuola. E invece arrivi a pranzo, in ritardo perchè Mister Muscolo non è mai contento, che quel tramezzino fai fatica ad alzarlo. Ma , d'altra parte, l'etica del "lavoro" si impara sin da piccoli e allora qua, già dall'high school, c'è qualcuno che ti spiega che forse è meglio andare al College e imparare a "fare una professione" piuttosto che continuare a "lavorare". Sì perchè qua se nessuno ve l'avesse ancora detto, non si "va" in palestra, si "lavora" in palestra, e interpretare la differenza non è poi così difficile.

P.S.: A fine sessione, però, manca una cosa. Infatti ci dirigiamo misteriosamente verso lo spogliatoio. Si vede che Mister Muscolo non ha bisogno di ringraziare il Signore...

Jacopo.

mercoledì 5 novembre 2008

Pensieri Liberi_ Raccolta differenziata porta a porta: prime considerazioni


Partirà nei prossimi giorni a Montecarlo la raccolta differenziata. Non vi è dubbio alcuno sul fatto che si tratti di uno degli strumenti più moderni e culturalmente avanzati per riuscire ad affrontare un problema enorme qual'è la gestione dei rifiuti. L'eterna lotta tra incenetoristi e discarichisti trova dunque nella raccolta differenziata porta a porta un nuovo outsider. Infatti credo che la maggior parte dei cittadini normali vi sia stata una notevole presa di coscienza sull’importanza che riciclare i rifiuti riveste in termini di minor utilizzo delle risorse fondamentali del pianeta. Quello che però manca a questo sistema è il virtuosismo di sindaci e amministratori, i quali in molti casi cercano solo di salire sul carro di un tema a loro imposto da eventi esterni più che per convinzione reale. Questa affermazione, certamente forte, è però avvalorata da alcune considerazioni di carattere tecnico che provo brevemente a porre al centro del dibattito. La raccolta differenziata necessita, come tutte le filiere di produzione, di adeguate e mirate infrastrutture e soprattutto di uno sbocco concreto all’interno dei cicli produttivi dove merci che devo essere rigenerate devono essere poi collocate. In particolare mi riferisco ad impianti di selezione e compostaggio di cui ancora oggi il nostro territorio è scoperto, tant’è che il materiale cosiddetto umido viene caricato sui camion dell’Ascit e portato in discariche a centinaia di chilometri vanificando, da un punto di vista economico, l‘impegno che i cittadini profergono nel far aumentare i dati sulla raccolta differenziata. Per quanto riguarda il mercato dei materiali riciclati mi sembra doveroso informare che ad oggi tra multinazionali tedesche e navi cinesi, per la stragrande maggioranza di questi prodotti, i cittadini italiani pagano per smaltire queste merci e poi ripagano per i prodotti cinesi che sono realizzati con i nostri rifiuti per i quali abbiamo pagato lo smaltimento!!! Queste situazioni paradossali sono state confermate anche nella riunione svolta a S. Salvatore da Amministratori Comunali e Tecnici dell’Ascit. Tutta questa situazione deve essere invertita anche perché sennò, sempre i nostri politici, cercheranno di sembrare bravi a sviluppare queste dinamiche, superbravi nello sbandierare il 55, 75, 95 e 125% della raccolta differenziata, ma non CALERANNO mai la tassa che noi cittadini dobbiamo pagare. Concludendo: primo di tutto complimenti all’Ascit e all’Amministrazione per aver avviato questo percorso. Prima del prima di tutto però serve: iniziare una lotta concreta e seria per la riduzione dei rifiuti alla fonte, visto che Montecarlo è passato dal 1.8000.000 kg di rifiuti smaltiti alla fine anni 90 ai 2.200.000 kg attualmente conferiti in discarica con una popolazione stabile da un punto di vista demografico; insistere presso la provincia affinché venga finalmente realizzato un serio e moderno impianto di selezione e compostaggio per evitare di portare a Mantova o Verona o Montespertoli le bucce delle patate ecc. pagando viaggi e conferimenti alle discariche; favorire la nascita di aziende, anche attraverso le riconversioni industriali, che siano in grado di riciclare i rifiuti rendendoli materie prime in modo da smetterla di regalare soldi a cinesi, tedeschi ecc….Ed infine, ma sicuramente non meno importante, far corrispondere all’aumento delle percentuali della raccolta differenziata, una riduzione della tassa per i cittadini, perché in fondo sono loro che permettono ai politici di farsi belli e riempirsi la bocca di meriti che spesso non hanno.

Il Colle dello Sport__ I Puffi superano i Blancos

Terza giornata di campionato e prima vittoria per i Puffi contro i quotati Blancos. Ancora in cerca di un assetto definitivo, la squadra ha visto il debutto di tre nuovi "puffi". Giuntoli Alessandro (puffo musicista), Di Furia Samuele (puffo selvaggio) e Pollicino Giampaolo (puffo pittore). Avvio negativo per i nostri che vanno subito sotto e si ritrovano dopo 10 minuti sul 3 a 1. La squadra però invece di scomporsi, si riorganizza e inizia la sua vera partita. Puffo musicista si mette a fare il libero e ad impostare il gioco; le cose cambiano subito, la squadra inizia ad avere occasioni da gol e le concretizza portandosi alla fine del primo tempo sul 5 a 4.
La ripresa non ha storie, vede puffo sognatore in gran serata che chiude la partita prima che i Blancos possano pensare ad una reazione. Alla fine il risultato è di 12 a 7 per i nostri. I gol: 5 Puffo sognatore (sempre più leader), 4 puffo pittore (gran debutto il suo), 2 puffo selvaggio (abbiamo trovano un ottimo puffo sulle fascie) e 1 puffo burlone (primo gol nel torneo e prestazione in crescendo). Unica nota negativa per puffo golosone che entra ma accusa presto il solito problema alla coscia che non gli permette di giocare peccato.
Grandepuffo

martedì 4 novembre 2008

Pensieri Liberi_ Caddero per una più grande Italia




Oggi ricorre il 4 novembre, novanta anni fa finiva la grande guerra con l'armistizio e la Vittoria dell'Italia e delle potenze alleate nella prima gueera mondiale.
Queste poche parole da noi imparate sui banchi di scuola non ci permettono di rendersi conto di quanto accaduto in quegli anni nel nostro paese, e dei sacrifici patiti da quelle generazioni di giovani italiani.
“Caddero per una più grande Italia, guerra 1915-1918 Montecarlo orgogliosa ne ricorda i suoi nomi” stà scritto sulla grande lapide bianca situata sulla facciata dell'ex.convento prospicente la Piazza Carrrara . Orgogliosi i montecarlesi lo furono ma a noi, quesi seicentomila morti in tutta Italia e quei 65 nomi, si 65 giovani montecarlesi di tutte le estrazioni sociali e di tutto il territorio comuinale che in cosi gran numero persero la vita in tale conflitto, oggi suscitano rispetto ma sopratutto tristezza per tanti vite spezzate, sacrifici, feriti, mutilati, povertà.
E tutti noi ci domandiamo oggi se non vi fosse, anche allora, un'altra strada, meno cruenta per ridisegnare l'Europa del tempo.
Di quei combattenti siamo i nipoti, ed anche i bisnipoti, ed adesso ci resta il compito non solo di onorare questi caduti, ma di non far cadere nell'oblio il loro ricordo ed il loro sacrificio.
Anche perchè un'Italia più grande ce la lasciarono davvero, non solo con maggiore territorio, (la liberazione del Ttrentino e della Venezia Giulia e l'invasione del Sud-tirolo), ma con una posizione di maggior rispetto nella politica internazionale e con un migliore senso dell'Unità Nazionale da parte dei suoi cittadini.
Le successive vicende storiche e politiche del nostro paese hanno mandato in disuso e, quasi reso antipatiche, parole come Patria, l'inno di Mameli e l'esposizione del tricolore.
Adesso tutto questo è passato, il rischio di disgregazione localistica, il comune sentirsi all'interno di un'unica nazione europea, e la lodevole azione di lungimiranti italiani, (fra tutti il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi), hanno restituito il giusto posto e rispetto a questi simboli nazionali.
La nozione di Patria, il rispetto per l'Esercito, l'esposizione del Tricolore il canto dell'inno di Mameli hanno restituito tutto ciò da una percezione di parte a giusto senso dell'orgoglio nazionale.
E tornando a questo 4 novembre 2008 voglio farvi notare quanto nel nostro paese siano ancora presenti i simboli che rammentano quel sacrificio. Non solo la lapide dei caduti: ma anche il monumento alle vittime i della prima guerra mondialie che troneggia nella piazzetta centrale, ed infine il parco della rimembranza di piazza Garibaldi e via Nuova.
Quegli alberi non sono stati piantani per farci del fresco ma a ricordarci che tanti giovani sono morti perchè avessimo un posto al sole.
Allora perchè non ricordarsi di loro, perchè non restaurare la lapide, perchè non parlare ai nostri studenti e giovani di loro, perchè non completare il monumento ai caduti nelle parti mancanti, perchè non piantare un “nuovo parco” della rimembranza con querce secolari che ricordino a tutti che questo è un paese che ha fatto tante guerre ma che sopratutto ama vivere in pace.

domenica 2 novembre 2008

Pensieri Liberi_ Ho conosciuto un sant'uomo



Un anno moriva Don Benzi. E probabilmente, in questa occasione, il suo ricordo non riuscirà ad uscire dalle sue comunità ed arrivare ai "media" tutti presi da mille importantissime notizie "tutte uguali".
Prendendo spunto dal fatto che il suo messaggio ha comunque attecchito nella nostra terra ma che questo vada "innaffiato" continuamente, spero di fare cosa gradita ripronendo un articolo che è stato pubblicato dal mensile l'Eco di Altopascio nel numero del dicembre 2007.
Aggiungo a questo un messaggio di speranza...."che dopo ogni inverno, pur lungo che sia, viene comunque la primavera".

sabato 1 novembre 2008

Pensieri Liberi_ Festa di Ognissanti


Dopo la notte di Halloween oggi è la festa di Ognissanti . In Italia, ed in particolare a Montecarlo, è tradizione dedicare questa giornata alla visita presso i cimiteri delle tombe dei propri cari defunti.
Alleghiamo al post due foto: una dell'ingresso principale del cimitero di Montecarlo, con sullo sfondo la facciata della cinquecentesca Chiesa di San Rocco, edificio preesistente all'impianto dello stesso cimitero avvenuto alla fine del settecento, l'altra fotografia mostra quella che dovrebbe essere l'epigrafe in pietra più antica di tutto il camposanto.
Si tratta di un basamento in pietra rappresentante il Monte Calvario. Non è detto che esso sia nata come parte esterna di una delle prime tombe, ma potrebbe essere una ridislocazione di una croce votiva presente su qualche incrocio stradale.
Attualmente si trova nel primo campo entrando sulla destra, ed alla sua base cè una scritta ora illeggibile, ma una data si riesce a leggerla, 1786. Sulla sommita del "monte" è stata collocata una croce in graniglia rosa molto più recente.