martedì 7 luglio 2009

Spazi per l’Arte a Ushuaia, Progetti ai Confini della Terra



Si svolgerà mercoledì 8 luglio alle 18,00 preso il Teatro dei Rassicurati un'importante convegno sull'architettura e i rapporti fra Italia e Argentina dal titolo: Spazi per l’Arte a Ushuaia, Progetti ai Confini della Terra. A presentare l'iniziativa sono stati l'assessore Massimiliano Paluzzi e l'arch. Paolo Riani. Ad organizzare l'iniziativa è l' ICFA onlus, Fondazione per la Cultura Italiana in America, che dedica l’anno 2009 ai rapporti fra Italia e Argentina e in quest’ambito organizza una serie di eventi culturali che si svolgono secondo un percorso iniziato nel novembre 2008 con la presentazione del volume Paolo Riani - por territorios desconocidos nella prestigiosa sede dell’Università di Belgrano in Buenos Aires. L’esperienza di Riani in Argentina si è sviluppata per tappe successive; a dicembre 2008 è stata organizzata una sua visita ufficiale alla città di Ushuaia, nella Patagonia Australe, in previsione della progettazione di un museo dedicato alla Biennaldelafindelmundo. La ricchezza di suggestioni di quella terra estrema ha portato Riani, una volta rientrato in Italia, a tenere un corso sul tema spazi per l’arte a Ushuaia con i propri studenti dell’Università di Pisa. L'arch. Paolo Riani conduce anche un laboratorio con il Prof. Edgardo Salamano nell’Università di Belgrano per gli studenti del 3° anno di Proyecto Arquitectonico.
I risultati dei lavori di Pisa e Buenos Aires vengono adesso presentati e discussi, con un contributo di cinque/sei filmati della durata di otto minuti, diapositive e testimonianze nell’evento di di stasera nella deliziosa cornice del Teatro dei Rassicurati. Molto interessante, sopratutto per studenti universitari già immatricolati o che stanno per immatricolarsi, sarà anche la “ sessione” d'esami che gli studenti dell'università di Pisa terranno nel pomeriggio alle ore 16,00 presso la sala dell'ex Chiesa della Misericordia. Infatti una commissione di docenti valuterà i lavori degli studenti e la sessione sarà aperta al pubblico, che potrà così ammirare i lavori degli studenti e scoprire anche i criteri di valutazione dei docenti. L'assessore Paluzzi presentando l'iniziativa ha dichiarato: “ Ci troviamo difronte ad una valorizzazione culturale del territorio molto alta. Avere qui un'iniziativa internazionale di questo genere rappresenta un valore aggiunto dal quale prendere spunto per rendere ancora migliore Montecarlo grazie al contributo di docenti di fama mondiale e studenti di grande valore.” L'arch.Riani invece si p soffermato sulla scelta di Montecarlo per questa inizaitiva: “ Montecarlo è stata scelta – ha dichiarato il famoso architetto- perchè è un territorio che riesce a dare sempre una buona visione delle cose. Quando cammini per questo paese la prospettiva cambia sempre e da buone emozioni. E poi – conclude Riani- io sono anche membro della commissione integrata e conosco il valore di questo comune”. Oltre a Paolo Riani, parteciperanno all’evento Edgardo Salamano, Architetto e Assessore al Governo della Città di Buenos Aires, Eduardo Almirantearena, Addetto Culturale all’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia, Massimo Dringoli, Direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università di Pisa, Cesare Casati, Direttore della rivista L’Arca, Rita Scrimieri, curatrice e Alfredo Helman, Presidente della Casa Latinoamericana della Provincia di Lucca. L’evento è aperto al pubblico ed ha ottenuto il Patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina, del Comune di Montecarlo e si realizza anche con il contributo della Fattoria del Buonamico di Montecarlo e di altre imprese.

giovedì 2 luglio 2009

Ben tornato Jacopo!


10 mesi fa lasciavo l'Italia con tante speranze e poche sicurezze.


10 mesi fa lasciavo l'Italia con un vuoto dentro che doveva essere colmato.

10 mesi avevo una sola casa, una sola famiglia


Si ripensa, e non c'è nemmeno bisogno di rileggerlo, a quel primo post che 10 mesi fa aprì questo blog. Le analogie con il corrente post si potrebbero e si dovrebbero trovare. Le analogie con il corrente momento le potete trovare voi, non io. Troppe le differenze per scorgere, anche all'orizzonte, una similitudine. Adesso è tutto andato, tutto finito. Adesso non ci sono più speranze, solo certezze. Tutte le speranze sono andate, che si siano realizzate o meno, è un altro discorso. Tutto ciò che riguarda i passati dieci mesi, è un fatto, una certezza. E se qualcuno vuol trovare in ciò il lato positivo, si faccia avanti, perchè qui le idee scarseggiano. Magari sul "lato positivo" in una settimana settimana ci atterrerò, e questa è l'unica speranza in cui possa rifugiarmi in questo momento.


Ciò che rimane di qua invece sono dieci mesi, di pensieri positivi, di un mondo vicino all'idilliaco, dove tutto è al proprio posto, come Dio (o io?) comanda(/o). Rimane di qua il ricordo di un'esperienza impareggiabile, che non potrà e non vorrà mai essere replicata. Come tutti i sogni, anche questo non ha un inizio preciso, ma ha una fine ben difinita. Una fine che vorrebbe essere felice, ma che per tanti umani motivi non può che essere triste, malinconica, nostalgica. E non prendetela male, è la verità. La verità è che questo non è il summer camp. Questo non ritornerà il prossimo anno. E tale consapevolezza non aiuta.


Aiuta, forse, la consapevolezza di non avere scelta. In certi casi, è veramente meglio non poter usare il proprio giudizio. E in fondo questo è l'unico modo di pensare a tutta questa situazione, che altrimenti non avrebbe uscita. Scusatemi, non avrei mai pensato che sarebbe stato così difficile (nonostante me l'avessero detto prima). Spero soltanto che, come il Texas e la sua gente a suo tempo mi aiutarono perchè potessi sentire questa terra come casa mia, allo stesso modo possa ritrovare una vera casa nella mia vecchia patria.


Alla fine di tutto questo, voglio ringraziare tutti coloro per cui questo blog esiste. Babbo, mamma, Intercultura, chiunque mi abbia dato supporto durante quest'avventura. E poi i miei genitori americani, i professori, gli amici, che erano sempre vicini. Tutte queste persone che, anche se non leggeranno mai questo blog, avranno sempre un posto speciale laggiù, nel profondo di quell'organo che terrà memoria di tuttiu voi, finchè non smetterà di battere.


With love,


Jacopo