giovedì 29 gennaio 2009

Sabato e Domenica in piazza a Montecarlo i Fratres aiutano la ricerca e la lotta ai Tumori. Non mancare e prendi le arance!!!

RACCOLTA CONTRIBUTI IN SUPPORTO ALL'ANT

L'ANT, Associazione Nazionale Tumori, è stata fondata nel 1978 e si è trasformata in Fondazione nel 2002. Il nostro "Credo" è l'EUBIOSIA (dal greco antico, "buona vita" ): noi crediamo che la vita dal primo minuto all’ultimo respiro debba essere vissuta con dignità.Durante la malattia spesso è difficile ottenere quelle assistenze giuste per affrontare il dolore e la sofferenza. È per questo che la Fondazione ANT dal 1978 si propone di far fronte alle esigenze fisiche, emotive, e spirituali dei Sofferenti di tumore. Un’ assistenza domiciliare gratuita nata prima in Emilia Romagna, ed oggi presente in quasi tutte le regioni dell’Italia. L’ ANT si propone di affrontare la malattia a casa con i propri affetti e familiari ed avere quelle cure professionali necessarie. Oggi inoltre sono attivi importanti progetti di prevenzione, formazione, ricerca.
L'ANT, Associazione Nazionale Tumori, è stata fondata nel 1978 e si è trasformata in Fondazione nel 2002. Il nostro "Credo" è l'EUBIOSIA (dal greco antico, "buona vita" ): noi crediamo che la vita dal primo minuto all’ultimo respiro debba essere vissuta con dignità.
Durante la malattia spesso è difficile ottenere quelle assistenze giuste per affrontare il dolore e la sofferenza. È per questo che la Fondazione ANT dal 1978 si propone di far fronte alle esigenze fisiche, emotive, e spirituali dei Sofferenti di tumore.
Un’ assistenza domiciliare gratuita nata prima in Emilia Romagna, ed oggi presente in quasi tutte le regioni dell’Italia. L’ ANT si propone di affrontare la malattia a casa con i propri affetti e familiari ed avere quelle cure professionali necessarie.
Oggi inoltre sono attivi importanti progetti di prevenzione, formazione, ricerca.

Sabato e Domenica prossimi, mattina e pomeriggio, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 circa i Fratres Montecarlo vi aspettano per raccogliere fondi acquistando 1 kg di arance per la cifra simbolica di € 11. Passate parola e date il vostro contributo alla ricerca.

mercoledì 28 gennaio 2009

RICETTINE MONTECARLESI


MACCHERONI UBRIACHI (FEBBRAIO)
Ingredienti per 4 persone
Per la pasta: gr. 550 di farina bianca, 2 uova, un pizzico di sale, un bicchiere e 1/2 di vino bianco di Montecarlo. Fare la pasta, spianare molto fine e tagliarla a quadretti di circa 4 cm. Per lato. Per il condimento: 150 g. di pancetta affumicata cotta, una grossa cipolla bianca, 4 o 5 pomodori San Marzano ben maturi, un bicchiere circa d’olio d’oliva delle nostre colline, 100 g. di parmigiano grattugiato, sale, pepe, 2 bottiglie di Bianco di Montecarlo, una manciata di foglie di menta di campo.
Esecuzione
Tritare la cipolla e la pancetta molto finemente, cuocere nell’olio a fuoco molto basso aggiungendo un poco di vino, mettere il pomodoro passato, sale, pepe, e far ritirare. Mettere a bollire circa 2 litri di acqua con il sale, quando bolle aggiungere il vino delle due bottiglie, portare in ebollizione e cuocervi la pasta, scolarla e saltarla nella padella dove avete il sugo, imbiancando con il parmigiano e cospargendovi sopra la menta tritata. Servire ben caldo.


ARROSTO COLORATO AL BIANCO (MARZO)
Ingredienti per 4 persone
700 g. di fesa di vitella in un’unica fetta larga, 250 g. di mortadella tagliata abbastanza alta, 3 uova, 400 g. di spinaci, 100 g. di burro, 50 g. di formaggio parmigiano, ½ bicchiere d’olio extra vergine di oliva, una bottiglia di Bianco di Montecarlo, 2 grosse cipolle bianche, sale, pepe.
Esecuzione
Lessare gli spinaci, strizzarli ed insaporirli con la metà del burro e formaggio, rassodare le uova, mettere la carne sul tagliere e con il batticarne allargarla il più possibile, coprirla con gli spinaci, appoggiarvi sopra la mortadella e mettere le uova sgusciate, arrotolare il tutto facendo un bell’involto.Fare rosolare la cipolla tritata finissima e mettere l’arrosto, insaporire ed aggiungere, quando necessario, ancora vino. Tagliare l’arrosto a fette ricoprendo con il sughetto di cottura, dopo averlo declassato con ½ bicchiere di vino.
IL DALI' DEL FORRONE.

Al Cinema a Monetcarlo di Febbraio

martedì 27 gennaio 2009

InfoColle_ Demolito il Capannone del Comune...


Da questa mattina ad ogni sguardo attento transitando per la Fornace non sarà sfuggito il desolato spazio non cumulo di macerie che segna l'addio del capannone che per decenni ha dato riparo ai potenti mezzi del nostro Comune... lungo il volto del cantoniere veterano Claudio Donatini una lacrima di pietra ha solcato il passato per spandersi verso un nuovo futuro...

27 Gennaio,Giorno della Memoria, per non dimenticare


Il 27 gennaio 1945, alle ore 11,59, i soldati dell’Armata Rossa liberavano il campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, dove la follia fascista e nazista avevano sterminato un milione e mezzo di uomini, donne e bambini, rei di essere ebrei, zingari, omosessuali, comunisti o semplicemente diversi.
Oltre 10 milioni di persone furono trucidate nei lager nazisti. Circa 40.000 furono gli italiani che conobbero l’orrore dei campi: di essi 10.000 erano ebrei, circa 30.000 partigiani e oppositori politici. Quasi tutti morirono prima di rivedere l’Italia liberata.
Anche grazie alla maggior parte di quelli che morirono oggi l’Italia è una repubblica democratica e antifascista.
Dal 2000 il 27 gennaio si celebra in tutta Italia la giornata della Memoria, per ricordare l’immane olocausto di vite umane, per non dimenticare l’incubo nazi-fascista che troppi sembrano aver rimosso in questo paese, perché ciò che è stato non sia mai più! La Resistenza Italiana, cui presero parte comunisti, cattolici, liberali, repubblicani e socialisti, è riuscita a bloccare i misfatti compiuti dai nazisti e dai fascisti, loro fedeli collaboratori, che seminarono morte, violenza, orrore.
Il numero esatto di persone uccise dal regime nazista è ancora soggetto a ulteriori ricerche. Recentemente, documenti classificati di provenienza britannica e sovietica hanno indicato che il totale potrebbe essere superiore a quanto ritenuto in precedenza. Ad ogni modo, le seguenti stime sono considerate altamente attendibili.
5,5–6,1 milioni di ebrei
3,5–6 milioni di civili Slavi (Sovietici)
2,5–4 milioni di prigionieri di guerra
1–1,5 milioni di dissidenti politici (Cattolici, Socialisti, Liberali,Comunisti)
200.000–800.000 tra Rom e Sinti
200.000–300.000 portatori di handicap
10.000–250.000 omosessuali
2.000 Testimoni di Geova
Totale da 13.012.000 a 18.952.000

lunedì 26 gennaio 2009

Una dedica al maestro Gabriele Micheli


Mio cognato: il maestro Gabriele

Il giorno dell’Epifania mi ha regalato profonde emozioni .
Da quando la mamma è mancata, coinvolgermi completamente è stato difficile, perché le emozioni lasciate libere immancabilmente viravano alla nostalgia per la sua mancanza.
Invece, nel momento in cui Gabriele-mio cognato-il maestro ha abbracciato la cornamusa ed ha invitato tutta l’assemblea ad unirsi ai cori ,ho sentito la mamma accanto a me, e per la prima volta l’emozione scaturita non era dolorosa.
Grazie Gabriele. Da quando nel lontano 1974 ti ho conosciuto, un adolescente ribelle, un po’ estroso, e fondamentalmente timido, ne hai percorsa di strada! Da quei saggi al conservatorio quando ,con non poca ansia,gettavi via la maschera e ti abbandonavi alla musica hai trovato il tuo equilibrio, ma soprattutto, nelle varie esperienze maturate negli anni, hai saputo regalare la tua passione a tante altre persone.
E’ quello che è successo anche al coro della collegiata di S.Andrea, che, partito un po’ in sordina, si sta pian piano coinvolgendo in quest’avventura canora, e, pur senza pretese, vuole imparare e migliorare, proprio per rendere onore alla disponibilità, alla competenza e alla fiducia che il maestro Gabriele-mio cognato ci ha regalato.
Grazie ancora Gabriele.Fondamentalmente hai rimesso in moto, per quanto mi riguarda, la convinzione che
“….il benessere non arriva dal godimento individuale di oggetti, la vera ricchezza di una persona è nella relazione affettiva con gli altri, nella capacità di scambiare, costruire, condividere.
E’ assaporare emozioni che colorano la vita, che danno un orizzonte di senso, è non sentirsi soli, è sapere che nonostante oggi, domani è un giorno nuovo, è costruire ponti che collegano rive opposte, è “mettersi i mocassini dell’altro e camminarci per un miglio e mezzo”( commento al gemellaggio Settembre 2008)
Volevo dirtelo.

Piera

venerdì 23 gennaio 2009

Sabato 31 gennaio: una nuova prima pietra lungo un sentiero millenario...

Un momento atteso che diventa realtà. Si può in altro modo lasciar comprendere il senso di attesa di tutta una comunità se non con la frase d'apertura di questo post? No, non credo. Quello che la nostra secolare Confraternita di Misericordia va a posare savato 31 gennaio non è solo una prima pietra, quello è soltanto ciò che vedrete coi vostri occhi se sarete presenti, bensì è il primo getto d'inchiostro su una nuova bianca pagina nel libro millenario della storia della nostra comunità montecarlese. Ogni mattone che vedremo alzarsi alla Fornace porterà il nome di ciascuno di noi , di ogni noatro concittadino, dei vivi e dei morti, per edificare fisicamente nella pietra e nel cemento, nel concreto voglio dire, il senso "del darsi agli altri" che è il messaggio alla radice profonda della missione della Misericordia di Montecarlo ed al tempo stesso il vero biglietto da visita della nostra comunità. Siate presenti sabato mattina e passate parola e fate vostro un momento che sarà di tutti e per tutti, portatelo a casa con voi e fatene tesoro quando col passare degli anni potremo vedere coloro che verranno prendersi ancora cura del loro prossimo, come noi oggi e come ieri i nostri fratelli ed i nostri padri. Una comunità si costruisce sulla stessa terra in cui cammina, certo, ma sopratutto vive e si feconda con il sudore della speranza che su quella terra essa sparge nel tempo per farla forte e ancora più grande. Il Tordo seguirà passo passo l'andamento dei lavori e vi racconterà cosa sarà di questo nuovo tempio della solidarietà e della speranza. Grazie a tutti coloro che hanno contribuitto a fare di tutti noi qualcosa di migliore, grazie ragazzi, uomini e donne della Misericordia.

Vittorio Fantozzi

giovedì 22 gennaio 2009

Furto con scasso... al Bar Fabio a San Salvatore



Lunedì 19 gennaio, in piena notte, alcuni malviventi sono riusciti a fozare le inferriate della finestra della stanza dei videopoker del bar da Fabio ed a scassinare l'apparecchio "scambiamonete" della storica marca "gatto e la volpe videogames". Il furto di monete, che si aggira attorno a qualche centinaia d'euro, si accompagna al danno irreversibile all'ingegnoso macchinario. Sembra che proprio lo scroscìo incessante della pioggia abbia fatto agire i ladri indisturbati che, dopo aver lasciato le inferriate a terra ed aver ottenuto il bottino, sono riusciti a fuggire dalla finestra senza essere visti. Il barman si è accorto solo all'alba dell'accaduto ed all'arrivo delle forze dell'ordine c'era solamente da rilevare l'accaduto. Il bar da Fabio non è nuovo a fenomeni criminosi. Ricordo che qualche anno fa, un gitano del Ribocco, già noto alle forze dell'ordine, in preda all'alcool ed a chissà quale altra sostanza stupefacente inibitoria, vide bene di entrare in retromarcia dentro al bar sfondando la vetrina della "bottega" di Fabio. Fortunatamente, in quell'occasione, non c'erano astanti in prossimità della vetrina. Poco dopo il malvivente venne individuato e catturato dalle forza dell'ordine.
Esprimo tutta la mia soldarietà all'instancabile Fabio che, nonostante i passati settanta anni di età e nonostante ne abbia viste di tutti i colori, riesce ancora a condurre con grande passione la propria attività.


L'INVISIBILE GATTO DI ONE

mercoledì 21 gennaio 2009

Pioggia e paura in lucchesia... ecco gli effetti a Montecarlo, parola di Volontario

Lunedì 19, presso gli uffici della Protezione Civile ubicati nella sede della Misericordia di Montecarlo, è giunto un fax dalla Regione Toscana, il quale dichiarava lo stato di "allerta meteo" per le prossime 32 ore.
E la pioggia non si è fatta attendere, una nuova ondata di maltempo ha flagellato ieri la provincia di Lucca.
I violenti temporali hanno provocato non pochi problemi nel Comune di Montecarlo, causando in poche ore la crescita del fiume Pescia e dei torrenti della zona.
La Protezione Civile di Montecarlo, sotto la guida del Governatore della Misericordia, Davini M. e dei responsabili Monaco A., Natalini L. e Bellandi A., hanno messo in pronta partenza i propri Volontari.
Alle ore 18:00, i Vigili Urbani e una squadra della Protezione Civile iniziavano il monitoraggio del Comune, controllando il livello delle acque.
Le ore più critiche sono state dalle ore 19:30 alle ore 04:00.
E' nelle prime ore serali infatti che è scattato l'allarme, i vari torrenti presenti nel nostro Comune hanno iniziato a non recepire più l'acqua piovana e a tracinare nei terreni adiacenti; il fiume Pescia era in continua crescita.
La popolazione impaurita ed anche un pò incuriosita ha iniziato a soffermarsi sul nuovo ponte di S.Salvatore e la domanda che tutti si ponevano era "avrebbe retto a questa ondata di maltempo il vecchio ponte?" e il pensiero per un attimo va al lontano 1986 quando S.Salvatore e i Comuni limitrofi furono colpiti da una violenta alluvione, ma per fortuna questa volta le acque del fiume Pescia non hanno raggiunto livelli di alto rischio.
Verso le ore 20:00, con la situazione in continuo peggioramento, i cittadini hanno iniziato a parcheggiare le proprie autovetture lontano dagli argini del fiume Pescia, per paura di una rottura degli stessi argini o una tracimazione delle acque.
Alle ore 21:00, è arrivata presso il Comune e gli uffici della Protezione Civile di Montecarlo, la prima chiamata d'intervento.
Gli operai del Comune e i Volontari della Protezione Civile, sotto l'ausilio ed il controllo del Geometra Miniati Paolo accompagnata dall'assessore Taccone Fantozzi, sono intervenuti per risolvere una situazione di rischio che si era creata presso una famiglia di S.Salvatore, il cui garage si era allagato a causa dell'innalzamento del torrente Puzzola.
Un mezzo della Protezione Civile, attrezzato per l'intervento in questione, con 4 Volontari, è entrato in azione. Giunti sul posto della segnalazione, e valutato la situazione di criticità, hanno allertato altri Volontari per la costruzione di un piccolo argine artificiale. Mentre che altri 4 Volontari si prodigavano al riempimento dei sacchi di sabbia e alla costruzione dell'argine artificiale il personale presente nell'abitazione, metteva in funzione le idrovore per lo svuotamento del garage dalle acque.
Durante le opere di svuotamento, è arrivata anche una segnalazione per un albero caduto su una linea elettrica in Località S.Martino. Una seconda squadra di Volontari della Protezione Civile con l'ausilio di una motosega ha liberato la strada in breve tempo, anche se una famiglia è rimasta "senza luce" a causa di un danno sulla linea elettrica.
Intorno alle ore 24:00, fortunatamente la situazione è rientrata, anche se i Volontari non hanno smesso di monitorare i vari torrenti per tutta la notte.
Probabilmente il periodo di maggiore rischio è superato anche se non è da sottovalutare la giornata odierna, in quanto la pioggia caduta in montagna, defluirà lentamente a valle, mettendo sotto pressione una rete idrica già comunque intasata.
Si ricorda a tutta la popolazione, che in caso di necessità la Protezione Civile di Montecarlo ha attivo 24 ore su 24 il numero di cellulare 349/7193154, dove troverete sempre un Volontario ad accogliere le Vostre richieste.

Alessandro Bellandi

Pioggia.. Pescia, Puzzola e rischio piena... Cronache sparse dal campo...


Ha piovuto tutto il giorno, l'avrete notato in qualche modo oh gente attenta del Tordo e di Montecarlo, tanto che ancora piove ed ogni bollettino meteo televisivo e su internet prevede ancora pioggia diffusa fino a mezzogiorno di mercoledì... speriamo in bene, altro non si può fare verso il cielo se non restare in dormiveglia pronti ad intervenire laddovè il bisogno si presenti.
Il tardo pomeriggio non è stato dei più incoraggianti, un pò l'imbrunire invernale con tanto di pioggia che non è il massimo della libidine, un pò i compaesani di San Salvatore affacciati al parapetto del nuove ponte sulla Pescia... una scena vista e rivissuta tante tante volte.. bambino curioso che se la fa sotto... adolescente a ripulire cantina e piano terra completamente invaso nei primi anni novanta... corrispondente per il defunto Metropoli.... stasera un pò tutto, cittadino ad un passo dalla Pescia, amministratore, volontario semplice a servizio degli angeli arancioni della nostra Misericordia sezione di Protezione Civile.
Quando vedo i miei paesani dicevo, specie i saggi anziani che sono la memoria vivente delle piene occorse nei decenni, pare trovarsi davanti agli oracoli dell'antichità, coloro che con uno sguardo ti sanno dire se ci siamo, tra quanto ci saremo, come se parlassero all'anima di questa serpe d'acqua...
Il Pescia gonfia... voci che si rincorrono sulla situazione a monte ed a valle... e poi come a novembre già dimenticato si osserva come il nuovo ponte da decenni bramato abbia di fatto contribuito e contribuisca ad evitare il peggio per la frazione di San Salvatore... quell'ultimo ponte... e a ripensare al vecchio ricostruito dagli alleati la parola giusta che ti viene in mente è "tappo". Si, era davvero tale, ed a quest'ora chissà dove sarei a scrivere sui muri.
Il tempo di brindare ad Obama, perchè trovi la forza di affrontare la crisi globale, che la situazione là fuori impone anche a me di pensare al mondo piccolo, parafrasando Guareschi, che ci circonda... arrivano chiamate di soccorso, cade un filo della luce verso San Martino, una piccola frana sulla Contea. Rispolvero gli anfibi, indosso il gorotex della leva alpina e via ad incrociar Miniati e gli altri volontari... La notte incalza e la pioggia ci tallona tutti passo passo... I volontari della Misericordia sono ligi e composti, danno un senso di sicurezza che ti contagia... è un privilegio essere con loro. Il Miniati monitora il tutto, pare per un istante che il sia il centro della terra e tutto si muova attorno a lui ma non ho il tempo di descriverlo, offertomi volontario mi spedisce subito in supporto tattico al mitico Belletti in arrivo con il porter a gasolio del Comune. Pioggia, pioggia, pioggia, gente ed amici che passano e si fermano, domandano e raccontano in un contesto di preoccupazione malcelata, tanto sono vivi i ricordi del passato quando d'improvviso questo torna a bussare alle porte del presente...
Solo il carico dei sacchi di terra con il "Bubba" mi distrae talmente tanto per via del notevole sforzo, miseramente perso dinnanzi alla potenza di Giancarlo, che per un attimo penso all'infarto, poi con il respiro ritorno cosciente e posizionati i sacchi laddove necessario, eccoci in giro a monitorare al ponte di Ferro, Marcucci, Mattonaia... al limite ci siamo un pò ovunque...
Mezzanotte dicono gli orologi, si sciolgono le righe ma si resta tutti in allerta, ognuno al suo posto, altri paesani a piedi od in auto si affacciano nuovamente al Pescia, come a voler dare un'ultima occhiata prima di coricarsi a casa... molti tra loro no dormiranno, nemmeno io...

Taccone Fantozzi

martedì 20 gennaio 2009

Turisti per caso... a Montecarlo



Invece del solito giro, casa-via del tredici-paese-bosco-casa, domenica scorsa abbiamo pensato di invertire il percorso. Il freddo era intenso e con mia moglie camminavamo a testa bassa quando mi sono imbattuto in un vecchio amico, da tempo ormai pisano , che riconoscendomi mi ha fermato: era Franco Donatini, ingegnere ricercatore Enel per le fonti energetiche alternative, docente universitario, nonché figlio del Cav. Angelo Donatini ,governatore della Misericordia di Montecarlo per lungo tempo. L’ho salutato con calore menzionando l’ascolto di un suo recente intervento sulla Rai e grande è stata la sorpresa quando , presentandoci gli amici con lui, ci siamo trovati davanti i “turisti per caso”, cioè Patrizio Roversi e Susy Blady. Abbiamo ricordato la trasmissione “Velisti per caso” a cui anche Franco ha partecipato fornendo alla barca “ Adriatica” un sistema alternativo di energia. Non potevamo a quel punto non presentare un po’ il nostro piccolo gioiello di paese, e pur nella brevità del tempo a disposizione, erano attesi per un appuntamento, mi sono offerto di accompagnarli a visitare il castello ,confidando nella disponibilità del Comandante Menchini ad una apertura fuori programma. Così è stato : abbiamo visitato l’interno del castello con la guida del Comandante e dall’alto della torre abbiamo potuto anche gustare Montecarlo e il panorama completo del territorio circostante. Patrizio Roversi e Susy Blady, con la figlia Zoe, sono rimasti piacevolmente colpiti da questo angolo di Toscana, anche se abituati a vedere angoli di tutte le parti del mondo. Patrizio ha pure affermato che se avessero abitato qui, avrebbero forse viaggiato meno.Il tempo non è stato sufficiente per esaurire la conoscenza di Montecarlo, perciò li abbiamo invitati a tornare.Chissà….
Antonio Micheli

giovedì 15 gennaio 2009

2 A 2 DEI PUFFI CON IL WEST HAM

Grande partita al Derby di Ponte Buggianese. I nostri Puffi affrontavano la capolista(a pari punti con Badia) West Ham . Una fredda serata di gennaio ha fatto da cornice ad una gara corretta e intensissima. Solo quattro in totale i gol ma innumerevoli occasioni soprattutto per i Puffi. In vantaggio per ben due volte prima con Grossi (buon rientro il suo), poi con Fedele. Purtroppo due disattenzioni in difesa, le uniche della gara, hanno negato la vittoria ai Puffi. La buona prova di gruppo ha visto il sacrificio di alcuni che non hanno trovato spazio se non per una manciata di minuti ma che hanno incitato i compagni sino alla fine!
Infine merita una citazione il debutto di Parisi che ha guidato bene la difesa.
Pagelle:
Bernardi: 6,5 Stasera è una saracinesca, incolpevole sul primo gol, gli manca il miracolo per evitare il secondo ma la prestazione è buona. In crescita!
Selvanetti: 6,5 Spreca da due passi un gran gol, ma corre come un matto. Motorino!
Parisi: 7,5 Corre, anticipa in difesa, si propone in avanti e gli manca solo il gol. Gigante!
Donatini: 6,5 E' l'uomo sorpresa (la squalifica prevista non gli viene comminata per un errore sul referto). Un assist perfetto per il primo vantaggio. In debito di ossigeno nel finale. Inatteso!
Fedele: 6,5 Si avventa come un falco sul pallone per il gol del momentaneo 2 a 1 e si batte su ogni pallone. Instancabile.
Grossi: 7 Gol a parte, fa reparto da solo davanti. Smista palloni e fa giocare la squadra. Piccolo genio!
Pellegrini: s.v. Merita un 8 per la disponibilità a farsi da parte per non rischiare di rompere gli equilibri della squadra. Prodigo.
Queste le prime posizioni adesso: Badia 20, West Ham 19, Puffi 15, Derby 11*.(*una partita in meno)

mercoledì 14 gennaio 2009

PIERPAOLO PASOLINI, SCRITTI CORSARI, GARZANTI, 2008

Ci hanno colonizzato anche l’anima” – Wim Wenders



Nelle pagine di questo libro si legge tutta la sofferenza di cui si fa carico un intellettuale, quando percepisce prima di ogni altro la gravità di processi inarrestabili che interessano per intero la propria nazione. Con grande lucidità, Pasolini ha profetizzato l’avvento della omologazione culturale, di cui è figlia la mia generazione. In particolare l’industrialismo, frutto di un capitalismo senza regole se non quella del profitto, ha provocato in Europa un definitivo genocidio culturale. Ne è vittima la millenaria cultura contadina che, seppur non scalfita da quel totalitarismo imperfetto che è stato il fascismo, è definitivamente caduta sotto i colpi inferti del martello del consumismo, “rovina delle rovine”. Modi di fare identici, medesimi vestiti, una “cultura” plasmata dalla televisione e dalla american way of life: ecco i giovani omologati visti con occhio quasi profetico da Pasolini. Eterni infelici, capaci solo di acquistare oggetti, hanno sostituito l’essere all’avere. Indifferenti ad ogni riflessione critica sulla realtà, in compenso sono divenuti sempre più consumatori di sostanze stupefacenti. Ma, mentre la volgarità e la stupidità emanate dal tubo catodico iniziavano ad avvolgere il cervello dell’ex homo sapiens, Pasolini invitava ad aprire gli occhi sui trabocchetti derivanti dal nuovo modello di vita imposto con arroganza dai mass media. Nemo propheta in patria, fu accusato dalla sottocultura di destra e di sinistra di essere un nostalgico di tempi andati (gli fu dato anche del fascista, il che per un marxista ha un bel dire).
In queste pagine scorgo un Pasolini profondamente cristiano, lontano dal bieco bigottismo di una certa ala cattolica e distante anni luce dalla posizione della Chiesa ufficiale, che ha capito poco o nulla dei problemi del presente. Questa, in nome di un passatismo senza più senso e troppo attaccata al formalismo, non è stata capace di fare i conti con i problemi della contemporaneità (in primis la mondializzazione). Per di più, intenta a cercare connivenze con il “Potere” si è fatta scavalcare in tutto e per tutto dal moderno laicismo. Con la pelle d’oca quasi sfioro la sua nostalgia per un mondo che non ho visto, quello in cui la notte era accesa dal lume delle lucciole, quello in cui proliferava il dialetto e non era stata operato un cambiamento quasi radicale dei valori. Purtroppo, come ha scritto Ignazio Buttitta in una sua bellissima poesia del 1970, il violino del dialetto sta perdendo una corda al giorno (mentre è in graduale aumento l’analfabetismo di ritorno) e l’inquinamento assieme alle lucciole sta facendo scomparire anche le api. E, nel mentre una edilizia arrogante a partire dagli anni settanta ha cominciato a divorare il paesaggio (si veda il film il Sorpasso), da Pescia a Montecatini siamo in grado di ammirare solamente un vasto strato di asfalto e cemento. Il genocidio culturale che ha sconvolto il mondo contadino si è “finalmente” concluso e l’omologazione ha fatto si che l’individuo prendesse definitivamente il posto della persona. Allora, come possiamo non dar ragione a Pasolini?

Dario Donatini.

lunedì 12 gennaio 2009

IL BARSI PREPARA LA STAGIONE 2009



L'edicola di Barsi Fabrizio sita nella centrale via Roma inizia a preparare la nuova stagione turistica dell'estate 2009 presentando due nuovi segnalibri su Montecarlo.
Altre idee e materiale pubblicitario e commerciale saranno aggiunti da questo esercizio alle offerte 2009.
I segnalibri ci ricordano che la primavera è prossima e la necessità di "programmare il futuro" vicina.
Le manifestazioni organizzate all'ultimo tuffo e la "furia" non aiutano i commercianti, nè il turismo nè Montecarlo.

Presentazione: IL COMANDANTE




Ho visto nell'utimo post che qualcuno (anonimo) si è risentito perchè mi firmo IL COMANDANTE. Come già spiegato è il sopranome nasce nella mitica squadra del Bar Angela divenuto poi Bar Mauro di S.Giuseppe; mi era stato affiabo per l'arroganza con cui guidavo la difesa....e per la domanda, che insieme ad un'altro Montecarlese, avevo fatto per entrare come volonario nei Carabinieri..... Quel nome poi fu sostituito da Doppione datomi dal mitico Panaio del Turchetto. Rappresenta per me un ricordo di gioventù INDIMENTICABILE e se a qualcuno da noia, scusate, ma ME NE FREGO IMMENSAMENTE!!!!!!! Il mio nome è Angelo Monaco detto IL COMANDANTE noto come Doppione...Amo MONTECARLO più di ogni altra cosa...e se ci fosse da combattere per difenderla io di sicuro ci sarò!!! Scusate so che è un po'da matti....Ma che ci volete fa......Di questi tempi un po'di sana mattia va di moda!!! Con AMICIZIA per TUTTO IL BLOG....Angelo

INFOCOLLE_IL GELO IN BIBLIOTECA

Vorrei far presente che nella Biblioteca comunale di Montecarlo - sita in via provvisoria nelle ex scuole elementari di San Salvatore - manca un adeguato servizio di riscaldamento. Pertanto, gli utenti non possono usufruire a pieno dei servizi offerti sia dall'informagiovani che dalla biblioteca stessa. E' impossibile qui sia studiare che svolgerci qualsivoglia altra attività senza rischiare una broncopolmonite. Mi faccio portavoce, dunque, nel denunciare lo stato in cui quest'ultima versa, anche dei dipendenti della biblioteca. Invito chi di dovere a prendere seriamente in considerazione queste lamentele ed a provvedere (ad esempio con l'installazione di alcune stufette nei locali) al fine di permettere agli utenti di beneficiare dei servizi offerti (altrimenti nullificati).
Dalla biblioteca di San Salvatore, con le ali congelate, vi saluto.
A presto tordi.
Ps. Domani mi recherò in comune nella speranza di essere ascoltato.

Dario.

venerdì 9 gennaio 2009

I PUFFI INIZIANO BENE L'ANNO

E' iniziato nel migliore dei modi il 2009 per i Puffi con una vittoria per 6 a 4 contro Rocky Bar che ha consolidato il terzo posto. La partita non è stata la migliore disputata dai nostri ragazzi che hanno faticato un pò per ritrovare gli equilibri di fine 2008 anche se sono sembrati sempre in grado di poter vincere. Primo tempo equilibrato che finiva 2 a 2, Di Furia e Donatini in rete, risultato di buone giocate in fase offensiva alternate a sciagurati contropiedi concessi agli avversari. Puffo Sciccoso, inizialmente un pò contratto, ritrovava pian piano il feeling da portiere saracinesca che ultimamente sembrava smarrito. Secondo tempo che iniziava male, con i nostri sempre costretti a inseguire, e con Di Furia che si faceva espellere (arbitro fiscalissimo) per un'entrata selvaggia degna del nome puffo che porta. Il cartellino rosso dava ai Puffi lo stimolo che un toro ha nell'arena alla vista del drappo del suddetto colore. Invece di crollare ribaltano il risultato e non concedono più nulla agli avversari. 6 a 4 che sta stretto ai nostri che nel finale hanno sbagliato 3/4 palle gol clamorose.
Bernardi: 6,5 Una partita in crescendo, inzio così così e finale da incorniciare. siamo sulla buona strada, work in progress;
Selvanetti: 7 Tre gol per lui, uno da giocatore da biliardo. Cecchino;
Pennoni: 7 Partita incolore fino all'espulsione di Samule, qui prende in mano la difesa da vero leader. Monumentale;
Pellegrini: 6 Segue alla lettere il compito difensivo richiesto. Motorino;
Di Furia: 5 Segna il primo gol con i Puffi, ma il fallo dell'espulsione doveva essere evitato. degno erede di Montero;
Donatini: 6 Due gol ma voto basso per l'ammonizione che gli farà saltare la prossima gara contro i primi della classe. Scellerato.

1999-2009: TRIBUTO A FABRIZIO DE ANDRE’




Per motivi anagrafici ho potuto apprezzare solo di recente l’opera completa di questo grande artista italiano, che ci ha lasciato da ormai un decennio. Ho assaporato nella sua voce qualcosa di veramente speciale, frutto della consapevolezza con la quale si è sempre espresso nei suoi componimenti. Nelle sue canzoni niente è dato al caso, mentre il tutto è il frutto del melodioso intreccio di una storia. In particolare ho amato in De André la particolare attenzione per i diversi, gli emarginati, gli esclusi. Nelle sue canzoni vengono messi in risalto ubriaconi, prostitute e sfaccendati; tutti gli inutili e gli spostati (nel senso sociale del termine) che vivono in una società benpensante ma altrettanto ipocrita (“si dispensano buoni consigli perché non si può più dare il cattivo esempio”) che alla fine non può fare a meno di loro. La sua poesia mi ha toccato il cuore, come pochi altri cantautori sin d’ora, e per questo mi arrogo il diritto di pubblicare questo post in suo onore, perché “domani sarà un giorno incerto, di nuvole e sole”…

Dario.

Palestina Free



Ancora bombe e morti a Gaza. Usati micidiali ordigni al tungsteno
Già oltre 700 le vittime, di cui almeno 200 donne e bambini.
A Gaza non vige il diritto internazionale, e i crimini commessi contro l’umanità rimangono impuniti. Come si spiegherebbe altrimenti il bombardamento messo a segno dall’artiglieria israeliana ai danni della scuola gestita dall’Onu a Jabaliya, nel nord della Striscia, in cui sono rimaste uccise oltre 40 persone e decine sono i feriti. In maggioranza donne e bambini, che lì, nella scuola dell’agenzia Onu per il soccorso ai profughi palestinesi (Unrwa), credevano di aver trovato rifugio
«Non sapevamo che c’erano civili», ha dichiarato candidamente il portavoce del governo israeliano, Avi Panzer, discolpandosi con il fatto che Hamas avrebbe sparato colpi di mortai proprio da questa scuola. E aggiunge, «per noi era un obiettivo militare». L’episodio ha destato grande sdegno in tutto l’Occidente, mentre forte preoccupazione è stata espressa dal neopresidente Barack Obama, dopo giorni di silenzio.Se i miliziani di Hamas attaccano i soldati israeliani dall’interno di scuole, ospedali, moschee e zone residenziali, se usano i civili come scudi umani, cos’altro si può fare che legittimamente difendersi. Il fine giustifica i mezzi, machiavellicamente parlando, e quindi tutto e tutti diventano «nemici», perché anche se non sparano direttamente, comunque sono complici di quei criminali a cui hanno permesso di governare votandoli. Senza contare le provocazioni a cui può appellarsi Israele per giustificarsi formalmente davanti al mondo, semmai ce ne fosse bisogno, visto che dal punto di vista internazionale la disparità di forze e mezzi non è neanche considerata. Hamas continua il lancio di razzi contro Israele, sono arrivati fino a 35 km da Tel Aviv; e questo dovrebbe rendere più accettabili gli almeno 650 morti palestinesi e gli oltre 3.000 feriti.
A fronte, in campo israeliano, dei sei soldati uccisi e dei 24 feriti. Qualcuno deve pagare un prezzo nel difficile scenario mediorientale.
E il prescelto fatto salire sull’altare sacrificale è la popolazione civile di Gaza, metà della quale è sotto i 15 anni. E l’80% di cui vive al di sotto della soglia di povertà. Così ha deciso il governo israeliano, stretto nella morsa di un processo di pace con i palestinesi mai decollato e una scadenza elettorale che deve ridefinire equilibri e interessi, magari attraverso una «terroristica» propaganda della sicurezza - che tanto ricorda la strategia dello «spazio vitale».
E mentre la Croce Rossa denuncia la condizione di «totale crisi umanitaria» nella Striscia, il massimo che riesce ad ottenere la diplomazia internazionale è l’apertura di un corridoio umanitario di tre ore per consentire il passaggio di generi di prima necessità destinati alla popolazione. «Fermeremo i bombardamenti a Gaza tra le 13 e le 16 (ora locale) tutti i giorni a partire da oggi», ha detto la portavoce militare Avital Leibovich. Tregua sara' rispettata anche da Hamas, che non lancerà in direzione di Israele gli artigianali qassam per lo stesso periodo. Mentre nulla è stato ancora definito per il valico di Rafah, al confine fra Egitto e Striscia, dove sono bloccati da giorni i medici locali e stranieri accorsi per prestare soccorso alla popolazione colpita dall’offensiva israeliana.
E intanto arriva la denuncia dell’utilizzo di armi non convenzionali contro la popolazione di Gaza da parte di Mads Gilbert, anestesista norvegese dell’università di Tromso e unico medico occidentale presente insieme al chirurgo suo connazionale Erik Fosse. In un’intervista rilasciata a Press Tv e ai quotidiani tedeschi Sueddeutsche Zeitung e Tagesspiegel, segnala l’utilizzo da parte di Israele, oltre all’uranio impoverito e al fosforo bianco, di un nuovo tipo di armi ad alta carica esplosiva, chiamata Dense Inert Metal Explosive (DIME) e costituita da una lega di tungsteno. Il potere dell’esplosione si propaga molto velocemente, forse fino 10 metri, e i corpi delle persone investite dall’onda esplosiva, per la pressione, sono letteralmente squarciati in pezzi. Dell’uso di questi ordigni si ha testimonianza, per la prima volta, nel 2006 in Libano e poi a Gaza, e lo rivelano le ferite riportate da uomini, donne e bambini ricoverati nell’ospedale di Shifa.
Ma ancor più gravi sono gli effetti che queste armi producono a lungo termine su coloro che sopravvivono. Secondo studi recenti, molti dei quali condotti negli Stati Uniti, tutte le persone che non vengono uccise istantaneamente nell’esplosione sono destinate a sviluppare il cancro. Di fronte ad una guerra combattuta senza regole se non quelle dettate ed imposte sul campo dai più forti, l’Occidente continua ad agitare gli spuntati strumenti diplomatici, inadeguati nel merito e nell’efficacia.

mercoledì 7 gennaio 2009

NONNO GELO A MONTECARLO



Passate tutte le feste torniamo alle nostre normali occupazioni. Cenoni, botti e parenti ci mitigavano anche la percezione del freddo che stà attanagliando l'Italia del nord, ed in qualche modo, anche le nostre zone.
Rispetto ad anni recenti fa sicuramnete più freddo quest'anno.
Inserisco sul blog un post con due foto che ritraggono scorci della campagna montecarlese all'alba, stretta nella morsa del bianco gelo che tutto intirizzisce.
Anche se...la nostra campagna un certo fascino lo mantiene anche con il gelo ed il freddo....il campanilismo d'altronte non è mica stagionale.

martedì 6 gennaio 2009

..E POI VIEN L'EPIFANIA


...e poi vien l'Epifania, che tutte le feste si porta via.
Eh si, con oggi termina il periodo festività natalizie 2008/09.
Da domani si ritorna alle normali occupazioni e, fra le altre cose, riaprono le scuole.
Quindi sarà possibile rivedere l'originale albero di Natale di questo anno scolastico preparato dagli alunni e dagli insegnanti della nostra scuola media di San Giuseppe.
Orignale, simpatico, colorato...ma anche tanto attuale e riflessivo sul problema dei rifiuti, del riciclaggio, del confezionamento dei prodotti ecc. ecc.
Anche a Natale si possono mandare messaggi ed attivare riflessioni.

lunedì 5 gennaio 2009

BENVENUTO GOSSI




Il post precedente mi sollecita ad intervenire su di un argomento che meditavo da tempo.
Allargare i commenti del nostro blog a tutte le località del nostro Comune.
Siccome credo che la parola "Gossi" su questo blog non sia ancora stata pronunciata adesso la pronuncio. Ed invito gli amici di questa che è, forse, la frazione più abitata del Comune di Montecarlo a "prendere possesso" anche loro a pieno diritto di questa "bacheca comunitaria".
Fra l'altro l'argomento trattato nel libro recensito da "divino" non è estraneo ai problemi attuali di questo nostro agglomerato.
Gossi merita di divenire "un paese" a tutti gli effetti. Piccolo, ma paese.
Urgono quindi idee e riflessioni ma, prossimamente, anche proposte e decisioni.
Nel frattempo inserisco una foto che rappresenta "l'emblema" di questa frazione: la grossa quercia sul margine della Romana, insieme ad altre foto del paese....le prime sul Tordo.

domenica 4 gennaio 2009

FRANCO LA CECLA, CONTRO L’ARCHITETTURA, BOLLATI BORINGHIERI, 2008



Soprattutto, non possiamo non vivere nel presente” – Thoreau, Camminare

Questo vivace pamphlet, che ha avuto un enorme ed inaspettato successo, mette in atto una serrata polemica contro l’architettura attuale, incapace di far fronte in modo adeguato ai problemi che attanagliano le nostre città. Infatti gli architetti progettano spesso chiusi all’interno del loro studio - lontano anche parecchi chilometri dal luogo in cui devono operare - e sono costretti a far fronte ad imminenti scadenze, così da non riuscire a mettere in risalto il contesto nel quale sono chiamati ad intervenire. Se non viene data la necessaria rilevanza al contesto, però, interi quartieri possono divenire ghetti e si possono creare sconcertanti dinamiche sociali (aumento della criminalità, psicosi collettiva, emigrazione etc.). Ecco perché La Cecla, architetto ed antropologo, invita ad andare oltre l’architettura ed a privilegiare un approccio multidisciplinare a riguardo della progettazione delle città. L’architettura quindi non deve chiudersi in un mondo autoreferenziale ma deve aprirsi ad altre discipline, solo in tal modo può operare con minore approssimazione e superficialità. Ad esempio, come afferma giustamente Giambattista Vico, se non si conosce la ragione storica dei fenomeni, non possiamo conoscerne nemmeno la loro natura. I luoghi infatti sono tali perché dotati di una memoria e di un’identità, che però possono perdere a seconda di come si agisce. Purtroppo in Italia manca ancora l’edilizia di qualità, in quanto si tende a privilegiare prioritariamente l’esteriorità a scapito di altre ben più importanti funzioni (ad esempio la vivibilità). Visto il graduale aumento dei fenomeni di micro-criminalità in determinate regioni d’Italia, non possono essere più tollerati sbagli. Gli scempi come quelli operati nel quartiere Zen di Palermo od in quello napoletano di Scampia - gli ampi spazi per le strade sono confacenti non altro che per i cocainomani - sono un esempio di come non si deve agire. Scarseggiano per contro progetti da imitare. Per salvaguardare le nostre città occorre allora una tempestiva presa di coscienza, da parte di chi opera sul territorio, a riguardo delle problematiche sociali del nostro tempo, che può essere raggiunta solamente grazie ad un approccio interdisciplinare nei confronti dei complessi fenomeni urbani. Solo in questo modo si possono trovare soluzioni idonee a risollevare le nostre città dalla bruttezza e dalla decadenza. La qualità della vita è determinato in particolar modo dall’ambiente in cui viviamo ed intervenire in modo inadeguato non farà altro che peggiorare le cose. E’ lecito ricordare che la città è testimone del nostro passato ma anche, e soprattutto, fondamento per il nostro futuro.

Dario Donatini.

venerdì 2 gennaio 2009

Speciale_ Baffo festeggia i 90 anni! Auguri Carmignani di Montecarlo...

90 primavere eppure siamo a gennaio, dicevamo ieri avendo udito il Coro nostro della Collegiata, con il freddo che ci tormenta i piedi e ci accarezza gelidamente il viso. Almeno questo è quanto capita a me, mentre la Cercatoia si staglia lentamente innanzi al mio incedere verso la corte di Baffo, là dove osano i tordi, più che le aquile. Cercatoia... Cercatoia Alta... dovremmo proprio farti patrimonio Unescu dell'umanità, tanto per la magnificenza del tuo paesaggio che ti rende il giardino all'inglese di Montecarlo, quanto per la fauna umana che racchiudi tra i tuoi confini, tanto cara all'immagine ed alla storia recente e non della nostra Comunità. Baffo, alias Carmignani Lorenzo, è entrambe queste cose, immagine e storia vivente di una comunità profondamente ed orgogliosamente contadina, rurale se vogliamo riesumare un termine nobilitante, come è (E', presente?) quella di Montecarlo. Noi montecarlesi, che abbiamo il responsabile privilegio di poter vivere ancora nel verde, e non un “verde” qualsiasi, noi dipendenti fabbri sportivi avvocati operai dottori commercianti poeti autisti ristoratori maestre artisti, per un verso o per l'altro finiamo o cominciamo per essere un poco, e non poco, contadini: quando l'eredità della terra e del lavoro dei padri o dei nonni, quando quel terreno dietro casa fattosi lentamente frutteto od oliveto, quando un orto riesumato da chissà quale passato... e quella vigna che ci ha lasciato lo zio che non volevamo perdere e che abbiamo rimesso in piedi, consapevoli che perdendola, per ozio mentale e spirituale, avremmo disperso i ricordi e l'eredità che ad essa lega la propria vita.
Solo il tocco della mia suola sull'aia di casa Carmignani mi ridesta da questa voragine di pensieri, a quanto ci sia oltre ciò che ogni giorno mi circonda e che l'abitudine tende a sfocare. Fuso è sulla sua piazza, luogo che ovunque nel mondo so e sappiamo gli sia congeniale quanto il più chic dei salotti, nokia all'orecchio in contatto con la California – non La California livornese... - mentre riceve gli auguri e i saluti in questo giorno speciale. Nell'aria c'è serenità, non chiedetemi come si riconosca soltanto ne percepisco l'intensità tanto che, fin quando non ripartirò a sole tramontato, un sorriso beota contraddistinguerà la mia permanenza. Sono in corso i preparativi per i festeggiamenti che tra poco animeranno questa fattoria, tra i pochi angoli della campagna montecarlese a conoscere e ad esser conosciuta da ospiti di ogni parte del globo, eppure del festeggiato non c'è traccia, ne innanzi al posto di comando, in casa innanzi al camino, ne in cantina, il vero timone di questo galeone ancorato tra il vasto mare dei vigneti.
“Babbooo!” riecheggia più volte smorzando il ghiaccio la voce del figliol prodigo, fin quando eccolo, lo vedo comparire sull'uscio di casa, l'occhio che guizza, lo sguardo fiero, il cappello calato sulle ciglia a mo' di padrino, nella consueta composta eleganza tipica dei nostri “veci”. Inutile negarlo, il rispetto e le referenza si confondono manifestandosi nel medesimo istante, al punto che mi profondo in un saluto tra il formale ed il reverenziale talmente goffo da sbocciare felicemente infine in un caloroso abbraccio. Che cosa so di quest'uomo, che mi sorride e mi apostrofa nel suo più famoso slang, che imita gli ordini di un ufficiale prussiano? Classe 1919, un anno in meno dell'amica celebratissima Anna Maria Canali e del pluripatentato concittadino Gino Dante Carrara alias Ghiaia, novanta anni spesi su questa terra che solco assieme a lui mentre superiamo la soglia di casa. Decenni di memoria montecarlese che volgono al secolo, interrotti soltanto dalla seconda guerra mondiale, esperienza spesa sul tragico fronte iugoslavo, esperienza terminata nel migliore dei modi col ritorno a casa pochi giorni prima dell'armistizio dell'otto settembre e del collasso della Nazione, che tanti nostri soldati dimenticati condurrà prima allo sbando, spesso alla prigionia, in altri casi alla macchia ed ai drammi della guerra civile, per non più tornare. Esperienza che, proprio per la grande intensità degli eventi stessi, riaffiora nitidamente nella mente di Baffo, in una miriade di ricordi che non risparmiano nomi, cognomi, date, luoghi, momenti. Lo si ascolta in silenzio, senza che nessuno lo imponga, nemmeno l'educazione se è per questo, mentre innanzi al fuoco spento mi passa in rassegna cimeli di ogni tipo e di ogni provenienza, tutti doni di una vita e degli amici che amano frequentare questa ormai mitica parrocchia. Noto che i presenti cambiano costantemente posa attorno a noi, a formare di continuo un anello naturale di calore umano, come se il Baffo cicerone che ho davanti fosse la fiamma viva di questo camino spento. Presento i miei omaggi, il mio oro incenso e mirra che hanno le forme enogastronomiche di vino e dolci, ripenso al mio compleanno trascorso proprio qui il settembre scorso, ad ascoltare storie di un mondo che non c'è più e solo posso conoscere leggendo, mentre qui stasera come allora, lo posso ascoltare e lo posso vedere, negli occhi infiniti di questo amico. Ricerco gli occhi di mio nonno, quel Gino di Taccone che ancor mi manca, poi un gesto fermo rompe il cerimoniale e tutti riprendiamo, come rispondendo ad un magico comando, le funzioni di sempre, di ogni giorno. Chi torna a preparare la tavola, chi parte per recuperare i dolci, Baffo che conta le sedie affinché bastino agli attesissimi ospiti. Il telefono ha squillato di continuo, gli auguri vengono recepiti cortesemente, gli avventori dell'ultima ora rinviati al giorno dopo, ed io riparto meditando sulle parole vibranti di Fuso “a 90 ci siamo arrivati... chissà me ed il tuo babbo...”; un brivido mi percorre la schiena per schiantarsi sul cuore e soltanto una pacca sulle spalle riesce a dissimulare l'effetto di quelle parole. Riattraverso il colle, il paesello mi riaccoglie tra i saluti di chi intravedo posteggiato dinanzi al bar. C'è solo il tempo di entrare in casa per prendere le chiavi, che le voci dalla cucina reclamano la mia attenzione... mi affaccio, i miei al tavolo, il fuoco acceso... un sorriso è stretto da un groppo alla gola che mi impala senza esser visto e me ne vado.
Grazie Baffo, anche oggi che è il tuo compleanno hai saputo regalare qualcosa agli altri, anche a me. Non saprò mai tutto dell'uomo che sei, degli amori, della fatica, delle gioie e dei dolori tuoi, bensì faro testimonianza di cosa c'è nell'uomo che ho davanti: lo specchio della nostra identità comunitaria, il frutto del seme montecarlese, ciò che saremo qualunque cosa faccia il resto del mondo. Grazie Baffo, auguri.

Vittorio Fantozzi

BUON ANNO 2009 FROM KARLSTEJN


Dagli amici ceki di Karlstejn riceviano gli auguri di Buon Anno. Li estendiamo a tutta Montecarlo.


Dear friends,we wish you happy New Year and all the BEST for everybody in 2009.

Jaromir, Nada and Misha

Ing. Jaromir Kubu

Management of the Karlstejn Castle

267 18 Karlstejn 172

The National Institut of Monuments and Sites

of the Czech Republic (NIPROCOMOS)

MATRIX - SUPER MARIO BROSS




A me ha fatto ricordare i bei vecchi tempi dei primi videogame. Che nostalgia. Questa comunque secondo me è arte. Buona visione.

Koopa Troopa.

giovedì 1 gennaio 2009

InfoColle_ Iniziare l'anno sulle Note di Natale del Coro della Collegiata



Qualcosa sta germogliando a Montecarlo, anche se è il primo di gennaio e la primavera è lontana, in questo Capodanno nuvoloso dove solo chi ha la costanza di alzare spesso lo sguardo al cielo può avere la fortuna di carpire l'apparire fugace di un pallido raggio di sole. Non è la vista però il senso necessario a chi volesse seguire il filo del mio discorso, oggi, bensì l'udito. E' l'ascolto che mi ha offerto questa sensazione del germogliare, quando nel pomeriggio le voci del Coro della Collegiata si sono alzate in unanime candore, stagliandosi ben al di sopra del vasto pubblico, delle luci delle candele e dei secolari paramenti sacri che ne hanno fatto imparabile cornice.
Più di un anno è trascorso dalla nascita e dall'esordio di questi nostri concittadini, chiamati a raccolta dalla passione duplice della fede e del canto, passione personalissima che di questi elementi ha saputo fare una sublime sintesi che, in questo inizio d'anno, non può essere sfuggita a nessuno dei presenti. L'albero germoglia, tanto lunga si è fatta la strada dell'esperienza svolta nel volgere dell'anno appena trascorso che viene lecito pensare come le sue radici, tanto profonde nel loro ancorarsi a tradizioni più che millenarie – la fede ed il canto, ancora -, non possano gelare mai.
Oggi il Coro della Collegiata di San Andrea è un fatto e stasera una comunità intera ne è stata testimone partecipe e plaudente, capace di riconoscerne non solo l'esistenza quanto è più basilarmente l'organizzazione e la capacità esecutiva sotto la direzione del nostro Micheli, a cui il ruolo par proprio cucito dal destino fatto sarto. Con un repertorio classico del periodo natalizio e non, ma non per questo meno difficile e impegnativo, questo ensemble vocale di ciò che resta di Vivinaia può dirsi pronto a dar voce a qualunque tempio ed a qualunque piazza. Il bello è, lo si è capito stasera e lo si auspica da domani, che ciò avverrà. Intanto questa domenica a San Salvatore alle 17 la magia si ripeterà ancora per chi oggi l'avesse persa per qualunque motivo. Passate parola allora, staccate dal web e venite a prendere posto accanto a Don Ildo, per darci tutti assieme il benvenuto migliore a quest'anno tutto nuovo, da vivere e costruire... perchè non farlo sulle note di una melodia che vuol parlare alle menti ed ai cuori.

Vittorio Fantozzi