Domani è San Giovanni Battista. Questo santo, protettore di Firenze e quindi venerato anche a Montecarlo per i quattro secoli in cui abbiamo fatto parte dello stato Granducale, non ha quadri, altari o feste nella nostra Chiesa ma per San Giovanni la comunità inviava nella capitale, in segno di fedeltà, numerosi "fiaschi di trebbiano".
Inizio la pubblicazione di parte di un articolo scritto qualche anno fà in ricordo della battaglia di Altopascio che, in parte, si sarebbe svolta anche sull'attuale territorio di Montecarlo.
Questo pezzo è datato ma inedito, nel senso che non è mai stato pubblicato.
NOTIZIE SULLA BATTAGLIA DI ALTOPASCIO E SUL SUO TEMPO
(TOSCANA 1325) di Frediano Pellegrini.
Tutti noi siamo convinti di vivere tempi perigliosi ed insicuri, il terrorismo, le guerre, la criminalità o l’insicurezza sociale minano la nostra sicurezza e la tranquillità della nostra vita. Tutto questo non ci fa pensare a quanto, nel passato, i nostri antenati hanno effettivamente vissuto in momenti in cui sottrarsi al pericolo, alle devastazioni ed anche alla morte fosse più difficile di oggi.
Penso all’inizio del XIV secolo, (milletrecento), quando i luoghi di confine costituiti dagli attuali comuni di Altopascio, Montecarlo e Porcari furono sconvolti e devastati nel corso della guerra che vedeva opposti gli schieramenti dei Guelfi e dei Ghibellini nella lotta per la supremazia territoriale fra le rivali città di Lucca, Pisa e Firenze .
Tali eventi portarono alla battaglia di Altopascio che, con i susseguenti episodi, costituì uno degli eventi più cruenti avvenuti in Toscana nel medioevo.
Una battaglia che, con la vittoria dei ghibellini imperiali guidati dal Duca di Lucca Castruccio Castracani degli Antelminelli, a danno della colazione guelfa fiorentina capitanata dal condottiero spagnolo Raimondo Cardona, poteva cambiare la storia della nostra regione e di conseguenza quella di tutto il centroitalia.
Solo la prematura morte del Castracani (1) portò allo sfaldamento del suo schieramento, alla dispersione del forte esercito ed al conseguente disfacimento del vasto possedimento conquistato, permettendo a Firenze di riorganizzare le proprie forze e di intraprendere quella continua azione di conquista del contado e delle città vicine che nel corso dei susseguenti secoli porterà alla formazione del Granducato di Toscana.
La battaglia di Altopascio fu combattuta il 23 settembre 1325, ma fu preceduta e seguita da altri scontri armati il cui svolgimento viene narrato con modalità diverse nei libri di storia locale (2) che a sua volta si rifanno alle cronache coeve che narrano di tali eventi guerreschi. (3)
Tornando alla cronaca del nostro scontro, di cui quest’anno ricorre il seicentottantesimo anniversario, le cronache ci narrano che il forte esercito fiorentino provenendo da Fucecchio lungo la via Francigena, dopo aver occupato nell’agosto il castello fortificato di Altopascio, pose il campo presso la Badia di Pozzeveri (4) nel tentativo di costringere a battaglia le forze ghibelline disposte sul colle del Cerruglio, (Montecarlo).
Non è difficile immaginare la dislocazione dell’agguerrito esercito dei lucchesi, e dei loro alleati, stanziato nei centri abitati della giogaia di Montecarlo, (5) l’andirivieni degli esploratori e delle vedette e lo stesso Castruccio che dall’alto del torrione del Cerruglio controlla personalmente l’avanzata del nemico.
Sul proseguio delle operazioni militari i testi di storia locale divergono, il Mori parla di un primo scontro nei pressi di Porcari, il Berti di una battaglia in Cercatoia sotto al Cerruglio. E’ probabile che il Cardona nel tentativo di stanare i ghibellini dalla favorevole posizione rialzata abbia deciso di tagliare loro la via dei rifornimenti da Lucca bloccando la via Vinaria che da Vivinaia andava a Porcari attraverso il colle di Cercatoia e che proprio qui abbia deciso di porre il proprio campo avanzato.(6)
1)Castruccio Castracani degli Antelminelli condottiero e signore di Lucca, Vicario Imperiale, mori a soli 47 anni d’età a seguito di una breve malattia il 3 settembre 1328. la sua tomba si trova nella chiesa di S. Francesco a Lucca.
2)Consultasi al proposito “Storia di Montecarlo” di Ugo Mori edito dalla Nuova Grafica Lucchese nel 1971 o il più recente e completo “La Battaglia di Altopascio” di Roberto Berti edito dalla Stampa Tipografia Francesconi di Lucca.
3)Della battaglia di Altopascio parlano più approfonditamente la “Cronica” di Giovanni Villani e l’autore ignoto delle “Istorie Pistoiesi”, ma anche altri autori più recenti che approfondiscono quegli eventi o la vita di Castruccio Castracani.
4) Presso l’attuale vecchia chiesa e cimitero di Badia Pozzeveri sorgeva nel medioevo un prospero monastero Camaldolese di regola benedettina fondato dopo l’anno mille per volere della famiglia dei Porcaresi.
Intitolato a S. Pietro il cenobio pozzeverino si trovava in una posizione strategica fra la via Francigena Romea ed i pagliareti del lago di Sesto e controllava l’ampio terreno situato fra il rio Tazzera e il fosso Tassinaia in perenne dissidio territoriale, prima con i nobili di Uzzano e Montechiari poi con il Comune di Vivinaia.
Ancora oggi visitando il luogo non è difficile immaginare la distese di tende dell’esercito guelfo accampato sui prati incolti che circondano la chiesa sui primi rialzi del terreno proprio sulla sponda del lago di Bientina.
5) La rocca del Cerruglio esisteva certamente dalla fine del XIII secolo costruita dai lucchesi come posto di avvistamento e di difesa della vicina Vivinaia. (Nelle pergamene pubbliche il Cerruglio viene ricordato già nel 1311). Formato dall’attuale maschio di forma semicircolare ma anche da altri edifici fortificati in modo da dare rifugio ad una guarnigione militare. Ma i soldati lucchesi dovevano essere accampati anche al castello di Porcari, a quello di Montechiari, sul terreno pianeggiante dove ora di trova il paese di Montecarlo, ma soprattutto all’interno delle mura del borgo di Vivinaia.
(6) La Cercatoia è una ampia località situata fra la via Romana a Sud, il rio Tazzera a ovest, ed il rio del Passo a Lucca-S. Gallo a nord-est . E’ ricordata con questo nome fin dal 1291ed ha la sua parte più alta a quota 87 nei pressi delle attuali fattorie Buonamico e Il Pozzo sull’antica via Vinaria di fronte al Cerruglio.
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