martedì 1 luglio 2008

Storie & Tradizioni: La Battaglia di Altopascio. Terza ed ultima parte


.....corse la stessa Firenze. Gli eserciti di Castruccio giunsero a porre il campo sotto le mura della città gigliata, con atti militari d’assedio ma anche con provocazioni morali che terrorizzavano la popolazione civile.
Lo stesso contado fiorentino fu devastato, numerosi castelli del circondario furono occupati e distrutti.
Il periodo susseguente alla battaglia di Altopascio fu certamente il momento di maggior orgoglio, splendore militare e di massima espansione territoriale della città di Lucca.
Ai libri di storia continuare nella narrazione degli eventi, a noi sorgono oggi spontanee due domande. Se ad Altopascio ed in Cercatoia vi furono centinaia, migliaia di caduti dove furono sepolti questi morti ? (11) e in qualunque località sia avvenuto l’impatto principale fra i due eserciti perché non vi sono state mai notizie sul ritrovamento di qualche reperto materiale? una spada, un pezzo di armatura od altro?
Resta comunque l’evento storico, la più grande vittoria militare lucchese, il maggior evento guerresco che si sia mai combattuto nel territorio della piana di Lucca.
Nel corso del 2005 ricorre l’anniversario di questa battaglia, potrebbe essere l’occasione per una rivisitazione culturale dell’evento.
Agli amanti della storia locale e del medioevo di Altopascio avanzare proposte concrete. Ai molti figuranti dei gruppi storici locali eventuali rievocazioni sul campo.
Per Montecarlo a me piacerebbe una raffigurazione che rimanesse per sempre. Un dipinto da sistemare sulla parete est della sala del consiglio comunale effigiante l’episodio guerresco di Cercatoia dell’ 11 settembre 1325.
Il condottiero Castruccio Castracani che in sella al suo cavallo si getta nella mischia contro i fiorentini con sullo sfondo il colle di Montecarlo ed il torrione del Cerruglio.
Concludo andando con il pensiero a quelle che sono le vittime di ogni guerra, le popolazioni civili, ed a come avranno vissuto gli eventi del 1325 gli inermi abitanti del borgo di Vivinaia. Cosa avrà pensato nel chiuso della sua capanna dentro le mura del villaggio quel Cione di Vanni che nato a Vivinaia nel 1308, (12) aveva 17 anni all’epoca dei fatti narrati. Quali le sue paure e
le sue trepidazioni al giungere delle notizie ed al passaggio delle bande di soldatesche ?
In ogni epoca della vicenda umana l’uomo deve ricordare le battaglie e onorare i caduti in guerra ma soprattutto preparare la pace.


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