Montecarlo è sempre un piacere. Questo va detto subito a scanso di equivoci e, permetterete, ad eterna memoria e gratitudine della nostra gente che nello scorrere di sette secoli l'ha sudata e sofferta per farla come oggi noi abbiamo il privilegio di amarla e custodirla, gelosamente. Gelosamente, si, tanto che, ancor oggi, non suona affatto curioso per noi montecarlesi sentir correnti avverse al visitatore “di troppo”, lamento più o meno acuto tipico di quelle realtà comunitarie ancor vive, ferocemente custodi del proprio life style. Non fraintendete, oh concittadini, nessuna gretta deriva da questo intimo sentire, parendo anzi in questi lustri Montecarlo e la sua gente aver preso bene a convivere col turismo, certo che toccherà ai nostrani novelli pionieri delle vacanze altrui, assumere il delicato ruolo dei custodi, dei preservatori e dei continuatori delle nostre ricchezze.
C'è pure di che esser ricchi di questi tempi, si domanderà il lettore meravigliato? Direi di si, se solo riuscissi a fermarlo innanzi ai colori verdi, marroni e gialli dei boschi nostri, potessi immergerlo tra i vigneti, abbandonarlo tra i grandi oliveti. Nell'estasi dei profumi e dei colori gli sussurrerei della fatica dell'uomo che ne ha intriso le forme e la sostanza, della storia che vive nello sporco delle mani del contadino, della cultura che bagna le mani consunte del cantiniere e della sagoma di Montecarlo con la sua Fortezza a prua a tener conto e memoria dei secoli trascorsi. Compreso l’essere di questa comune ricchezza, gli narrerei allora il suo valore, perché ne facesse tesoro da tramandare a chi verrà tra noi, a chi sarà domani noi oggi, così che Montecarlo divenga eterna e noi con lei, perché della sua terra siamo e continueremo ad essere il frutto più vivo.
Mi piace al mattino Montecarlo, per innamorarmene alla sera, specie quando si fanno lunghe le giornate e la notte si fa aspettare, perché ne brami la dolce luce ed il fresco abbraccio, cullato magari dal vento sulla terrazza del Minghi, o sperso dai baci di Bacco in Via Roma, forse seduto stanco con un che di romantico in Piazza Garibaldi.
Tutto rinasce nel mattino di Montecarlo, un giorno nuovo con i riti di sempre, dove è bello ritrovarsi e perdersi tra i volti di chi conosci e quelli che nuovi che ti sorridono, già catturati dal fascino delle nostre pietre. Ecco al tavolo del bar, come e prima di qualunque boulevard parigino, le pietre umane di questa gente, in simbiosi perfetta con ciò che ci circonda, lì a discutere tra un vino ed una cicca, ripetendo un rituale che da generazioni trapassate si staglia ancora nel presente, pronto a salpare per il futuro. Ecco anonimo e silente in via della Collegiata un occhio posarsi su chissà quale immagine, che l’abitudine spesso ormai a noi priva, tanto abituati siamo al nostro colle che davvero corriamo il rischio di non apprezzarlo più, se non generalizzandolo. Ecco invece uno sguardo ignoto, posto sgabello e pennello, dar inizio a questo scatto manuale, fatto non di megapixel ma di colpi d’istinto, rapidi e marcati su di una tela. Chissa cosa vi si imprimerà, cosa resterà di quegli istanti rapiti al nostro paese, tanta è la curiosita ma tanto è timore di rompere quella magica energia in movimento che mi allontano intriso di una sciocca felicità, impomatata come una vanitosa signora dall’aria magnifica di questa mattina. Tra la gente che viene e quella che va, nelle botteghe indaffarate, i bar operosi,tra chi fermo legge un giornale sotto il sole al campanello di amici in combutta davanti la chiesa, come la vela che prende il largo ti lascio, Montecarlo. Ma solo per questa mattina, perché tornerò, affinchè tu sia ancora mia. Mi piace così Montecarlo, mamma un po’ di tutti, amante di nessuno.
Vittorio Fantozzi di Taccone
2 commenti:
....così che Montecarlo divenga eterna e noi con lei, perché della sua terra siamo e continueremo ad essere il frutto più vivo.
... Montecarlo è già eterna...terra di contadini e poeti e pittori e, purtroppo, anche di fa.. e noi già "personaggi" in qualche modo.
Ed a proposito di personaggi mi permetto di prendere spunto dalla foto del post. Montecarlo non ha dancora dedicato una retrospettiva ai quadri del pittore locale Sergio Del Carlo e ...Baffo fà ottantanni a gennaio "un ce ne scordiamo"....
Frediano
baffo mi sa che ne fa 90 di anni se n'ho 50 io
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