venerdì 10 ottobre 2008

Storia & Tradizioni_ E noi suoneremo le nostre campane



Questa è la famosa frase detta da Pier Capponi al re Carlo V durante l'assedio di Firenze.
Ed effettivamente la campana è lo strumento per eccellenza per la raccolta e segnalazione delle comunità sia civiche che religiose.
Per la sezione dei “ricordi” ma anche dei “valori” della comunità di Montecarlo inseriamo nel blog un post con due foto che ci sono state fornite dal Commendator Silio Baldacci, governatore emerito della locale Misericordia.
Sono state scattate ad Avellino in Irpinia nel marzo 1981 durante una missione di consegna degli aiuti inviati da Montecarlo, ed ogni altro paese, alle popolazioni colpite dal devastante terremoto.
Nelle foto sono ricoscibili di Montecarlo e San Salvatore: Silio Baldacci nel suo elegante vigore, Alberto Tintori, conpianto amministratore, nella sua rubiconda tranquillità, e due giovanissimi
Franca Carmignani e Nardi Enrico probabilmente ancora fidanzati.

Ventisette anni fa, immagine di come la solidarietà dei toscani affondi negli anni e di come Montecarlo e la sua Arciconfraternita di Misericordia non sia mai stata seconda a nessuno nel partire, nel portare, nell'esserci .
Si alternano le persone, cambiano i luoghi, si migliorano i mezzi e le risposte per gli interventi ma rimane la stessa identica e gratuita abnegazione .
Se questo non è un VALORE.
Simbolica la foto accanto alla campana abbattuta dal sisma. Quante campane hanno fatto tornare a suonare i montecarlesi-san salvatorini...e quante ancora nel futuro.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Non me lo scorderò mai quel giorno, era il mio ventesimo compleanno... Per l'esattezza le foto sono state fatte a San Mango sul Calore, uno dei paesi irpini quasi interamente distrutti dal sisma. Siamo andati con due furgoni carichi di aiuti, uno messo a disposizione da Silvano Mei, all'epoca datore di lavoro di Enrico.Purtroppo non ci ricordiamo il nome dell'altra persona che era con noi, anche lui di San Salvatore (il primo da sinistra nella seconda foto). Ancora fidanzati, sì,ma per poco: ci siamo sposati pochi mesi dopo. Senza cadere in banalità nostalgiche, è sicuramente uno dei ricordi più vivi di quegli anni. C'è un'altra foto che ci ritrae davanti a quello che resta di una sezione del partito socialista, e ricordo uno scatolone sul quale un montecarlese aveva incautamente scritto "calzerotti", ma in certe occasioni più che mai conta la sostanza e non la forma, conta proprio partire, portare, esserci.
Franca