Il castello di Montechiari, anticamente denominato Montechiaro, deve il toponimo alla sua particolare collocazione geografica. Il borgo fu infatti posto in un luogo aperto, luminoso, esposto a mezzogiorno e per questo sempre battuto dal sole. Il villaggio sorse nel punto più elevato di tutte le colline che formano la giogaia montecarlese, a dominio della Piana Lucchese e della Valdinievole.
Sebbene non si sappia se un conte o altro simile padrone avesse possedimenti in questa zona nel medioevo, è certo però che una famiglia magnatizia lucchese, di cui si comincia a parlare nel secolo XI, era designata Signora di Montechiari e di Uzzano. Non risulta dai documenti che questi feudatari abbiano avuto residenza in Uzzano, mentre è certo che da tempo risiedevano a Montechiari.
Antico possesso di questi nobili (presumibilmente conti di origine longobarda), il castello di Montechiari faceva parte di quella cintura di fortificazioni posta sul crinale collinare tra
Il colle era alto, specie se visto da Ponente dalla Parte del “Castellaccio”, ma le mura erano basse, tanto che un soldato nel 1419, cascando da esse, non si fece quasi nulla. L’antico documento riserva tuttavia anche una notizia più importante, e cioè la presenza di un antico edificio religioso nel piccolo centro abitato. Tuttavia non è stata ritrovata nessuna traccia materiale dell’esistenza di questo antico luogo di culto. La storia di questo castello finì tra il 21 ed il 22 Dicembre 1429, come ricorda il fiorentino Rinaldo degli Albizi, che era a capo delle milizie fiorentine in azione ai danni del Signore di Lucca. Il centro fortificato di Montechiari fu infatti semi-cancellato dalla topografia locale in quanto incendiato dai suoi stessi abitanti per impedire che finisse nelle mani del nemico. Da queste colline mosse nel settembre 1325 Castruccio Castracani degli Antelminelli per scontrarsi all’Altopascio con i fiorentini di Ramon de Cardona, i quali vennero pesantemente sconfitti dalle forze lucchesi.
IL TEMPLARE.
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