La mia scuola ha cento anni !!!!!!!!!!!
13 Settembre 1987: incarico annuale all’Istituto Tecnico Agrario Anzilotti di Pescia.
Curiosa e un po’ preoccupata sono arrivata nel piazzale antistante la scuola e la visione più ravvicinata dell’edificio mi ha colpito per le proporzioni, per la particolarità del verde degli spazi esterni, per la doppia scalinata e la terrazza che percorre l’intera facciata. Figurarsi quando, entrata nella sala insegnanti, mi sono trovata davanti un salone con tutte le pareti affrescate e un tavolo immenso: insomma non sembrava di essere a scuola!
L’accoglienza del Preside Laurita Longo ( stanza con affreschi e mobili d’epoca) è stata calorosa e molto veloce: due prime classi da seguire; per tutte le pratiche rivolgersi al prof. Galligani.
Così mi sono trovata davanti Pierluigi,un compaesano coetaneo (la famigerata gita a Torino ormai è di dominio pubblico),che fino ad oggi è stato un punto di riferimento non solo per me, ma in questi decenni per tutti coloro che sono transitati a vario titolo nella scuola.
Sono così entrata in questa grande “ famiglia”, il corpo insegnanti dell’Agrario, e la sensazione è stata proprio di “ appartenenza”, vuoi per la sostanziale continuità dei docenti, vuoi proprio per lo spirito di cameratismo che aleggiava in sala insegnanti , perlomeno fino a che ……non sono cominciate le pensioni, che hanno man mano assottigliato il gruppo storico, formato da persone che in questo istituto, dai quattordici anni in poi, avevano praticamente vissuto. Letteralmente vissuto, perché l’ Istituto Agrario è dotato anche di convitto, o come piace dire a me , di collegio, e vari insegnanti sono stati prima allievi convittori, poi docenti in una continuità che ha reso possibile costruire il senso di appartenenza, caratteristica che differenzia sicuramente questa scuola dalle altre.
In questi anni centinaia di facce adolescenti hanno assunto la fisionomia adulta, e le foto di classe testimoniano generazioni di studenti che, talvolta hanno avuto gli stessi insegnanti dei padri o degli zii. Per strada, o al supermercato comincio anch’io a dare con qualche esitazione nome e cognome a volti ormai maturi che incontrandomi mi apostrofano, ancora con un po’ di soggezione, col “ professoressa, insegna sempre all’agraria?”
C’è un aspetto che mi ha sempre colpito dei miei alunni: alla domanda del motivo di scelta di quest’ordine di studi la maggioranza ha da sempre addotto motivazioni legate all’amore per gli animali, alla passione per le piante, alla volontà di lavorare a stretto contatto con la natura e sicuramente, al di là dei rendimenti scolastici, l’orizzonte di senso di questi ragazzi era ,ed è, di largo respiro.
Celebrazione della scuola? Perché no? Cento anni testimoniano una continuità che, con tutte le sfaccettature, anche critiche , rappresentano una forza ed una ricchezza per il territorio in cui questa realtà è inserita, e non solo locale, perché gli studenti passati in queste aule provenivano e provengono anche da altre regioni italiane.
Il centenario sarà festeggiato con numerose iniziative, e al riguardo cosa posso dire? Chi ha fatto parte di questa realtà si faccia riconoscere e dica: ci sono anch’io!
Personalmente sono particolarmente orgogliosa di esserci!
Piera Teglia
13 Settembre 1987: incarico annuale all’Istituto Tecnico Agrario Anzilotti di Pescia.
Curiosa e un po’ preoccupata sono arrivata nel piazzale antistante la scuola e la visione più ravvicinata dell’edificio mi ha colpito per le proporzioni, per la particolarità del verde degli spazi esterni, per la doppia scalinata e la terrazza che percorre l’intera facciata. Figurarsi quando, entrata nella sala insegnanti, mi sono trovata davanti un salone con tutte le pareti affrescate e un tavolo immenso: insomma non sembrava di essere a scuola!
L’accoglienza del Preside Laurita Longo ( stanza con affreschi e mobili d’epoca) è stata calorosa e molto veloce: due prime classi da seguire; per tutte le pratiche rivolgersi al prof. Galligani.
Così mi sono trovata davanti Pierluigi,un compaesano coetaneo (la famigerata gita a Torino ormai è di dominio pubblico),che fino ad oggi è stato un punto di riferimento non solo per me, ma in questi decenni per tutti coloro che sono transitati a vario titolo nella scuola.
Sono così entrata in questa grande “ famiglia”, il corpo insegnanti dell’Agrario, e la sensazione è stata proprio di “ appartenenza”, vuoi per la sostanziale continuità dei docenti, vuoi proprio per lo spirito di cameratismo che aleggiava in sala insegnanti , perlomeno fino a che ……non sono cominciate le pensioni, che hanno man mano assottigliato il gruppo storico, formato da persone che in questo istituto, dai quattordici anni in poi, avevano praticamente vissuto. Letteralmente vissuto, perché l’ Istituto Agrario è dotato anche di convitto, o come piace dire a me , di collegio, e vari insegnanti sono stati prima allievi convittori, poi docenti in una continuità che ha reso possibile costruire il senso di appartenenza, caratteristica che differenzia sicuramente questa scuola dalle altre.
In questi anni centinaia di facce adolescenti hanno assunto la fisionomia adulta, e le foto di classe testimoniano generazioni di studenti che, talvolta hanno avuto gli stessi insegnanti dei padri o degli zii. Per strada, o al supermercato comincio anch’io a dare con qualche esitazione nome e cognome a volti ormai maturi che incontrandomi mi apostrofano, ancora con un po’ di soggezione, col “ professoressa, insegna sempre all’agraria?”
C’è un aspetto che mi ha sempre colpito dei miei alunni: alla domanda del motivo di scelta di quest’ordine di studi la maggioranza ha da sempre addotto motivazioni legate all’amore per gli animali, alla passione per le piante, alla volontà di lavorare a stretto contatto con la natura e sicuramente, al di là dei rendimenti scolastici, l’orizzonte di senso di questi ragazzi era ,ed è, di largo respiro.
Celebrazione della scuola? Perché no? Cento anni testimoniano una continuità che, con tutte le sfaccettature, anche critiche , rappresentano una forza ed una ricchezza per il territorio in cui questa realtà è inserita, e non solo locale, perché gli studenti passati in queste aule provenivano e provengono anche da altre regioni italiane.
Il centenario sarà festeggiato con numerose iniziative, e al riguardo cosa posso dire? Chi ha fatto parte di questa realtà si faccia riconoscere e dica: ci sono anch’io!
Personalmente sono particolarmente orgogliosa di esserci!
Piera Teglia
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