mercoledì 20 febbraio 2008

Al Cine_ Venerdì 22 febbraio torna John Rambo! No, dorme.

Chissà se il primo Rambo del 1982 ha fatto a tempo a passare per il cinema di Montecarlo o se la sala cinematografica Petroni aveva già chiuso i battenti. Sta di fatto che John è tornato come è tornato lo scorso anno Rocky Balboa tra l'entusiasmo, per chi al cinema non se lo è voluto perdere, dei presenti in sala tra urla e battiti di mano al momento del suo ultimo allenamento ed incontro. Così come per il pugile anche per il reduce del Vietnam Sylvester Stallone ha voluto chiudere i conti con il mito vivente di queste due saghe attribuendo ai suoi eroi l'onore del loro nome, evitando ridicoli Rocky 6 o Rambo 4. Da chi, come chi scrive ha amato ed è cresciuto con questi personaggi, l'invito a salutare nei cinema locali il ritorno e l'addio di questo inquito personaggio, figlio derelitto di una Società che prima lo ha inviato a combattere l'ennesima guerra sbagliata e poi lo ha rinnegato dinnanzi al disastro ed alle conseguenze insanguinate di quella stessa guerra. Un inno alla ribellione degli ultimi che non mancò di far riflettere dopo l'uscita del primo film e che oggi ci porta, invece, sui campi di battaglia di guerre perdute e morti inascoltate dal mondo come quella della Birmania.

John Rambo non è più tornato a casa. L'ex reduce del Vietnam vive al confine tra la Tailandia e la Birmania e risale il fiume Salween per cacciare serpenti velenosi. L'ozio catartico del guerriero è turbato da un gruppo di missionari laici, guidati dalla bionda e idealista Sarah Miller, che vorrebbe raggiungere e soccorrere alcuni villaggi birmani vessati da un sadico regime militare. La missione di pace verrà duramente interrotta dai soldati di Burma. Messo insieme un esercito di mercenari, Rambo e compagni si imbarcheranno in un'impresa (apparentemente) suicida. "Non si può vivere tutta la vita sopra una sella, bisogna fermarsi da qualche parte…" e così anche John Rambo ha trovato un luogo fisico e una condizione dell'anima dove cominciare progressivamente a invecchiare. Ma poi Stallone lo ha stanato e lo ha motivato con nuovi sviluppi narrativi. Così Rambo è tornato, sempre più stanco, sempre più in crisi, sempre più incazzato. Con la chiamata alle armi ritorna pure l'incubo della rimozione esplicitata dall'attore-regista attraverso l'evidenza del flashback, che rinnova al giovane spettatore come al vecchio e nostalgico, le vite precedenti del reduce belligerante del cinema americano anni Ottanta. Ri-vediamo il Rambo di Ted Kotcheff, veterano in cerca di un pacifico reinserimento, avversato ed emarginato dalla società, il reduce John del secondo episodio, disadattata macchina bellica che torna nuovamente utile al governo e all'esercito, e l'implacabile Rambo III di Peter MacDonald, in ritardo ideologico sugli avvenimenti della politica internazionale (la Perestojka), che convertiva in "amico" il nemico russo. Il John Rambo ritrovato del titolo è una maschera (di dolorose metamorfosi) la cui referenza deve essere cercata all'interno del genere (quello dei "soldati in azione" dell'action movie degli anni Ottanta) e non rispetto alla società che la produce. L'eroe in action di Stallone, lanciato contro l'esercito militare birmano che da sessant'anni uccide, tortura, stupra, umilia e mutila la popolazione Karen, è fuori tempo massimo ma proprio per questo commovente, patetico e patibile: un corpo votato a tutte le esperienze del dolore e a ragione di questo capace di suscitare un sentimento di malinconica compassione. John Rambo è "il nostro che arriva" da un passato leggendario in un presente ordinario che non prevede la possibilità di esistenza dell'eroe. Soddisfatto il desiderio di catarsi dello spettatore con l'orribile punizione che occorrerà al perfido antagonista, Rambo lascia il passo alla modernizzazione incipiente, imboccando solitario la strada di casa, meta e figura fondamentale del cinema americano. Come Rocky, anche Rambo esce di scena recuperando (nel titolo) nome e identità.

Berretto Verde della Sila

Guarda tra i link del Tordo in quale cinema è in cartellone questo film!

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