giovedì 27 marzo 2008

STORIA E TRADIZIONI_IL TEATRO DELL’ACCADEMIA DEI RASSICURATI


La tradizione teatrale nel paese di Montecarlo risale almeno al 1639, quando un gruppo di giovani propose al Comune di “comprare o far fare una scena e prospettiva per recitare commedie, acciò non habbino sempre accattarla da altre castelle inferiori a Monte Carlo come hanno fatto finora”. Mancano tuttavia altre notizie fino al 1702, quando si formò a Montecarlo un’associazione di benestanti e di possidenti chiamata Accademia degli Assicurati, con il proposito di mettere in scena nel paese, con attori locali o compagnie, delle rappresentazioni teatrali. L’insegna dell’Accademia era l’immagine della Vergine e di una torre, con chiara allusione alla fortezza ed alla Madonna del Soccorso, con il motto mediceo “Praesidium et Decus” cioè “difesa” ed “ornamento”, concetti ambedue assunti in riferimento sia alla figura divina che all’installazione militare paesana, già legate dalla leggenda del miracolo dell’apparizione protettrice della Madonna su di una torre.

L’Accademia trovò la sede per gli spettacoli in uno spiazzo all’aperto vicino alla Porta Nuova, con la possibilità di ricorrere al riparo di ampie cantine in caso di pioggia, messe a disposizione dalla famiglia fiorentina dei Bardi, che possedeva un palazzo, ancora esistente, in Montecarlo. Intorno al 1750, l’Accademia acquistò un immobile privato e ne fece un teatro, forse a pianta rettangolare. L’istituzione venne soppressa dal Granduca di Toscana nel 1791, insieme a molte altre del genere, ma il teatro fu riaperto pochi anni dopo, nel 1795. L’Accademia venne in quell’anno rifondata con il nuovo nome dei “Rassicurati” e la ricostruzione del teatro venne affidato all’architetto fiorentino Antonio Capretti. L’armoniosa e minuscola saletta ovale, capace di 200 posti al massimo, è circondata da un doppio ordine di 22 altrettanto minuscoli palchetti, più i quattro di proscenio. L’ambiente riproduce in miniatura le caratteristiche strutturali ed ambientali del classico “Teatro dell’Opera” dei secoli XVIII e XIX. Gradevoli, anche se molto ritoccate, le decorazioni a tempera dei parapetti, dei palchi e della volta, che mostrano festoni, cammei e drappeggi, di un gusto piuttosto eclettico. Nel corridoietto a ferro di cavallo che circonda la sala, al piano terra, di fronte all’ingresso centrale, una lapide del 1894 ricorda lo scrittore e patriota montecarlese Enrico Franceschi, animatore di una filodrammatica paesana agli inizi del Risorgimento. Questi con la sua appassionata attività, rese familiare ai montecarlesi tutto il repertorio drammatico risorgimentale, dall’Alfieri al Manzoni e dal Pellico al Piccolini. All’ingresso un’altra lapide ricorda l’intervento del poeta Giuseppe Ungaretti in difesa del piccolo teatro minacciato dalla distruzione. Sul minuscolo palcoscenico passò anche tutto il repertorio del melodramma italiano, da Rossini a Bellini, da Donizetti a Verdi, e di operisti ottocenteschi minori, oggi quasi del tutto dimenticati.

Dopo il 1871, anche il giovane Giacomo Puccini frequentò il Teatro dei Rassicurati in occasione delle gite a Montecarlo in compagnia della sorella Ramelde, istitutrice in casa Macarini-Carmignani, oggi palazzo Lavagna in via Carmignani. Nel 1894 il teatro fu nuovamente restaurato ed ampliato con l’aggiunta delle quattro “barcacce” del proscenio. L’Accademia si sciolse defnitivamente nel 1922 e, con atto di donazione, cedette l’immobile al Comune. Nel 1965 si progettò la demolizione dell’edificio, andato pian piano in disuso e dichiarato pericoloso per la pubblica incolumità. I vecchi Montecarlesi tuttavia si ribellarono e nel 1968 per volontà popolare ed interessamento dell’Amministrazione comunale, iniziarono i lavori di restauro e di ripristino del Teatro, che si conclusero nel 1973, quando esso fu riaperto con la memorabile ripresa dell’opera di Herbert Handt, con scene di Marco Pasega. Nel teatro si susseguono per tutto il resto dell’anno concerti e rappresentazioni di prosa e di teatro amatoriale: questo amore per il teatro, che prosegue nel tempo, ha portato negli anni passati all’apertura della sede di SCUOLA TEATRO VIII, che ne continua la plurisecolare attività culturale.
Cyrano de Bergerac
FONTE: S. NELLI, Opera Omnia.

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