martedì 1 aprile 2008

"Il Tordo, Vola la Domenica"_ Un Curioso Aneddoto


Montecarlo giace sovra una collinetta ben coltivata e nella massima parte boschiva, la quale sembra destinata dalla natura per linea di passaggio dei diversi uccelli, segnatamente dei tordi, che sul finire dell'autunno emigrano dalle alte e rigide montagne, per recarsi, durante l'inverno nel clima docile delle nostre Maremme, ove trovano di che meglio sostentarsi, e più sicuro asilo. In uno di questi anni (se non sbaglio nell'ottobre del 1710) accadde l'aneddoto che raccontiamo ai nostri lettori con la debita riserva; che se fosse vero, potrebbe dirsi piuttosto un fenomeno che una rarità.
Erano già in quell'anno messe in ordine e preparate tutte le uccelliere , che si cominciarono a tendere, secondo il solito, negli ultimi giorni di settembre. Passarono questi e i primi quindici giorni di ottobre senza vedere nè sentire un tordo in tutte le tese del circondario. I tenditori sgomenti e stupefatti per tale deficenza, si domandavano a vicenda quale ne fosse la mal cagione, che nessuno sapeva, nè poteva indovinare. Finalmente una mattina passò un tordo che si fece sentire e vedere da tutti gli uccellatori , ma nessuno ebbe la fortuna di prenderlo. Si aspettò quindi di vederne altri, ma invano, poichè terminò il tempo della tesa senza più sentirne. Questa fiaba passò per tradizione di anno in anno nei circoli venatorii, e sebbene non si creda, pure si è mantenuta viva fino ai nostri tempi.
Mettendo dunque da parte tali sciocchezze, bisogna però convenire che si danno degli anni di meschinissimo passo dei tordi, come sembra appunto il corrente, poichè siamo già a tesa inoltrata, e nessun tenditore è arrivato a ingabbiare i necessari richiami. Forse potranno passare in seguito; ma il sempre costante vento marino, nocivissimo al passo degli uccelli pei nostri luoghi, deluderà anche uno volta le non mai perdute speranze.
Preveduta con probabilità questa mancanza, non si sgomentino perciò i tenditori, perchè dopo gli anni di scarso passaggio, ritornano quelli dell'abbondanza.
Questi però verranno aspettati dai cacciatori con la loro proverbiale pazienza; ma non così dagl'incettatori, e molto meno dai ghiotti che vengono espressamente a Montecarlo per mangiare l'arrosto.


Linda
(tratto da "Il Tordo" Anno II N. 2 del 18 ottobre 1885)

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