lunedì 5 maggio 2008
Cronache del Tordo_ Angelo Macarini Carmignani, requiem di un Sindaco Montecarlese
Montecarlo, 20 Dicembre 1885
Una grave sventura ci ha colpiti. Il 15 di questo mese si spense in Lucca per tifoidea la vita di Angelo Macarini, nostro amatissimo Sindaco. Era nato in quella città il 25 maggio 1836 dal Dott. Antonio, che fu distinto medico e colonnello della Guardia Nazionale, e da Anna Putz gentile e virtuosa signora. Amò e Beneficò questo paese fino da quando, adolescente ancora, vi soggiornava coi genitori. Morta quivi una sua parente, la signora Anna vedova dell’Auditore Carmignani, ne ereditò il cospicuo patrimonio. Ed avendo ella fondata una scuola femminile che s’intitola dal suo nome, il Macarini divenne deputato della medesima, e questo grado conservò fino alla morte.
Per le aumentate ricchezze, con minor sacrificio, ma con eguale amore fu sempre prodigo del suo a favore della classe sofferente. Quando si istituì la Guardia Nazionale, egli meritò il grado di capitano e il comando per l’intero comune. Disimpegnò questo ufficio con soddisfazione di tutti; e quando la Guardia Nazionale andò mobilizzata a Camerino, animò coll’autorevole parola e favorì col denaro il contingente di Montecarlo, che partì volenteroso, ardito.
Con pari soddisfazione rivestì le funzioni di Consigliere Municipale. Nel 1875 fu nominato Sindaco e nello stesso tempo Cavaliere della Corona d’Italia, in ricompensa dei servigi resi al paese come patriota e come capitano della Guardia Nazionale. Col crescere dell’autorità crebbero le sue cure affettuose per il benessere di Montecarlo. Il nob. Cav. Angelo Macarini Carmignani esercitò sempre l’ufficio suo con grande zelo e con disinteresse.
Nacque quattordici anni fa per impulso di lui la Società Filarmonica, che ebbe gran parte del suo amore e conforti materiali e morali. I membri del Consiglio Direttivo del quale era presidente, il maestro ed i musicanti tutti nutrirono alta stima e affetto grande per il fondatore e sostenitore principale della nobile istituzione. Fu l’anima della Società Filodrammatica, per il buon andamento della quale non badò a spese e a sacrifizi d’ogni sorta.
Il cuore di quest’uomo, a cui la cittadinanza di Lucca e il paese adottivo rendevano giovedì scorso i funebri onori, non ebbe che palpiti generosi. Integrità di carattere, fermezza nei propositi, perseveranza nel bene operare, ecco le doti dell’animo di questo Angelo consolatore.
L’altrui maldicenza non fece ostacolo alla rettitudine delle sue intenzioni, perché egli non aveva il retaggio dei fiacchi. Era del resto remissivo ed accoglieva l’utile consiglio, perché voleva spendere con matura considerazione il patrimonio del comune, pel quale fu altrettanto avaro, quanto fu prodigo del suo. Onde si acquistò la simpatia, la gratitudine degli amministrati.
La memoria di Angelo Macarini non si cancellerà mai dal cuore dei Montecarlesi. Egli ha ottenuto il ristoro che il mondo suol dare ai suoi benefattori; è stato onorato in vita e pianto in morte da ognuno, pur da coloro che talvolta lo affissero come aspre censure. E’ il caso di ripetere col Leopardi: “Virtù viva sprezziam, lodiamo estinta”. La pubblica gratitudine, il pubblico rammarico verso chi esercitò pubblici uffici, generarono una pietà che commuove e invitano ad imitare l’esempio di chi seppe meritarli. Questo generale compianto sia di conforto alla desolata famiglia. Il desiderio manifestato dal paese di avere gli avanzi mortali del cav. Angelo Macarini, mostra l’amore e la venerazione che nutrì verso di lui.
Ogni Montecarlese, andando a Lucca, se non si recherà a visitarne la tomba per deporvi un fiore, penserà certo che in quel camposanto riposano le ossa d’un uomo benefico, d’uno zelante funzionario, d’un intemerato cittadino.
Il trasporto della salma del nob. Cav. Angelo Macarini-Carmignani ebbe luogo, come dicemmo giovedì 17 corr. A ore 3,30 pom. Apriva il funebre corteo la società di mutuo soccorso di S. Concordio di Lucca; venivano appresso la Banda Musicale di Montecarlo, la Misericordia di Lucca, il feretro ai cui lati era un drappello di pompieri. Stavano alla coltre i Sigg. Consigliere Delegato Gori, Comm. Avv. Pucci Sindaco di Lucca, Comm: Avv. Petri; Presidente del Comizio Agrario, Cav. Franceschini rappresentante il Sindaco di Capannori, Ing. Bianucci ff di Sindaco di Montecarlo. Seguivano il consiglio comunale di Montecarlo, la giunta comunale di Lucca, la rappresentanza del consiglio direttivo della Società filarmonica di Montecarlo, la rappresentanza della Confraternita di Montecarlo, la rappresentanza della Società Filodrammatica di Montecarlo, la rappresentanza degli insegnanti del Comune di Montecarlo, la rappresentanza del giornale il Tordo di Montecarlo, amici della famiglia di Montecarlo, Lucca, Livorno. Mancavano, sebbene invitate, la rappresentanza del Tribunale e quella dell’Esercito.
Nella chiesa di San Michele fu fatta l’associazione del cadavere; quivi pronunziò un breve, ma sentito discorso l’Ing. Bianucci, lodando la virtù dell’estinto. Il corpo musicale ebbe il gentile pensiero di deporre sulla tomba una corona d’alloro con questa iscrizione “I Musicanti di Montecarlo al loro Presidente”. Il trasporto riuscì imponentissimo e commovente. Immensa folla faceva ala al corteo. I Lucchesi, memori delle ottime qualità del Macarini, vollero così dare un’ultima prova d’affetto al loro amato concittadino.
La Redazione
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento