venerdì 12 settembre 2008

Colle in Arte_ Sulla scia di Grazia Margherita e Antonio a Montecarlo per la voce di Piera



Chiunque conserva la capacità di cogliere la bellezza non sarà mai vecchio ( Kafka)

Voglio fare una premessa e sottolineare la differenza tra istinto e intuizione. L’istinto è qualcosa di antico e potente e consente all’uomo di agire senza razionalizzare, secondo schemi biologici. L’intuizione è la capacità di entrare in sintonia con il mondo circostante per cogliere e raccogliere quei segnali che ci consentono di comprendere in profondità la realtà che viviamo. Questo mi consente di parlare di Grazia e Margherita.
Grazia
Non conoscevo Grazia e quando ho pensato a lei,stranamente, ho pensato alla musica.( dei Pooh “…chi fermerà la musica/l’aria diventa elettrica..). E’ con stupore ,quindi, che ,collegandomi al suo sito, ho visto e ho letto delle sue tele ispirate alla musica dei grandi compositori classici. Ho potuto cogliere le linee morbide e i colori muoversi con un ritmo dolce e sinuoso,musicale appunto. Le ho inviato in una e-mail una mia poesia.
Il coloreSi spande Dal cuore
Questo è quello che intuitivamente ho colto nei quadri di Grazia, l’emozione che viaggia attraverso i sensi,dagli orecchi agli occhi per arrivare al cuore ,muovendosi al ritmo della vita, come una fonte che riversa in continuità intorno a sè la vibrazione del mondo. Lasciandoci quindi trasportare da questa vibrazione, è possibile mantenere l’anima giovane,colorando la vita di sensazioni preziose, e assaporando nel quotidiano la bellezza che regala attimi di profonda sintonia con ciò che ci circonda. A questo ci invitano le tele di Grazia,quasi a dire col Faust di Goethe: “fermati attimo, sei così bello”. La ricchezza della diversità degli esseri umani si coglie proprio nella differenza di affacciarsi al mondo per cogliere nella realtà che ci circonda connotazioni ulteriori e profonde sintonie.
Margherita
Anche nelle tele di Margherita salta subito agli occhi il colore,che ,usato in maniera calda e luminosa , trasmette la naturalezza e la forza di una visione del mondo schietta e dolce nello stesso tempo. E’ incredibile come,pur frequentandoci poco, si sia instaurata una sorta di complicità, che ci consente di interagire senza bisogno di tante parole,”roba di donne” L’anno scorso, nella presentazione della mostra, ho utilizzato una mia poesia, adesso posso confessarlo, per esprimere quello che i quadri di Margherita mi comunicavano. Sentirsi donna, come un fiore, un colore, la luna, un profumo, un prato, un tramonto, il mare.
Che cosa posso aggiungere? Che la natura,tema dominante nei quadri di Margherita,accoglie, accompagna, addolcisce la vita di ciascuno di noi, e queste tele ci consentono quindi di rifugiarci e coccolarci con serenità. Non esito a dire che l’anno trascorso ha regalato a Margherita maturità tecnica e psicologica dalle quali emerge una serenità di fondo riconoscibile da un tratto più morbido e più intimo, a connotazione di una sintonia più intensa con la realtà circostante.

Altro ancora voglio aggiungere: Che mi piace parlare delle donne,donne che possono e vogliono raccontare tutte le sfaccettature de l’altra metà del cielo.
Ma qui è presente pure l’anima maschile con la produzione in rame di Antonio. L’arte di forgiare i metalli è antico patrimonio maschile, ma nella scelta di creare piccoli oggetti di arredamento, e non armi, e nella scelta di privilegiare figure di animali si coglie l’attenzione e la sensibilità alle piccole cose, caratteristiche di un mondo femminile. In tutti i modi che l’individuo sceglie di raccontarsi e raccontare il mondo , coltivare “Il bello” ristora lo spirito e consente di accedere a dimensioni altre, che solo l’intuizione e il cuore possono farci gustare. Per dirla con Maslow, “ciò ci permette di percepire la totalità e di sollevarci al di sopra della parzialità consentendoci di assaporare l’autorealizazione.”

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