«L'italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono »
Giuseppe Prezzolini (Perugia 1882 -Lugano 1982) per chi non lo sa, e purtroppo non sono pochi, è stato giornalista, scrittore ed editore tra i più importanti del novecento italiano. Toscano, perchè nato da genitori senesi, la madre persa all'età di tre anni il padre Prefetto del Regno. Morto anche il padre, a soli 21 anni inizia l'attività di giornalista ed editore. Si reca a Parigi dove conosce personalità del calibro di GEORGES SOREL e HENRI BERGSON. Nel primo decennio del novecento fondo due riviste ritenute ancora oggi il massimo esempio offerto dalla letteratura italiana, IL LEONARDO nel 1903 e LA VOCE nel 1908. Partecipa volontario nella prima guerra mondiale come ufficiale, sarà sostenitore del Fascismo ma emigrerà in America alle prime avvisaglie di regime. Negli Usa, pur senza aver conseguito una laurea, sarà professore di letteratura italiani alla Columbia University di New York. Nel secondo dopo guerra tornerà in Italia per stabilirsi sulla costiera amalfitana per poi traferirsi a Lugano come corrispondente de Il Resto del Carlino, dove morirà centenario nel 1982. Una vita lungo un secolo di storia italiana e non solo che l'hanno reso partecipe e protagonista degli eventi di cui siamo figli, che l'hanno posto in contatto con altrettanti protagonisti del novecento, tra cui: Amendola, Apollinaire, Ansaldo, Bissolati, Boine, Carducci, Cardarelli, Croce, Gentile, Gobetti, Einaudi, Gramsci, D'Annunzio, Mussolini, Marinetti, Malaparte, Ungaretti, Missiroli, Pareto, Fallaci, De Felice, Montanelli, Saba Soffici ed altri.
Tra le opere maggiori: i memoriali Dopo Caporetto (1919) e Vittorio Veneto (1920); diversi saggi come La cultura italiana (scritto con Giovanni Papini, 1906), biografie, come Benito Mussolini (1924), Vita di Niccolò Machiavelli fiorentino (1927) e altre opere (America in pantofole, 1950; L'italiano inutile, 1953; Diario 1942-1968, 1980) e il Manifesto dei conservatori. La biografia di Gennaro Sangiuliano edita da Mursia (497 pagine per 24 euro) ci dipinge la grande avvantura umana e culturale di un protagonista "dimenticato" della nostra letteratura a cui abbeverarsi con entusiasmo così da riscoprire non solo l'intellettuale quanto l'uomo, definito anarchico conservatore. Un intellettuale capace di contaminare la letteratura e la politica mantenendo sempre e comunque indiscussa la propria libertà a qualunque costo. Una biografia da conoscere ed approfondire alla portata di tutti coloro che amano la nostra storia e la nostra letteratura.
Vittorio di Taccone
1 commento:
Mi viene in mente una frase di questo grande uomo: "sono un conservatore in un'Italia dove non c'è rimasto più niente da conservare"
Dario.
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