Con questo post iniziamo la pubblicazione a tutti i lettori de Il Tordo le cronache oltreoceaniche del giovane amico e compaesano Jacopo Pasquini (il post dedicato alla sua avventura lo trovate in archivio al mese di settembre) impegnato in un anno di liceo all'estero, scelta volontaria fatta per amore dello studio e dello sport (il basket) grazie ad un progetto in essere nella tanto vituperata scuola italiana. Settimanalmente le cronache di Jacopo saranno lettura toccasana per tutta la nostra comunità, la quale potrà seguirlo e parlargli come invece di essere nel Texas fosse invero nell'Anchione. Crogiolandoci al particolare stile di questo uomo del ventunesimo secolo avremo l'occasione di vedere il nuovo mondo con gli occhi di ognuno di noi, forgiato sul colle nostro tra le mura antiche di gesta e pensieri. A voi buona lettura e grazie a Jacopo per averci aperto il suo pensiero.
In mezzo a tutto questo un viaggio in aereo durato (tra scali e robe varie) 16 ore, il giorno più lungo della mia vita (30 ore, causa fusi), e un milione di addii, tra parenti e amici, vecchi e nuovi. Quello che è strano è che non ti rendi conto di essere dove sei, di fare quello che stai facendo: tutto troppo in fretta, tutto troppo strano.
Come svegliarsi e essere in un letto a due piazze, alzarsi e vedere le casette (rigorosamente ad un piano) circondate ognuna dal proprio giardinetto, così verde che non penseresti di essere in Texas.
E invece? Benvenuto in Texas! Adesso però stiamo a vedere cosa succederà. Non si può che sperare in bene, d'altra parte da qua lanciano le navicelle che vanno fin su Marte...come non vederci qualcosa di buono??
Ah, vi ricordate la massima del nonno, dimenticatela, o chiedete il significato in altra sede, è meglio.
Jacopo
myowntexas.blogspot.com
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