martedì 18 marzo 2008

Storie e Tradizioni_ Oggi San Salvatore Domani San Giuseppe

Molti paesi e località delle nostre zone prendono il nome da santi. A volte santi locali e "famosi" altre volte sconosciuti e che hanno passato la loro vita in contrade lontanissime dalla nostra.
Ed ogni giorno dell'anno ha sul calendario diversi santi.
Oggi per esempio, (a titolo di cuiriosità, non perchè questo abbia oggi un'incidenza pratica nella vita delle persone), non solo è il giorno in cui la leggenda ricorda sia morto San Frediano di Lucca nell'anno 588, ma è anche San Salvatore, e domani è San Giuseppe.
Il San Salvatore che ricorre in data odierna non è quello che viene festeggiato il 6 di agosto con la festa paesana che di solito si fà coincidere con il primo fine settimana di agosto ma un altro di origine spagnola. Ma il "natale" dell'odierna località si ricorda il 13 giugno in quanto è in un atto del 1151 che viene ricordata per la prima volta la chiesa di San Salvatore "sotto Vivinaia". E se gli odierni lavori di recupero e restauro della vecchia chiesa fossero finiti per il giugno di quest'anno, quale migliore occasione per una sua presentazione al pubblico ed alla popolazione locale che non queste due.
Ma forse per San Salvatore ricorrerebbero anche le condizioni per pubblicare una vera e propria "piccola storia" che narrasse della viabilità, della chiesa vecchia e di quella nuova , dell'arrivo della ferrovia e delle sue stazioni, dei ponti in Canneto , e della floricoltura che per decenni ha contraddistinto la sua fiorente crescita economica. Nonchè delle sue famiglie dai: "nobili" Bianucci a quelle che oggi ne reggono il tessuto economico e sociale.
San Giuseppe invece è un santo molto più conosciuto. Ed in Italia fino ad alcuni anni fà era festa nazionale, abbinata a quella del babbo, (di cui forse si aveva più rispetto che oggi), santificata in zona dalla preparazione delle frittelle di riso e dalla festa alla Chiesanuova.
Una volta i contadini accendevano anche falò nella notte, tutte usanze e tradizioni, (cosi come la festa in Selva), che annunciavano la fine dell'inverno, l'arrivo della primavera, il risveglio della natura e la ripresa dei lavori agricoli nei campi.
La nascita dell'odierna frazione di San Giuseppe nel Teso o in San Gallo, è invece recente. La Chiesa "si cominciò a fabbricare" nell'anno 1632 dopo che gli abitanti delle campagne circostanti iniziarono a radunarsi in quel luogo aperto a seguito della peste che sconsigliava la frequentazione di "luoghi chiusi".
In seguito la chiesa si usò come luogo di sepoltura dei canonici di Montecarlo ma sempre guardata "con sospetto" dai montecarlesi che volevano difendere le proprie prerogative.
Ma è con la nascita del bar da Angela (oggi ristorante da Angela e bar Pizzeria da Mauro), e con la scelta di costruirvi la scuola media,ed oggi anche la nuova scuola primaria che, viste le massicce frequentazioni della zona, nei piani regolatori di Montecarlo, si consentirono nuove edificazioni di case e quindi l'arrivo di altri abitanti.
Questi nuovi cittadini, pur provenendo dalle più diverse località della piana di Lucca, saranno quelli che, vivendo a poche centinaia di metri dal centro storico, sentiranno più di altre frazioni il "sentirsi montecarlesi" e quindi ne tramanderanno la storia, la cultura e forniranno "le braccia e la mente" per la continuazione delle numerose istituzioni sociali ed associative.
QUINDI VIVA SAN SALVATORE E VIVA SAN GIUSEPPE.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono di un prezioso unico le informazioni presentate in questo Post. Don Ildo Bonelli, parroco per più di mezzo secolo a San Salvatore, decise di comune con i parrocchiani di celebrare il Santo Patrono in giorno della trasfigurazione sul Monte Tabor di Cristo (il "Salvatore") per distinguersi da altre ricorrenze troppo "generali" come la Pasqua o il Natale. Una festa del Patrono che anche io ricordo prendere il via con la processione per le strade del paese e poi spostarsi nella già avanzata Sagra dell'acciuga marinata... ma io ho vissuto solo la fine di un'epoca. In effetti, seppure non si abbiano alla mano prove fotografiche o video, si narra di come l'originaria celebrazione del Patrono prevedesse non solo la processione, con tanto di drappi porpora di tradizione religiosa appesi alle finestre, ma di un momento conviviale in paese (poi divenuto sagra, col tempo a soppiantare l'originario ed esclusivo spirito religioso) cui seguivano i canonici fuochi d'artificio sulla Pescia. Lentamente è ciò che si vuol rivivere con le feste degli ultimi tre anni anche se il cammino è ancora lungo...
Su san Giuseppe non ho riferimenti in proposito ma so e ricordo a malapena l'esistenza in loco di una sagra, come del resto vigeva al Turchetto ed a San piero in Campo (anche li ultima stanca evoluzione di una giornata di fiera celebrata il 30 giugno). Foto chiaramente nessuna, per ora.
Aspettiamo una tua seconda puntata quanto prima sulla scia di questa!