martedì 13 maggio 2008

Arte & Rime_ Le Bellezze di Montecarlo

Ora che vecchio son diventato

spero che buona ancora abbia la mente,
di ricordare dove sono stato
e di fare capire a questa gente
che un paese uguale 'un ho trovato,
né a levante e nemmeno a ponente,
che lo potesse almeno assomigliallo
quel piccolo, grazioso Montecarlo.

Sembra posato sopra un piedistallo;
dalla pianura se lo stai a guardare
ti metti a dire: "O come han fatto a fallo?",
nessuno se lo pole immaginare
e ti vien la voglia visitallo
il suo teatro che non puoi scordare;
e a vedere la casa del Signore
quella davvero te lo tocca il cuore.

Lì c'è l'ingegneria, lì c'è il pittore
che gli donò la sua rara bellezza,
eppoi ci sono delle brave suore
per educare la sua giovinezza.
Un monumento di grande valore
è quella antichissima fortezza,
e di tant'altre bellezze è corredato
dei più celebri artisti del passato.

E dalla vigne è tutto circondato,
quelle che danno quel pregiato vino
e che da tutti viene ricercato
perchè ce l'ha un sapore sopraffino.
Poi c'han lo Sciabrì', c'hanno il Moscato,
tutte specialita del contadino,
fatto dall'uve di qualità assortita
che quanto più ne bevi e più t'invita.

Qualunque strada è sempre gremita
per andare a mangiare ai ristoranti,
che la cucina c'han tanto assortita
e di secondi qui ne trovi tanti.
C'hanno quella pietanza preferita,
quegli arrosti che son piccanti
che solo a Montecarlo troverai
e il suo sapore non lo scordi mai.

Ma quando queste rime leggerai
tanto ti prego di fare attenzione,
che con la penna non esagerai,
forse mancata è qualche spiegazione;
ma quando siamo vecchi tu lo sai
che il cervello se ne va in pensione.
E con questo vi saluto, o miei signori,
con tante scuse se c'ho fatto errori.

Gino di Taccone

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