martedì 13 maggio 2008

Arte & Rime_ A Simone Seghetti di Montecarlo da Gavorchio

O Simone, lo sai, iar sera di là,
quando caminavo sotto la fortessa,
m'è casco lo sguardo proprio di là,
in duve ir sole come 'na caressa,

scivolando laggiù rietro all'Apuane
sembra proprio che vagghi a dormì,
in tère sconosciute e tanto lontane
e che 'un vogli più ritornà qui.

Sotto di me ner mezzo all'uliveti,
m'è sembro di sentì 'na voce lontana,
porta dar vento, tra i lecci cheti
che fissavin i lumi giù nella piana.

Erin versi cantati, di fatti e di genti,
in ottava rima e con tanta allegria,
parlavin di campi, di vini e sementi,
vienivin da me sù, sù, perla via.

Ho ditto: Voi scommette è Simone,
mi vole sfidà co le sù ottavine,
ma io coll'ottave sembro un bastone,
s'accontenterà di queste quartine.

A pètto alle sue, 'vesto è un lamento,
però l'ho fatta per lù, questa poesia.
Eccola qui ispirata dal quel vento,
che col sù ricordo, ci fa compagnia.

Gavorchio, Montecarlo 2007
www.gavorchio.it

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