mercoledì 25 giugno 2008

Storia & Tradizioni_ Puccini e Montecarlo. Una testimonianza d'affetto

Dichiarazione del Signor Avvocato Luigi Pardocchi

Su richiesta del Prof. Mario Tori che sta raccogliendo notizie e testimonianze circa i soggiorni montecarlesi del Maestro Giacomo Puccini e circa la storia del Teatro dell’Accademia di Montecarlo, attesto quanto segue:

“Nei primi anni della guerra 1915-1918, trovandomi a Viareggio, ospite della Pensione PINI, attigua alla Villa Puccini da poco costruita, ebbe occasione di esser presentato al Maestro dalla proprietaria della pensione, Signora Pini, donna di notevole levatura culturale che Puccini frequentava e trattava con cordiale familiarità.

Quando seppe che ero di Montecarlo e figliolo di Ferruccio Pardocchi, pressochè coetaneo del Maestro e a lui legato da comuni ricordi d’infanzia, Puccini mi fece molta festa. Mi chiamava “Ferruccino” e si trattenne a lungo e con evidente compiacimento a ricordare e rievocare i suoi festosi soggiorni a Montecarlo, le stagioni d’opera dell’Ottobre montecarlese ed il grazioso teatrino paesano in cui - raccontava allegramente il Maestro – fra una schioppettata e l’altra, s’era spassato un mondo, assistendo a quegli spettacoli ingenui, ma fervidi, quando soggiornava sulle pendici del colle di San Martino, nella villa dei Franceschini, se non erro, suoi parenti.

Ricordo, fra l’altro, che il Maestro con un tantino di cordiale malizia ebbe a dire: “quando c’era opera io mi mettevo ben in fondo al palchetto, perchè nonostante tutta la buona volontà degli allestitori e degli esecutori, ogni tanto c’era una voce che calava o un attacco non proprio preciso e allora era meglio che non sapessero che c’ero anch’io in teatro!”

“Una volta arrivammo tutti in paese sul “caro” (alla lucchese) tirato da un paio di vacche e fu davvero una sortita indimenticabile”

Queste notizie e questi episodi ho appreso nelle circostanze sopra specificate dalla viva voce dell’autore di Boheme”
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(Avv. Luigi Pardocchi)

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