POESIA: TRA FUTURO E TRADIZIONE.
SUSSURRI E PENSIERI LUNGO IL FILO DELLE GENERAZIONI ALL'OMBRA DELLA FORTEZZA DEL CERRUGLIO.
Domenica 6 luglio, Piazza F. Carrara ore 21,30
Gran Finale Concorso di Poesia “Premio Simone Seghetti”
Premiazione delle opere finaliste, intrattenimento musicale con il Gruppo di Musica Popolare Toscana Vincanto, lettura di poesie di Simone Seghetti.
Istituito da pochi anni questo concorso stà divenendo un appuntamento fisso fra le iniziative culturali dell'estate montecarlese nel proporlo ai lettori del Tordo abbiamo scelto di evidenziare come questa non sia un iniziativa rivolta al ricordo del passato ma a seminare cultura per il futuro.
Inseriamo oggi due poesia di Marina Natali di Montecarlo invitando altri amici a farci pervenire i loro scritti che verranno inseriti sul blog anche in seguito.
IL MONDO DI OGGI di Marina Natali.
Ma la gente dove andrà
con tanta velocità corran tutti come matti
e la testa fan girar.
L'automobili ti assediano e non si può più camminar.
Non si sa come e perchè questa vita che cos'è
sola me ne vò sul marciapiede
ogni tanto c'è qualcuno che mi chiede
vuoi venire su con noi
siete tanti ma ci si sposta
grazie no non son disposta.
Tanto arrivo come voi
faccio in tempo per mangiare
faccio in tempo per dormire
se si tratta di morire
tutti a tempo noi facciam.
Tutta questa confusione
è soltanto un'illusione.
UN MARITO SOLITARIO di Marina Natali.
Ricordo quando ci incontrammoUn'incontro improvvisato
quella mattina in piazza del mercato.
Con gli amici te ne stavi e di me non ti accorgevim
a nel passar vicino mi facesti l'occhiolino.
Tutto ben pettinato preciso e ordinato mi dissi
non so perchè questo ragazzo fa per me.
Indietro ritornasti dagli amici ti staccasti
quel che avvenne vedi bene ancora oggi siamo insieme
però fra te e me troppa differenza c'è
a me piace compagnia con la gente in armonia
tu staresti sempre solo solo al bar trovi la via
stai da solo anche nei campi ma non pensi mai a me
se star soli viene a noia o se la noia l'hai con me.
Quando al fin della giornata verso casa te ne vai
arrivato dentro l'uscio dimmi un po' che cosa fai
giri a destra giri a manca per vedere di trovar
qualche cosa non perfetto per poter poi brontolà.
Nel silenzio della casa chiuso in bagno te ne vai
non sapendo che inventare.
Ti rimiri nello specchio la tua faccia da sbarbare
tu sparlotti e riborbotti non so mai quello che dici
passa il tempo ma intanto tu ci metti le radici
separarsi non conviene se non c'è una ragione
e perciò staremo insieme
c'è di mezzo la pensione.
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