Di Angelo Monaco
Montecarlo –Lu- Oggi è 8 marzo festa delle donne; così importanti,così strane, spesso incomprensibili agli occhi degli uomini; quasi sempre indispensabili compagne di vita e di lavoro. Sono le donne coloro che ci accompagnano tutti i giorni, che assistono e si prendono cura della famiglia, sempre divise tra due lavori: uno fuori e l’altro in casa. Spesso oggetto del desiderio, ma anche della vergognosa violenza che gli uomini spesso riservano loro, come la cronaca tristemente ci racconta quotidianamente. Donne che come in America hanno dovuto attendere il Presidente Obama per vedere riconosciuto il diritto a ricevere uno stipendio uguale a quello degli uomini. Poi ci sono le donne che provano a salire di livello e si mettono in gioco per amministrare il nostro paese cercando di fare politica. L’Italia è un paese maschilista in politica e anche Montecarlo conferma la regola; solo due infatti sono le donne presenti in Consiglio Comunale e nessuna ricopre il ruolo di assessore. Molti sono i problemi che impediscono alle donne di accedere alla politica. Abbiamo chiesto a Tiziana Ulivieri Consigliera comunale del gruppo di centrosinistra Vivere Montecarlo, di provare a spiegarci perché. 43 anni, maestra elementare in servizio presso la scuola di Montecarlo, con la passione per la musica ed un diploma di conservatorio nel cassetto.
Tiziana, quando hai iniziato la carriera politica?
Ho iniziato l’attività politica con i DS alla fine del 2003. Poi sono stata eletta alla costituente regionale PD il 14 ottobre 2007 e sono segretaria del Partito Democratico a Montecarlo.
Cosa vuol dire far politica come donna?
Vuol dire portare un diverso punto di vista ed un nuovo contributo a piattaforme programmatiche e progetti di governo del territorio. Vuol dire vivere la politica con un approccio più pragmatico, mettendo a disposizione un patrimonio prezioso di competenze, energie, innovazione.
Montecarlo –Lu- Oggi è 8 marzo festa delle donne; così importanti,così strane, spesso incomprensibili agli occhi degli uomini; quasi sempre indispensabili compagne di vita e di lavoro. Sono le donne coloro che ci accompagnano tutti i giorni, che assistono e si prendono cura della famiglia, sempre divise tra due lavori: uno fuori e l’altro in casa. Spesso oggetto del desiderio, ma anche della vergognosa violenza che gli uomini spesso riservano loro, come la cronaca tristemente ci racconta quotidianamente. Donne che come in America hanno dovuto attendere il Presidente Obama per vedere riconosciuto il diritto a ricevere uno stipendio uguale a quello degli uomini. Poi ci sono le donne che provano a salire di livello e si mettono in gioco per amministrare il nostro paese cercando di fare politica. L’Italia è un paese maschilista in politica e anche Montecarlo conferma la regola; solo due infatti sono le donne presenti in Consiglio Comunale e nessuna ricopre il ruolo di assessore. Molti sono i problemi che impediscono alle donne di accedere alla politica. Abbiamo chiesto a Tiziana Ulivieri Consigliera comunale del gruppo di centrosinistra Vivere Montecarlo, di provare a spiegarci perché. 43 anni, maestra elementare in servizio presso la scuola di Montecarlo, con la passione per la musica ed un diploma di conservatorio nel cassetto.
Tiziana, quando hai iniziato la carriera politica?
Ho iniziato l’attività politica con i DS alla fine del 2003. Poi sono stata eletta alla costituente regionale PD il 14 ottobre 2007 e sono segretaria del Partito Democratico a Montecarlo.
Cosa vuol dire far politica come donna?
Vuol dire portare un diverso punto di vista ed un nuovo contributo a piattaforme programmatiche e progetti di governo del territorio. Vuol dire vivere la politica con un approccio più pragmatico, mettendo a disposizione un patrimonio prezioso di competenze, energie, innovazione.
Donna, mamma, moglie, lavoratrice e politica? Si riesce a coniugare tutto?
E’ difficile e faticoso riuscire a conciliare i ritmi familiari e lavorativi con l’attività politica. Una donna che fa questa scelta deve necessariamente avere alle spalle qualcuno che ne condivide impegni e responsabilità. Ma ci sono sempre più casi che dimostrano che si può fare.
E’ difficile e faticoso riuscire a conciliare i ritmi familiari e lavorativi con l’attività politica. Una donna che fa questa scelta deve necessariamente avere alle spalle qualcuno che ne condivide impegni e responsabilità. Ma ci sono sempre più casi che dimostrano che si può fare.
Il Pd ha scelto che nelle liste ci siano almeno il 50% di donne. Sei d'accordo?
Per affermarsi in un mondo difficile come la politica le donne hanno sempre fatto più fatica, messo più energia e più lavoro. Con questa scelta, che condivido, si è aperta una breccia; con il 14 ottobre si è messo in moto un processo importante, ma ancora le donne non hanno fatto il grande salto, dalle assemblee dove si alza la mano alle stanze dei bottoni, dove si continua a decidere in un universo prevalentemente maschile.
Per affermarsi in un mondo difficile come la politica le donne hanno sempre fatto più fatica, messo più energia e più lavoro. Con questa scelta, che condivido, si è aperta una breccia; con il 14 ottobre si è messo in moto un processo importante, ma ancora le donne non hanno fatto il grande salto, dalle assemblee dove si alza la mano alle stanze dei bottoni, dove si continua a decidere in un universo prevalentemente maschile.
Essere donna è sempre sinonimo di capacità di fare politica?
Non necessariamente, così come non lo è essere uomo.
Non necessariamente, così come non lo è essere uomo.
Come hai vissuto questi 5 anni in Consiglio Comunale?
Sono stati indubbiamente un’esperienza formativa, che mi ha arricchito da un punto di vista politico e personale, ma sono stati anche anni difficili e faticosi, in cui a volte mi sono trovata sola ed impreparata ad affrontare le circostanze.
Sono stati indubbiamente un’esperienza formativa, che mi ha arricchito da un punto di vista politico e personale, ma sono stati anche anni difficili e faticosi, in cui a volte mi sono trovata sola ed impreparata ad affrontare le circostanze.
Il momento più bello e quello più brutto della vita politica?
Il momento più bello è stata la telefonata fatta ad un agricoltore, padre di famiglia, per comunicargli l’esito positivo di una battaglia condotta insieme. Il momento più brutto è stato la caduta del Governo Prodi.
Il momento più bello è stata la telefonata fatta ad un agricoltore, padre di famiglia, per comunicargli l’esito positivo di una battaglia condotta insieme. Il momento più brutto è stato la caduta del Governo Prodi.
Ti sei mai sentita presa in giro dalla politica solo perché donna?
Tutte le volte in cui esponenti della Giunta Pieretti hanno cercato di sminuire le mie critiche al loro operato con battute da bar.Per il futuro come vedi il ruolo delle donne in politica?
Le donne hanno già dimostrato di poter essere classe dirigente, con la loro determinazione, con la voglia di fare e con la capacità di radicarsi sul territorio.
Ti ricandidi?
Tutte le volte in cui esponenti della Giunta Pieretti hanno cercato di sminuire le mie critiche al loro operato con battute da bar.Per il futuro come vedi il ruolo delle donne in politica?
Le donne hanno già dimostrato di poter essere classe dirigente, con la loro determinazione, con la voglia di fare e con la capacità di radicarsi sul territorio.
Ti ricandidi?
Non lo so ancora.
Un’auspicio personale?
Verrà un giorno in cui non ci sarà più bisogno dell’8 marzo. Magari in ritardo, ma verrà anche in Italia. E sarà un bel giorno, per tutti, non solo per le donne.
Verrà un giorno in cui non ci sarà più bisogno dell’8 marzo. Magari in ritardo, ma verrà anche in Italia. E sarà un bel giorno, per tutti, non solo per le donne.
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