domenica 30 novembre 2008
2 A 2 DEI PUFFI
Pagelle: Puffo artista 6,5; puffo sornione 6; puffo burlone 5,5; puffo golosone 5,5; puffo sognatore 6; puffo inventore 7.
Grandepuffo.
VIVA SANT'ANDREA 744 VOLTE
Una festa religiosa e paesana che negli ultimi anni ha assunto un tono minore, nell'astenzione lavorativa ma anche per i festeggiamenti religiosi a vantaggio della più venerata Madonna del Soccorso.
Eppure tale patrono affondà la sua tradizione dal lontano passato, addirittura dai tempi di Vivinaia.
Infatti proprio a Sant'Andrea era dedicata la chiesa della distrutta Vivinaia sicuramente dal 1264.
E' proprio del 31 dicembre di quell'anno il primo atto che si conservi rogato all'interno della Chiesa di Sant'Andrea.
Sono quindi sicuramente 744 anni che tale santo è il principale di Montecarlo, sicuramente a seguito della costruzione di una nuova e più grande chiesa che andò a sostituire una precendente dedicata a San Michele.
Sant'Andrea è conosciuto per la raffigurazione della particolare croce fatta a x, un tipo di strumento di morte raffigurato fin dai primi tempi della cristianità come dimostra la sovrastante foto che raffigura dei frammenti del tappeto dell'esilio risalente al 150/180 dell'era cristiana.
Ma la croce di Sant'Andrea è raffigurata anche all'interno della nostra Collegiata. Proprio nell'unico frammento pittorico risalente al XIV secolo a noi rimasto.
Si trova nell'intonaco in alto, sul lato destro vicino alle scale del pulpito.
Questa immagine ( seconda foto ) sarà sconosciuta alla maggioranza dei montecarlesi perchè situata in alto ed in luogo buio. Essa rappresenta il volto del Salvatore con accanto nella cornice due croci a x, proprio nella forma come era probabilmente la croce su cui è morto Gesù.
Quest'anno 2008 la parrocchia ha organizzato dei festeggiamenti più solenni per il Santo Patrono.
Quindi oggi tutti in chiesa secondo il programma esposto nel post di due giorni fà.
sabato 29 novembre 2008
NOVITA’ AL BAR DA FABIO: IL GIRO DI PIAZZA (A CALCI NEL CULO)
Cari amici, sono certo che il titolo da Vernacoliere vi stupirà ma credetemi che il giro di piazza a calci nel culo è stato davvero provato la scorsa notte da un peregrino di Altopascio. In cambio di cosa? Beh, in cambio di un Mars. Si, proprio di quel delizioso cioccolatino di cui vanno matti i nostri bambini. Tutto ciò vi sembra assurdo? Allora cerchiamo di mettere insieme i pezzi di questa strana vicenda.
Tutto iniziò una notte di inizio autunno quando, al bar da Fabio, rintoccava l’una di notte. Il freddo iniziava a pungere e la stanchezza sembrava pervadere il corpo del nostro avventore altopascese che, per tirarsi un po’ su, scelse di acquistare la nota barretta di cioccolato al bar sansalvatorino. Non ci fu mai mossa più funesta, perché, mentre stava pagando il conto, entrò dalla porta il Demone della bassa piana. Occhi della tigre, sguardo minaccioso e… piede pronto al tiro. I due si guardarono a lungo, il nostro malcapitato era attonito, disperso, avrebbe voluto mai essere lì. Rimase di gesso alcuni secondi poi accennò una rapida fuga, l’unica ancora di salvezza, ma fu subito ripreso con uno scatto felino appena fuori la porta d’ingresso. Ebbe inizio la mattanza e la fortuna non fu certo dalla sua parte: ebbe parcheggiato in fondo alla piazza. Correva alla cieca, come una zebra rincorsa da un leone affamato, e ad ogni passo riceveva un fendente nel sedere, di quelli che fanno male, di quelli che pungono come frecce arroventate. Soffriva, il nostro sfortunato amico, ma correva più che poteva, come chi sa bene che fermarsi sarebbe equivalso ad una fine ancor più tremenda. Dopo essere giunto alla macchina scrivendo sul terreno una parabola arcuata, aprì la portiera e finalmente riuscì a mettersi in salvo da quella furia bestiale. Chiuse la vettura, dolorante come una vongola in padella, sospirò, emise suoni indecifrabili e ripartì per la patria lontana. Fu visto alcuni giorni dopo con l’animo a terra, mentre camminava a passo lento con una fascia al collo che gli sorreggeva la mano livida. Del motivo della mattanza non posso riferire: dirò solo che le umane passioni spingono spesso l’uomo a gesta spietate ed imprevedibili. Non posso aggiungere di più.
venerdì 28 novembre 2008
E STASERA TUTTI AL CINE
Inizia stasera alla chiesa della Misericordia di Montecarlo la rassegna di film organizzata dalla locale associazione paesana CINES MONTECARLO. Essere "campanilisti" significa anche uscire di casa in una serata di pioggia e ritornare a vedere tutti insieme un film, invece che rimanere da soli di fronte alla tv. Anche questo è "comunità".
mercoledì 26 novembre 2008
SERATA CINEMA AFRICANO A MONTECARLO
domenica 23 novembre 2008
I PUFFI TORNANO A VINCERE
Classifica: Badia 9; West Ham* 7; Derby*, Puffi , Red Devils 6; Napoli time, La collese 5; Rocky bar 4; Blancos, Intipizza 3; Ponte B, Brace e A 2. * una partita in meno
Grandepuffo
IL PUNTO HANDY RIAPRE A MONTECARLO
venerdì 21 novembre 2008
Montecarlo fuochi d'artificio
giovedì 20 novembre 2008
mercoledì 19 novembre 2008
MyOwnTexas from Jacopo Pasquini_ I Mavericks e il Maverick, due storie diverse.
"Hey Jacopo".
Sono ormai le 10 passate, e non tanto la scuola, quanto la quotidiana doppia seduta di allenamento, si fa sentire. Siamo più o meno all'ora di addormentarsi insomma.
Quel nome, pronunciato per l'ennesima volta con quell'ormai familiare accento americano, ha qualcosa di più strano stasera.
"Come here, look at this".
Avevo lasciato gli Spurs a 4 minuti dalla fine del 4° quarto sotto di sedici contro i Mavs, che quella sera sembravano essere stati benedetti dal più importante degli dei del basket. Dirk tuttavia non era in serata strabiliante, 30 in 37 minuti. Ci avevo quasi creduto, non so con quale logico sostegno, ma devo ammettere che ci avevo quasi creduto. Forse Gregg, anche se nel nuovo stile meno ammiraglio e più uomo vissuto (vedi barba incolta ormai da parecchie settimane) offriva sostegno a tale tesi, che tuttavia rimaneva pur sempre terrena e quindi irrealizzabile, vista la presenza divina che quella sera era scesa all'AT&T Center.
Così mi dirigo molto controvoglia verso la tv, da cui sento arrivare un frastuono di gente che urla. Come se gli Spurs avessero miracolosamente rimontato. Si, questa volta sono quasi del tutto convinto. Sullo schermo brilla un numero bianco su sfondo blu, che più o meno occupa tutta l'immagine: 284. Sinceramente troppi, anche se ci fossero stati i vecchi Suns, figuriamoci per la squadra di Popovic.
"Look, this is Chicago, he's gonna talk in a minute!"
Su un palco circondato da migliaia di persone appare l'eletto. Downtown Chicago fa da sfondo al nuovo presidente degli Stati Uniti. 284 sono i "seggi" (la traduzione da "electoral votes" mi sfugge) che Barack Obama, ore 10:20 sul fuso della Windy City, ha appena conquistato. 270 ne servivano per la vittoria. Da lì in avanti, seppur restando con il voto popolare in bilico, sarà un massacro: 365 a 162. Ma ormai nessuno se ne curava nemmeno più. Il primo uomo afro-americano era stato eletto da pochi minuti Presidente degli Stati Uniti. Roba da non credere. No infatti, nessuno ci credeva. Chi aveva votato l'uomo da Chicago era abbastanza sicuro che l'America non fosse pronta per tutto ciò, mentre i sostenitori del Maverick (guarda te, le coincidenze) increduli sbattevano il telecomando contro il televisore, convinti che questa, più di molte altre cose, porterà più danni che benefici. C'è chi poi invece si rassegna dicendo che (testuali parole) se il nostro presidente è nero, non ci possiamo far niente, dobbiamo solo accettare la dura realtà. Che detta così fa spavento, ma anche se l'inglese ancora qualche volta zoppica, il senso di tali parole l'ho ampiamente compreso. E non credo servano spiegazioni.
Apparte ciò, credo che questo episodio in qualche libriccino/almanacco in un modo o nell'altro è destinato a finirci. Ed essere lì, con qualcuno che in fondo ci sperava, ma che in cuor suo non voleva mettere troppo le mani avanti, è una di quelle cose che ti riconciliano. Con il mondo, con l'America. Se poi la mattina seguente, la professoressa di diritto, marito e figlio nell'esercito, texana fino all'osso e apparentemente repubblicana convinta, dice che in 8 anni l'amico del maverick ha fatto "più danni della grandine" e per questo i compari non meritano altri 4 anni nel D.C., allora ti riconcili anche con tutti gli altri. Tutti gli altri poveri (scusate l'invettiva) stolti che credono che il colore valga più di tutto il resto. E allora che blu (colore dei democratici ndr) sia, e che sia sempre più scuro, tendente al nero, se qualcuno fosse propenso a creare un'analogia. A tutti gli altri poveri stolti che hanno la storia sotto gli occhi, e non se ne vogliono rendere conto. Un grazie invece a tutta l'America repubblicana o democratica che sia, che si accorge che forse a partire dal 4 novembre 2008 qualcosa è cambiato, e aldilà dell'ideologia politica, quel qualcosa si è evoluto, è migliorato. Grazie, per avermi fatto toccare con mano La storia.
Menzione speciale se la merita chi poi, stando a destra dell'oceano riserva (e come non aspettarcelo) amenità varie sul nuovo eletto, "prendendosi la briga e di certo il gusto" di far passare da idioti una sessantina di milioni di persone. Vabbè, nel grande ci sta il piccino, anche lui con il suo pensiero qualcuno pur rappresenterà…Forse. Come la pensa chi scrive più o meno si sa.
Jacopo.
Leggi razziali, grazie Presidente Fini
Grazie Presidente Fini a nome di tutti quei cittadini Italiani che ancora oggi provano profonda vergogna per uno degli atti più indegni che la storia nazionale ricordi. Un esempio di chi sa guardare al futuro.
Fini: ''Leggi razziali vergognose''
Il presidente della Camera Fini ha condannato come "vergognose" le leggi razziali del 1938.
Le leggi razziali, emanate dal Parlamento italiano nel 1938, sono "una delle pagine più vergognose della storia italiana". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini in uno dei passaggi del suo discorso di apertura del convegno, nella Sala della Lupa a Montecitorio, sul tema "Religioni per la pace". Fini ha ricordato che il convegno si tiene, per una coincidenza, nell'anniversario del giorno "in cui questa Camera si rese protagonista di una delle pagine più vergognose della storia italiana con l'emanazione delle leggi razziali".
domenica 16 novembre 2008
PENSIERI LIBERI_BUONA GUARIGIONE MAESTRO HANDT
Ho recentemente appreso dai giornali la notizia riguardante il pestaggio a Columbus, capitale dell’Ohio, del maestro Herbert Handt ad opera di un malvivente che ha agito senza apparenti motivi. Mentre auguro una pronta guarigione al maestro, che rischia la cecità, vorrei farvi riflettere sull’accaduto. Questo non è affatto un caso isolato negli States, in quanto i casi di violenza, definiamola “anarchica”, negli ultimi anni nel paese a stelle e strisce sono in aumento esponenziale. Ebbene sì, nella paradisiaca società occidentale, prodiga di benessere e di libertà, si compiono atti criminali senza senso, indicatori del declino socio-culturale e del progressivo imbarbarimento della nostra civiltà.
Nel paese modello della democrazia la forbice tra ricchi e poveri non fa che allargarsi, pertanto la disperazione ha fatto aumentare i casi di suicidio e di violenza privata, entrambi raddoppiati dagli inizi del novecento ad oggi. In una società opulenta, dove una parte della popolazione si sta proletarizzando ed un’altra fetta risulta insoddisfatta in quanto incapace di godere dei propri vantaggi sociali, aumenta in maniera esponenziale il consumo di alcool e di droga. Queste sostanze, come tutti sanno, alterano lo stato psichico di chi le assume e possono portare a compiere azioni socialmente pericolose, come quelle che potrebbero aver portato all'insensato pestaggio del maestro. A livello di idealtipo, la mancanza di solidarietà che si lega ad un utilitarismo sfrenato dovuto al culto del self made man, infine, può condurre senz'altro al disprezzo del prossimo e può sfociare in vari tipi di violenza (non solo fisica). La decadenza delle istituzioni scolastiche, l’edonismo di massa, il trapasso della famiglia tradizionale e l’evacuazione dalle esigenze spirituali a mio avviso hanno concorso a fare il resto.
In America, e per riflesso nel vecchio continente, la violenza si sta espandendo sempre più e non si riesce più a canalizzarla e nemmeno ad integrarla, così da divenire perversa ed imprevedibile nel suo grado d’ampiezza. Si consta che in Francia, le violenze gratuite, dal 1984 ad oggi, siano passate da 116.000 a 230.000 all’anno. Ovviamente gli atti di violenza sono difficili da quantificare in quanto molti di essi non vengono denunciati, così da far aumentare notevolmente il loro numero reale. L’espansione virale della violenza, specialmente tra i giovani, è sotto gli occhi di tutti anche in Italia. Visto il trend, pare proprio non resti altro che rassegnarsi ad una nuova, inarrestabile, stagione di violenze.
Dario Donatini.
venerdì 14 novembre 2008
Storie & Tradizioni_ Casette insolite a Montecarlo
Tutto può essere oggetto di espressione artistica, ed a volte girando per le nostre campagne si incontrano situazioni particolari che ci affascinano per la loro curiosa fantasia, o l'utilitaristica particolarità .
Inseriamo nel blog tre foto.
La prima ritrae un improvvisato ed essenziale disegno a gessetto che si trovava nell'inverno scorso nel piazzale di ingresso della scuola media di San Giuseppe.
La seconda immortala una grossa pianta di fico d'india nel Poggio Baldino. Ma tale pianta non è adatta al nostro clima invernale, ed il proprietario ha pensato bene di costruirgli intorno una "casetta" a mò di riparo.
La terza ci mostra una catasta di legna in deposito per l'inverno costruita nella campagne di San Salvatore.
Piccole cose e semplicità campagnole le quali contribuiscono a fare unico il nostro paesaggio toscano ed "arguti" i suoi abitanti.
giovedì 13 novembre 2008
Il Colle dello Sport_ Disastro dei Puffi alla Badia
Pensieri Liberi_Free Blogger
mercoledì 12 novembre 2008
Pensieri Liberi_ Nassiriya, per non dimenticare
lunedì 10 novembre 2008
Pensieri LIberi_ Ricordare, perché non capiti mai più
*Nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938, detta "notte dei cristalli" (Kristallnacht), in tutta la Germania furono bruciate molte sinagoghe e distrutte le vetrine dei negozi appartenenti agli ebrei. L'azione, che indusse numerosi ebrei a lasciare il paese, fu decisa come rappresaglia a seguito dell'uccisione del diplomatico tedesco Ernst von Rath per mano di un esule ebreo, Hirsch Grynszpan sconvolto dalla deportazione operata dai nazisti dei suoi genitori in Polonia. Per ritorsione Hitler scatenò una campagna punitiva coordinata tra gioventù hitleriana e SS che in ventiquattr'ore devastò migliaia tra sinagoghe, negozi, uffici e abitazioni di ebrei, facendo quasi duecento vittime, e avviò ai campi di concentramento 26.000 ebrei. I titolari delle proprietà distrutte non solo non vennero risarciti, poiché gli ebrei tedeschi erano stati privati del diritto di stipulare indennità assicurative, ma in base a un decreto del 12 novembre subirono anche la confisca del 20% dei loro beni a titolo di multa. Tre giorni più tardi ai bambini ebrei fu formalmente proibito di frequentare le scuole tedesche. La notte dei cristalli segnò così il momento di passaggio dalla politica di discriminazione contro gli ebrei, avviata dal regime nazista con le leggi di Norinberga del
domenica 9 novembre 2008
InfoColle_ Paolo Miniati..è qui
Lui è ancora bello, giovane ed "abbronzato" ma non è nessuno fra quelli della foto sopra.
Però sta bene ed è soddisfatto di quanto impostato e realizzato nella sua permanenza in Burkina.
Tutti noi ci auguriamo che nei prossimi giorni voglia raccontarci sul blog di questa sua nuova, breve ed intensa esperienza.
sabato 8 novembre 2008
Pensieri Liberi_ Processo alla Televisione
Feuerbach, Prefazione alla seconda edizione de L’essenza del cristianesimo.
Il televisore, che tra poco compierà settanta anni di storia, è l’elettrodomestico più diffuso nel mondo ed è quello che più di tutti ha cambiato lo stile di vita dell’uomo moderno; tanto che oggi pare impossibile farne a meno. Abituati come siamo alla sua presenza, se entriamo in una casa nella quale ne manca uno, questa ci parrà sicuramente fredda, poco accogliente o quantomeno incompleta. Questo perché la TV è posizionata al posto d’onore nella sala principale della casa, in un punto in cui sia visibile da tutti e possa irradiare chiunque con i suoi avvolgenti fasci luminosi. Pertanto la disposizione di altri mobili ed elettrodomestici all’interno della stanza varia in funzione di essa. Messa sul trono, essa pare guardarci da una posizione di superiorità, mentre come sudditi ipnotizzati ne rimaniamo incantati per lunghe ore. Possiamo così dire che la sua presenza ha rotto il cerchio conviviale, il quadro nel quale si collocavano un tempo le relazioni umane. Mi spiego meglio. Se prima si poteva parlare con i propri parenti ed amici attorno al focolare oppure al tavolo, adesso è la tv a catturare l’attenzione perlomeno di una parte dei membri della famiglia e così viene a mancare il dialogo, elemento alla base dell’educazione di un figlio e del rapporto moglie/marito. A tal proposito c’è da dire anche che la televisione è l’unico mezzo che riesce a catturare l’attenzione del bambino, creatura solitamente vivace ed attiva, che così annichilisce. Invece di uscire, di parlare, di andare a teatro od al cinema (che purtroppo si sta conformando sempre più alle esigenze della tv) oggigiorno si guarda la televisione. Essa favorisce dunque lo sfaldarsi del legame comunitario e crea un forte isolamento, comportando un sacco di problematiche sociali, che possono portare alla droga, all’alcolismo od ad altre forme di alienazione.
Guardare la televisione costituisce oggi per gli occidentali una delle attività principali della giornata, si stima che la gente ne guardi in media due-tre ore al giorno. Ed, assieme ad internet, costituisce il principale mezzo informativo per milioni di persone, questo la dice lunga sul grado di preparazione degli occidentali sui temi di attualità. Infatti, la televisione fa passare per vero quello che in realtà è il frutto di una selezione, di un montaggio. Fa passare solo ciò che vuole e ciò che non viene raccontato è quindi come se non esistesse. Può far paura ma è così. Il messaggio della televisione, poi, vuole raggiungere tutti, e per far ciò viene abbassato notevolmente il livello culturale. Ecco perché ci dobbiamo sorbire veline, reality e spazzatura varia. Infatti l’unica cosa a contare per i produttori è l’auditel. Ma una cosa guardata da più persone vale più di una guardata solo da una nicchia? La quantità non è forse una cosa diversa dalla qualità? Dieci sedie rotte valgono più di una sedia buona? La critica poi non è ammessa in televisione. Ovviamente chi ne contesta il sistema ne è escluso a priori, spoil-system o meno. Il principio della concorrenza infine obbliga ad uniformare l’offerta, così ci troviamo davanti a programmi analoghi su qualsiasi rete e ciò comporta un’estrema monotonia; risulta così difficile uscire dal labirinto della banalità.
Purtroppo, viviamo in quella che Guy Debord, agli albori del ’68, definì la società dello spettacolo. In questa società i programmi televisivi sono al servizio del mezzo di produzione capitalistico, divenendo non altro che spazi tra due pubblicità. Lo spettatore incarna dunque la figura del consumatore, che gode dello spettacolo ma non si rende conto dell’alienazione che esso comporta. Perché lo spettacolo non è altro che merce, la pubblicità stimola vecchi e bambini all’acquisto di beni materiali e quindi alimenta il consumismo, e quello che esso provoca credo sia sotto gli occhi di tutti. I mezzi di comunicazione di massa posso infatti imporre quali prodotti acquistare, screditare idoli, elevare determinati valori a scapito di altri. Insomma, la televisione manipola le menti e condiziona le persone che la guardano, conformando ed appiattendo i comportamenti della gente. Vi invito dunque, cari amici, a rendervi conto di quello che la sua presenza, e soprattutto la sua accensione, comporta.
Pensieri Liberi_ Agricoltura tra passato, presente e futuro.
Pensieri Liberi_ La potenza dei media... ed ognuno ha i suoi
Oggigiorno nessuno ignora quale sia la potenza dei mezzi di informazione per veicolare il proprio messaggio o per pubbicizzare notizie, avvenimenti e fatti.
Certamente i mezzi di informazione come giornali e TV non hanno abbastanza spazio per contenere tutta la voglia di comunicare della popolazione.
Allora il cittadino comune si organizza, usa la fantasia e per far conoscere l'ingegno della propria arte, il suo incontenibile amore o il proprio disappunto di fronte a certi comportamenti sociali usa altri mezzi.
Montecarlo non sfugge a questa regola e presenta molteplici simpatiche esplicitazioni.
Le foto inserite nel post ci mostrano "l'eterna" dichiarazione d'affetto verso Arianna che occupa il muro di cinta della scuola media, un'opera d'arte inusuale ma significativa esposta l'estate di alcuni anni fà presso la Fattoria Buonamico e l'esplicito disappunto del propritario di un terreno in Cercatoia verso chi non fà fare i bisogni dei propri animali a casa sua.
Tutto è notizia, tutto è arte, tutto è incontenibile messaggio di gioia verso la vita.
venerdì 7 novembre 2008
Pensieri Liberi_ A Montecarlo la scuola è già di qualità
La dimostrazione sono le molteplici attività integrative e complementari svolte dagli studenti dei vari livelli educativi. Ma sopratutto lo "certifica" il fatto che all'Istituto comprensivo scolastico di Montecarlo vengono allievi provenienti dai vari paesi del circondario, e ci vengono perchè essa è migliore di quella del loro paese.
Fra le varie attività svolte dalla scuola media c'è, ormai da alcuni anni, la pubblicazione di un annuario dove si esplicitano le varie attività didattiche del plesso.
Quella della foto è la copertina dell'annuario di quest'anno, recentemente distribuito, in seguito inseriremo anche capitoli interni dello stesso, dcon le iniziative più qualificanti o legate alla comunità paesana.
giovedì 6 novembre 2008
Un Montecarlese in Usa_ Mister musscolo e l'etica del lavoro
Diciamo a questo punto che da annettere al dottore e all'avvocato ci sono anche gli insegnanti, che tuttavia, nonostante "professino" la loro conoscenza, cercano di fare il loro onesto "lavoro". Insomma: scuola pubblica americana? Ok, tutto quello che vuoi, ma ho visto di peggio. Fa eccezione lui: 5° periodo. Che dopo varie scampagnate in lungo e in largo per il campo, ci porta in palestra. Lì risiede una persona, o personal trainer, con una maglietta grigia con scritto Lobo(l'animale simbolo della scuola)-Football. Tanto per dare un'idea di chi sia l'individuo che colma tale t-shirt, dico solo che i suoi bicipiti, a occhio e croce, sono più grandi delle sue cosce. Per di più tiene continuativamente le braccia conserte, che di certo non aiuta ad affermare il contrario. Diciamo che due o tre "lavoretti" così a perditempo lui se li è fatti. E di certo i suoi successori non possono essere da meno. Così si arriva in palestra e formate le coppie, si va verso un'ora e un quarto di "duro lavoro". I due coach, appena arrivati, assistono sprezzanti a quel massacro di fatica. E anche questo "lavoro", come ogni altro, lo fai perchè ti serve, e la ragione del bisogno non conta. Altrimenti saresti già a mangiare il sandwich che con tutta la cura viene preparato ogni mattina, prima di andare a scuola. E invece arrivi a pranzo, in ritardo perchè Mister Muscolo non è mai contento, che quel tramezzino fai fatica ad alzarlo. Ma , d'altra parte, l'etica del "lavoro" si impara sin da piccoli e allora qua, già dall'high school, c'è qualcuno che ti spiega che forse è meglio andare al College e imparare a "fare una professione" piuttosto che continuare a "lavorare". Sì perchè qua se nessuno ve l'avesse ancora detto, non si "va" in palestra, si "lavora" in palestra, e interpretare la differenza non è poi così difficile.
P.S.: A fine sessione, però, manca una cosa. Infatti ci dirigiamo misteriosamente verso lo spogliatoio. Si vede che Mister Muscolo non ha bisogno di ringraziare il Signore...
Jacopo.
mercoledì 5 novembre 2008
Pensieri Liberi_ Raccolta differenziata porta a porta: prime considerazioni
Partirà nei prossimi giorni a Montecarlo la raccolta differenziata. Non vi è dubbio alcuno sul fatto che si tratti di uno degli strumenti più moderni e culturalmente avanzati per riuscire ad affrontare un problema enorme qual'è la gestione dei rifiuti. L'eterna lotta tra incenetoristi e discarichisti trova dunque nella raccolta differenziata porta a porta un nuovo outsider. Infatti credo che la maggior parte dei cittadini normali vi sia stata una notevole presa di coscienza sull’importanza che riciclare i rifiuti riveste in termini di minor utilizzo delle risorse fondamentali del pianeta. Quello che però manca a questo sistema è il virtuosismo di sindaci e amministratori, i quali in molti casi cercano solo di salire sul carro di un tema a loro imposto da eventi esterni più che per convinzione reale. Questa affermazione, certamente forte, è però avvalorata da alcune considerazioni di carattere tecnico che provo brevemente a porre al centro del dibattito. La raccolta differenziata necessita, come tutte le filiere di produzione, di adeguate e mirate infrastrutture e soprattutto di uno sbocco concreto all’interno dei cicli produttivi dove merci che devo essere rigenerate devono essere poi collocate. In particolare mi riferisco ad impianti di selezione e compostaggio di cui ancora oggi il nostro territorio è scoperto, tant’è che il materiale cosiddetto umido viene caricato sui camion dell’Ascit e portato in discariche a centinaia di chilometri vanificando, da un punto di vista economico, l‘impegno che i cittadini profergono nel far aumentare i dati sulla raccolta differenziata. Per quanto riguarda il mercato dei materiali riciclati mi sembra doveroso informare che ad oggi tra multinazionali tedesche e navi cinesi, per la stragrande maggioranza di questi prodotti, i cittadini italiani pagano per smaltire queste merci e poi ripagano per i prodotti cinesi che sono realizzati con i nostri rifiuti per i quali abbiamo pagato lo smaltimento!!! Queste situazioni paradossali sono state confermate anche nella riunione svolta a S. Salvatore da Amministratori Comunali e Tecnici dell’Ascit. Tutta questa situazione deve essere invertita anche perché sennò, sempre i nostri politici, cercheranno di sembrare bravi a sviluppare queste dinamiche, superbravi nello sbandierare il 55, 75, 95 e 125% della raccolta differenziata, ma non CALERANNO mai la tassa che noi cittadini dobbiamo pagare. Concludendo: primo di tutto complimenti all’Ascit e all’Amministrazione per aver avviato questo percorso. Prima del prima di tutto però serve: iniziare una lotta concreta e seria per la riduzione dei rifiuti alla fonte, visto che Montecarlo è passato dal 1.8000.000 kg di rifiuti smaltiti alla fine anni 90 ai
Il Colle dello Sport__ I Puffi superano i Blancos
La ripresa non ha storie, vede puffo sognatore in gran serata che chiude la partita prima che i Blancos possano pensare ad una reazione. Alla fine il risultato è di 12 a 7 per i nostri. I gol: 5 Puffo sognatore (sempre più leader), 4 puffo pittore (gran debutto il suo), 2 puffo selvaggio (abbiamo trovano un ottimo puffo sulle fascie) e 1 puffo burlone (primo gol nel torneo e prestazione in crescendo). Unica nota negativa per puffo golosone che entra ma accusa presto il solito problema alla coscia che non gli permette di giocare peccato.
martedì 4 novembre 2008
Pensieri Liberi_ Caddero per una più grande Italia
Oggi ricorre il 4 novembre, novanta anni fa finiva la grande guerra con l'armistizio e la Vittoria dell'Italia e delle potenze alleate nella prima gueera mondiale.
Queste poche parole da noi imparate sui banchi di scuola non ci permettono di rendersi conto di quanto accaduto in quegli anni nel nostro paese, e dei sacrifici patiti da quelle generazioni di giovani italiani.
“Caddero per una più grande Italia, guerra 1915-1918 Montecarlo orgogliosa ne ricorda i suoi nomi” stà scritto sulla grande lapide bianca situata sulla facciata dell'ex.convento prospicente la Piazza Carrrara . Orgogliosi i montecarlesi lo furono ma a noi, quesi seicentomila morti in tutta Italia e quei 65 nomi, si 65 giovani montecarlesi di tutte le estrazioni sociali e di tutto il territorio comuinale che in cosi gran numero persero la vita in tale conflitto, oggi suscitano rispetto ma sopratutto tristezza per tanti vite spezzate, sacrifici, feriti, mutilati, povertà.
E tutti noi ci domandiamo oggi se non vi fosse, anche allora, un'altra strada, meno cruenta per ridisegnare l'Europa del tempo.
Di quei combattenti siamo i nipoti, ed anche i bisnipoti, ed adesso ci resta il compito non solo di onorare questi caduti, ma di non far cadere nell'oblio il loro ricordo ed il loro sacrificio.
Anche perchè un'Italia più grande ce la lasciarono davvero, non solo con maggiore territorio, (la liberazione del Ttrentino e della Venezia Giulia e l'invasione del Sud-tirolo), ma con una posizione di maggior rispetto nella politica internazionale e con un migliore senso dell'Unità Nazionale da parte dei suoi cittadini.
Le successive vicende storiche e politiche del nostro paese hanno mandato in disuso e, quasi reso antipatiche, parole come Patria, l'inno di Mameli e l'esposizione del tricolore.
Adesso tutto questo è passato, il rischio di disgregazione localistica, il comune sentirsi all'interno di un'unica nazione europea, e la lodevole azione di lungimiranti italiani, (fra tutti il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi), hanno restituito il giusto posto e rispetto a questi simboli nazionali.
La nozione di Patria, il rispetto per l'Esercito, l'esposizione del Tricolore il canto dell'inno di Mameli hanno restituito tutto ciò da una percezione di parte a giusto senso dell'orgoglio nazionale.
E tornando a questo 4 novembre 2008 voglio farvi notare quanto nel nostro paese siano ancora presenti i simboli che rammentano quel sacrificio. Non solo la lapide dei caduti: ma anche il monumento alle vittime i della prima guerra mondialie che troneggia nella piazzetta centrale, ed infine il parco della rimembranza di piazza Garibaldi e via Nuova.
Quegli alberi non sono stati piantani per farci del fresco ma a ricordarci che tanti giovani sono morti perchè avessimo un posto al sole.
Allora perchè non ricordarsi di loro, perchè non restaurare la lapide, perchè non parlare ai nostri studenti e giovani di loro, perchè non completare il monumento ai caduti nelle parti mancanti, perchè non piantare un “nuovo parco” della rimembranza con querce secolari che ricordino a tutti che questo è un paese che ha fatto tante guerre ma che sopratutto ama vivere in pace.
domenica 2 novembre 2008
Pensieri Liberi_ Ho conosciuto un sant'uomo
Un anno moriva Don Benzi. E probabilmente, in questa occasione, il suo ricordo non riuscirà ad uscire dalle sue comunità ed arrivare ai "media" tutti presi da mille importantissime notizie "tutte uguali".
Prendendo spunto dal fatto che il suo messaggio ha comunque attecchito nella nostra terra ma che questo vada "innaffiato" continuamente, spero di fare cosa gradita ripronendo un articolo che è stato pubblicato dal mensile l'Eco di Altopascio nel numero del dicembre 2007.
Aggiungo a questo un messaggio di speranza...."che dopo ogni inverno, pur lungo che sia, viene comunque la primavera".
sabato 1 novembre 2008
Pensieri Liberi_ Festa di Ognissanti
Dopo la notte di Halloween oggi è la festa di Ognissanti . In Italia, ed in particolare a Montecarlo, è tradizione dedicare questa giornata alla visita presso i cimiteri delle tombe dei propri cari defunti.
Alleghiamo al post due foto: una dell'ingresso principale del cimitero di Montecarlo, con sullo sfondo la facciata della cinquecentesca Chiesa di San Rocco, edificio preesistente all'impianto dello stesso cimitero avvenuto alla fine del settecento, l'altra fotografia mostra quella che dovrebbe essere l'epigrafe in pietra più antica di tutto il camposanto.
Si tratta di un basamento in pietra rappresentante il Monte Calvario. Non è detto che esso sia nata come parte esterna di una delle prime tombe, ma potrebbe essere una ridislocazione di una croce votiva presente su qualche incrocio stradale.
Attualmente si trova nel primo campo entrando sulla destra, ed alla sua base cè una scritta ora illeggibile, ma una data si riesce a leggerla, 1786. Sulla sommita del "monte" è stata collocata una croce in graniglia rosa molto più recente.